L’Auto ad Acqua di Genepax: Realtà o Fantasia? Presentato il motore ad acqua rivoluzionario della società giapponese. E nella Rete già si parla di truffa e fantascienza. Possibile?

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Energia, Energie rinnovabili

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Pubblicato il giorno 23 giugno 2008 - 5 commenti



   


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Genepax è il nome della società giapponese che ha presentato la sua minicar che utilizzerebbe acqua come combustibile per alimentare il proprio motore. Realtà o fantasia?

Il fenomeno sta imperversando nel web e abbiamo voluto attendere per presentarlo ai nostri lettori in modo da raccogliere materiale prezioso e quell’interessante “rumore” di informazioni che stanno attraversando il web per questo nuovo motore ad acqua della Genepax. Un progetto come questo del motore ad acqua non manca mai in periodi quando i prezzi del carburante salgono. Già negli anni ’70 si utilizzavano i famosi magneti della Tucker che “permettevano” consumi da record. Ed ora l’ultimo esempio viene dal Giappone con la Genepax. La società spiega di aver elaborato un sistema che consiste in una cella a combustibile e un cosiddetto “generatore di energia”. Nel motore ad acqua questo “generatore di energia” utilizzerebbe l’acqua per spezzarne la molecole ed estrarne il prezioso idrogeno. Ma mentre è più che noto come le celle a combustibile utilizzerebbero l’idrogeno ciò che non viene rivelato dalla Genepax riguarda l’estrazione di questo dall’acqua.

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Il processo comunque per estrarre idrogeno dall’acqua può essere effettivamente realizzato senza alcun input di energia: basta infatti inerire una barra di alluminio nell’acqua e questa reagendo spezza le molecole di acqua ossidandosi. L’unico problema è che tale processo non è sostenibile. Una volta infatti che la superficie della barra è ricoperta di ossido di alluminio dovuto alla reazione questa si ferma. E a questo punto il materiale deve essere rielaborato in modo che possa essere usato nuovamente e questa parte significativa richiede un input di energia. Genepax tutt’ora come abbiamo detto non ha rivelato dettagli del loro processo, tuttavia si ritiene che possa essere qualcosa di molto simile a questo specificato, utilizzando leghe metalliche, litio, sodio, magnesio, potassio e calcio. Alla presentazione dell’auto ad acqua a Osaka con i continui rialzi di prezzo per i carburanti potrebbe rivelarsi fin troppo bello per essere vero. L’auto ad acqua della Genepax raggiungerebbe gli 80 Km/h  e potrebbe essere più che adatta alla città ma questo rappresenta solo l’inizio annuncia Genepax, a differenza inoltre del sistema a celle a combustibile a metanolo (DMFC) che utilizza il metanolo come combustibile, il nuovo sistema della Genepax non emette CO2 oltre a prevedere una vita più lunga per il catalizzatore dovuto all’assenza della produzione di CO.

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Mentre Reva, un’auto elettrica che effettivamente è in grado di utilizzare acqua come combustibile ma solo per un breve periodo senza utilizzo di alcun combustibile, può essere il caso che a Genepax può essere venuta incontro una tecnologia sostenibile veramente rivoluzionaria. Il famoso “generatore di energia” è chiamato Water Energy System (WES) utilizzando acqua e aria per estrarre idrogeno. A proposito del funzionamento del proprio motore ad acqua, rivela Kiyoshi Hirasawa, il presidente della società all’Environmental News Network: “siamo riusciti ad adottare un ben noto processo di produzione di idrogeno dall’acqua. Il processo simile a quello utilizzando alluminio prevede solamente un periodo più lungo del metodo esistente.” L’obiettivo ora per Genepax è quello di fornire un motore ad acqua di 1KW per l’utilizzo di veicoli elettrici e applicazioni residenziali. La Genepax alla presentazione del veicolo a Osaka, rivela intanto che il costo di produzione dell’attuale motore ad acqua è di circa $ 18.500 e stima che sarà ridotto in tempi brevi fino a $ 5.000 e ancor meno se la società avrà successo nella produzione su larga scala. Considerando l’enorme commercializzazione potenziale del sistema, la Genepax sta conducendo test di valutazione, prevedendo di rilasciare a presto i dati dei test.

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  1. Ma possibile che in Italia ci siano cascati quasi tutti?? Il secondo principio della termodinamica è ostico ai più ma qui è in ballo il primo, che viene enunciato,almeno nella sua forma intuitiva e semplice, fino dalle elementari. L’energia non si crea ne si distrugge. Le macchine sono dei sistemi per trasformare energia nei limiti permessi (dal secondo principio che, come dicevo è più ostico) e ovviamente non creano energia dal nulla che è impossibile. Ottenere energia per via chimica dall’acqua non è possibile. Teoricamente lo è per via nucleare, mediante la fusione che qui non è in discussione. Come lo sappiamo? perchè dal punto di vista chimico la sua energia è già la più bassa possibile. Scinderla in idrogeno e ossigeno -uniche sue componenti- costa energia: quella stessa che idrogeno e ossigeno restituiscono quando sono rimessi insieme. E’ una legge da cui non si scappa. Anzi, da sempre il credere che si possa fare il moto perpetuo (e questo ovviamente lo sarebbe) è sinonimo di essere allocchi. Per qualsiasi chiarimento chiedete pure. Ma potrebbe anche essere il caso di riprendere il sussidiario di quinta

    per qualche altro chiarimento, vi consiglio la stessa wikipedia che ha recentemente aggiunto la genepax al suo topic sulle auto ad acqua. L’articolo ci dice anche cose meno ovvie come ad esempio che la prima versione di questa bufala è in giro dal 1800! davvero la fantasia è una dote rara, evidentemente.

  2. ah, dimenticavo, mi riferivo a wiki in inglese:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Genepax#Chemical_energy_content_of_water

  3. Paolo evidentemente non sei informato sulla teoria dell’elettrolisi di Tesla…..deduci e scrivi solamente stronzate…io fosi in te mi preuccuperei a cercare su internet…perchè se lo scrivo qua ne fai ancora un altra di figura di merda. Estrarre idrogeno dall’acqua è la cosa piu elementare che ci sia anche un bambino di 8 anni ci riuscirebbe.
    Basta prendere due bulloni con un legnetto in mezzo, prendi un barattolo di acqua ci aggiungi 6-7 cucchiaini di bicarbonato inserisci dentro i due bulloni ci applica su ognuno corrente continua anche 5 volts bastano sigilli tutto inserisci un tubicino sul tappo e dai corrente dopo 4 minuti dal tubicino esce idrogeno…. provare per credere…. quindi non dire cagate che dall’acqua non si ricava energia…. GNURANT.

  4. A quel ridicolo di Franco:
    al di lá del fatto che non so se ti sei accorto di aver risposto ad un post di quattro anni prima e di essere cosí ignorante da aver fatto una decina di errori di ortografia in venti parole messe in croce. Ti rendi conto che non sai neppure di cosa parli, oltre che non sapere come scrivere?
    L’elettrolisi, caro il mio coglionazzo, consuma energia per scindere l’acqua, poi se ribruci o riusi l’idrogeno che hai prodotto, riottieni un po’ dell’energia che hai buttato, ma non tutta. Questo si insegnava anche in prima media, ma evidentemente ti sei fermato prima. Vai a votare per le mignotte come al solito, vai: l’Italia ha proprio bisogno di gente come te per chiudere bottega.

  5. Uh, a proposito, i legnetti e i bulloni prova a ficcarteli in culo chissà che dove il cervello non riesce a produrre idrogeno a buon mercato, tu non possa invece ottenere del metano

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