Google nel Business dell’Energia Rinnovabile

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Energia, Energie rinnovabili

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Pubblicato il giorno 29 marzo 2010 - 5 commenti



   


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La Federal Energy Regulatory Commission (FERC) ha appena concesso al gigante Google di acquistare e vendere energia elettrica all’ingrosso; in sostanza, ha concesso di comportarsi come un ente erogatore di energia.
Quando Google ha costituito il suo ramo chiamato Google Energy ha richiesto al FERC una concessione per l’accesso al mercato all’ingrosso dell’energia, sostenendo che il loro obiettivo fosse quello di acquistare energia a prezzi accessibili e rinnovabile per proprio uso in azienda.

Il rappresentante di Google, Niki Fenwick ha detto:”Al momento non si può comprare a prezzi accessibili sui nostri mercati energia rinnovabile e appartenente alla gamma di quelle fornite dagli enti erogatori. Vogliamo comprare quella di più alta qualità, energia rinnovabile più abbordabile, soprattutto ogni qualvolta che siamo in grado vendere -crediti verdi-”.

Ma è possibile che Google abbia in mente anche altri obiettivi. Hanno impiegato infatti tempo e denaro su progetti in campo energetico nel corso degli ultimi anni e hanno una visione straordinariamente globale per un futuro legato all’energia pulita. Come ha affermato Phillip Moeller, Commissario della FERC, durante un incontro a Washington: “si stanno trasformando verso una nuova era energetica”.

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Google ha appena sviluppato un nuovo prototipo di specchio e concentratore solare creato con le nuove tecnologie a disposizione e che potrebbe ridurre della metà il costo di costruzione di un impianto solare termico, così ha affermato lo “zar” del reparto energia verde di Google Bill Weihl. Affrontando il Global Climate and Alternative Energy Summit organizzato da Reuters a San Francisco, Weihl ha espresso delusione per la mancanza di innovazione nel settore; ciò ha spinto Google a intraprendere un cammino proprio.

Weihl ha affermato infatti che se lo sviluppo e la sperimentazione vanno a buon fine e si potrà vedere il prodotto pronto da un minimo di uno a un massimo di tre anni.
”La cosa ha avuto degli sviluppi”, ha affermato Weihl in un’intervista.”Abbiamo già un prototipo interno”. 
Google ha ricercato materiali insoliti per la superficie riflettente dello specchio e il substrato su cui è montato lo specchio. Weihl è però reticente nel dire qualcosa in più sui materiali, in quanto non è stata fatta alcuna prova esterna. Nella tecnologia solare termica, l’energia del sole viene utilizzata per riscaldare una sostanza grazie ad un concentratore solare che produce vapore e che mette in moto una turbina. Abbiamo già visto come big G stia investendo su diverse società e centri di ricerca per produrre energia rinnovabile a costi abbordabili, con l’obiettivo di tagliare costi. E i concentratori solari sono spesso talmente costosi da scoraggiare gli investitori.

“Attualmente un impianto di 250 MW potrà costare dai $ 600 milioni a $ 1 miliardo. Un mucchio di soldi”, afferma Weihl. Grazie al nostro nuovo concentratore solare c’è una buona probabilità che in pochi anni potremmo avere una riduzione in termini di costi della metà” .
Diverse grandi multinazionali stanno investendo sempre più in tecnologie verdi, dal momento che il mondo è alle prese con il riscaldamento globale e i governi si sforzano di attuare dei regolamenti che potrebbero limitare le emissioni di gas a effetto serra.
 Google attualmente ha investito in due società del settore del solare termico, eSolar e BrightSource. Un’altra tecnologia a cui Google sta lavorando sono le turbine a gas azionate dall’energia solare piuttosto che da gas naturale; un’idea che prevede un ulteriore taglio del costo dell’elettricità.
”In due o tre anni avremo la dimostrazione di un sistema pilota di grandi dimensioni, che potrebbe generare molta energia ad un costo compreso tra i 5 centesimi o sotto i 5 centesimi per kilowattora” conclude Weihl.

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5 commenti

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  1. Itacars(Italian carbon algae system) reuse CO2 via solar light to produce
    algae based biofuel,biodiesel,biogas,electric power via algae gasification.
    The cost of biorefinery+cyanobacteria plant is 180 millions euro and produce 1.600 MW electric power via gasification-biogas turbines or
    135.000 liters annual/ha applying led system 24 h-12 months.
    The cost of CCS-geosequestration is 500 millions euro and do not produce
    biofuel-biogas-bioH.
    The cost of nuclear plant EPR 3°gen. is 4-6 billions and not produce biofuel-bioH,the cost nuclear LFR 4° gen. is 1,5 billions and it is
    possible the production bioH and hydrocarbon solar fuel(LFR Genoa
    Nuclear Project 4° gen. low nuclear waste,low cost nuclear fuel).

  2. Non ci sono date piu definitive?

  3. sono contento di questo passaggio ma ci sono altre cose dove poter investire come il mio brevetto per la creazione di energia elettrica dall’energia cinetica dove lo sviluppo e notevole a dei costi piuttosto bassi anche questo va valutato e una cosa innovativa e nuova

  4. E’ molti interessante quello che vuole fare Google per quanto riguarda l’energia.
    Tra un pò Google si metterà a produrre anche abbigliamento! :-P

  5. Fortuna che esistono colossi mondiali come Google che investono in un campo che, tra l’altro, è molto redditizio. Tuttavia credo ci sia ancora troppo interesse economico intorno alle fonti di energia “non rinnovabili” per permettere al solare di decolarre definitivamente. Basi pensare al nostro paese… si pensa alle centrali nucleari e poi abbiamo meno di un terzo dei pannelli solari della Germania (paese molto meno soleggiato del nostro).
    Stefano

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