Compraverde-Buygreen 2009. Si Conclude il Forum Internazionale degli Acquisti Verdi: Avanti con il Green Procurement

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Eventi

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Compraverde-Buygreen 2009. Si Conclude il Forum Internazionale degli Acquisti Verdi: Avanti con il Green Procurement

Pubblicato il giorno 14 ottobre 2009 - Nessun commento



   


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Sabato, 10 ottobre 2009 – Si è conclusa oggi la terza edizione di CompraVerde-BuyGreen, il Forum internazionale degli acquisti verdi (Fiera di Cremona, 8-10 ottobre), che si conferma un luogo di incontro e di dialogo tra pubblica amministrazione, università, rappresentanti del terzo settore, associazioni di categorie e aziende, che hanno deciso di attuare scelte di sostenibilità ambientale e sociale attraverso il Green Procurement. Attori che, solitamente abituati a “comunicare” attraverso appalti e pratiche amministrative, qui hanno potuto relazionarsi de visu, attraverso seminari, workshop e il GreenContact, la prima borsa in Italia degli acquisti verdi: oltre  450 gli appuntamenti one to one dove si sono potute incontrare domanda e offerta di prodotti e servizi green.

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«Il nostro è un tentativo, decisamente riuscito, di creare relazioni e reti di scambio tra le tante realtà che in Italia e in Europa alimentano il mercato degli acquisti verdi – afferma Silvano Falocco, amministratore delegato di Ecosistemi, tra gli organizzatori dell’evento –. Fatte emergere le esigenze dei diversi attori, è ora fondamentale che i contatti realizzati si concretizzino in rapporti attivi tra acquirente e fornitore».  Acquistare verde aiuta l’ambiente, fa risparmiare, sostiene l’economia green. E in tale direzione si muove l’attività del Consip, società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce anche un programma per la razionalizzazione degli acquisti nella PA, con lo scopo tra gli altri di razionalizzare la spesa di beni e servizi, migliorando la qualità e riducendo i costi.  Afferma Lidia Capparelli, responsabile GPP di Consip: «Da anni puntiamo sugli acquisti verdi e il risparmio economico, cercando di rendere evidenti alle PA non solo i costi diretti ma anche indiretti del bene, in termini energetici e di materiali di consumo, valorizzando tutte le fasi del ciclo di vita».

L’intera spesa pubblica in Italia nell’ambito degli acquisti di beni e servizi  è pari a  130 miliardi di euro. Viene facile immaginare quale mobilitazione di domanda andrebbe a sollecitare il mercato dell’economia green, se almeno una parte di questo importo fosse convertito in acquisti verdi, anche in riferimento alle linee guida europee che invitano a raggiungere entro il 2010 l’obiettivo che il 50% di tutte le gare di appalto siano verdi. A passi più o meno veloci – anche se la strada da compiere, in tal senso, in Italia resta evidentemente ancora lunga rispetto all’esperienza e alla cultura di altri Paesi – le Pubbliche Amministrazioni si stanno comunque muovendo. Come la Provincia di Torino e Arpa Piemonte, che dal 2003 lavorano insieme nel progetto APE-Acquisti pubblici ed ecologici (ad oggi coinvolte 35 realtà locali tra comuni, scuole, agenzie per lo sviluppo locale,…). Il loro monitoraggio annuale rivela, ad esempio, che nel 2008 rispetto ai complessivi 73.600.000 euro spesi dai soggetti aderenti, circa 17 sono per prodotti e beni sostenibili. Un importo che, per i maggiori ambiti di spesa, si suddivide come segue: 38% per la ristorazione, 29% per i servizi di pulizia, 13% per le attrezzature informatiche, 11% per gli autoveicoli.

E ancora, la Provincia di Roma dal 2009 ha previsto investimenti per oltre 400 milioni di euro per interventi di sostenibilità ambientale. 318 milioni riguardano l’ammodernamento e la riqualificazione delle reti idriche, fognarie e per la depurazione, 4,7 milioni lo sviluppo delle energie alternative e l’efficienza energetica, 43 milioni circa i servizi e l’impiantistica per la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, 45 milioni la mobilità sostenibile, infine circa 2,5 milioni l’agricoltura, la biodiversità e le risorse forestali. Anche molti Comuni dimostrano una crescente sensibilità verso politiche di rispetto ambientale, come afferma Marzio Flavio Morini, presidente della Commissione Ambiente di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che conta oltre 7.000 adesioni: «Stiamo lavorando alla creazione di servizi di informazione e formazione per i Comuni sulle buone pratiche attuabili. Ora sarà determinante unire le energie di Anci, a quelle del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni, delle Province e di tutti gli enti con competenza e ruolo».

Un settore di mercato che potrebbe apportare un sostanziale contributo alla crescita della economia green è sicuramente quello della sanità, considerando tutte le voci di spesa riconducibili alle sole aziende ospedaliere: forniture di beni e servizi, ristorazione collettiva, manutenzione edilizia, consumo energetico… Attualmente qui gli acquisti sostenibili sono solo una piccola parte del totale; ma non mancano certo i primi segnali di attenzione, come dimostra l’esperienza dell’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda, che ha acquistato automezzi a metano, frigoriferi di classe A, apparecchiature mediche a ridotto consumo di energia e forniture di detergenti per le pulizie con certificazione ambientale.

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È evidente che questa nuova domanda generata dalle azioni e dalle politiche degli attori istituzionali (e insieme anche dalla consapevolezza via via crescente nei cittadini/consumatori), sta dando un impulso al mercato di questa economia che anche le aziende fornitrici cominciano a misurare; a partire da singoli esempi come l’azienda Sutter Professional (produttrice di detergenti) che da anni opera nell’ambito dei prodotti sostenibili, ma solo più recentemente è riuscita ad accreditarsi presso le PA, da cui finalmente arriva la richiesta di prodotti certificati ad alta sostenibilità ambientale. Telecom Italia, nella direzione di rendere più sostenibili i propri servizi, sta intervenendo in tal senso in alcuni comparti dell’azienda, a partire da quello dell’information tecnologies, con l’acquisto di pc, stampanti e server a risparmio energetico, a quello delle forniture di carta ecologica, fino a servizi di smaltimento rifiuti. Un’attenzione che emerge  anche nella gestione di 9 milioni di pali di legno, curati in modo tale da assicurare il rispetto dell’ambiente, nonché nell’ammodernamento di 30 mila sistemi di condizionamento e nella riduzione progressiva di emissioni di CO2, attraverso un vero e proprio programma d’intervento riportato nel bilancio aziendale di sostenibilità.

Una strada intrapresa anche da alcune Università italiane (Luiss di Roma, Iuav di Venezia …) e da realtà della società civile organizzata, che proprio a CompraVerde hanno confermato il loro forte impegno a intervenire attivamente sul fronte della diffusione del consumo sostenibile e di nuovi stili di vita. Acli, Arci, CNCA,… all’interno delle loro rete di attivisti e soci hanno già adottato diverse buone pratiche: prodotti equosolidali e consumo critico provenienti da agricolture biologiche, a filiera corta e km 0, scelte di mobilità sostenibile, campagne per l’utilizzo di acqua pubblica nel consumo quotidiano, riduzione delle attività impattanti e dei consumi quotidiani come quello della carta,… La sede nazionale dell’ARCI nazionale e del circolo Magnolia (Milano) per esempio funzionano con energia autoprodotta. Anche l’economia non profit guadagna spazi nel mercato sostenibile. A partire dalle fattorie sociali, che affiancano alla propria attività produttiva progetti a sfondo sociale. Un modello in forte crescita: sono oltre 400 le strutture in Italia (comunità di accoglienza, cooperative sociali, associazioni o imprese agricole), in alcune regioni già sostenute da leggi e bandi pubblici. Proprio in questi giorni il Lazio sta per emanare il primo bando pubblico per le fattorie sociali.

CompraVerde-BuyGreen è promosso da Provincia di Cremona, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Regione Lombardia, Ecosistemi e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale. In collaborazione con Comune di Cremona, Parlamento europeo-Ufficio d’informazione per l’Italia, AIAB-Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, ANCI Lombardia, Ancitel Energia e Ambiente, ANGEM-Associazione Nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva e Servizi, Arpa Toscana, Associazione Acquisti&Sostenibilità, Associazione Economia Leggera, Associazione Cultura&Progetto Sostenibili, AssoSCAI-Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa, Cam pagna Città Equosolidali, CISVOL-Centro Informazioni e Servizi per il Volontariato Cremona, CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza, Ecosportello-Legambiente, Fairtrade Italia, FederBio-Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, Forum per la Finanza Sostenibile, GPPnet, Pentapolis, Rete Cartesio, UNCEM-Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Agenzia delle Dogane, AICCRE-Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, ARPA Lombardia, CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, Consip, Forum Nazionale del Terzo Settore, ICLEI-Local Governments for Sustainability, Lega delle Autonomie Locali, UNEP-United Nations Environment Programme, UNITEL-Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali, UPI-Unione delle Province d’Italia. Con l’adesione del Presidente della Repubblica.

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