10 Modi e + per curare il tuo aspetto fisico e l’igiene personale in modo sostenibile. Dallo shampoo alle coppe mestruali alle tinture cancerogene

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Guide al risparmio, Guide utili, Zoom

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Pubblicato il giorno 28 luglio 2008 - 1 commento



   


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[ Critical Windows of Development: Un Web Site per Controllare gli Effetti delle Sostanze Chimiche sull'Apparato Endocrino ]

La cura della persona è un argomento di vasta portata ma in questo contesto possiamo intenderla nel senso più generale di cura del proprio aspetto fisico: i detergenti e i cosmetici, i prodotti per i capelli, per la pelle, il trucco, la depilazione e, ovviamente, quel tempo che, ogni mese, la maggior parte delle donne dedica a tutto questo. Siamo bombardati, ogni giorno, dalle moine delle grandi società mondiali di cosmetici, le quali cercano di venderci prodotti che (ci garantiscono), ci faranno apparire più giovani, più magri e più “appetitosi” per gli altri.

Sfortunatamente però questi prodotti non sono sempre di livello e qualità tali da garantire la salute e l’incolumità della maggior parte delle persone che ne fanno uso. Alcuni di questi infatti contengono sostanze dalle dubbie  implicazioni; alcuni di questi sono dei derivati del petrolio o contengono agenti potenzialmente tossici che non vengono sempre segnalati sull’etichetta. Esistono, tuttavia, delle alternative semplici e a portata di tutti.

Questa guida mira a fornirti alcune informazioni generali per darti delle linee guida affidabili e per indurti ad apportare alcuni semplici cambiamenti nella tua vita quotidiana. Se abbiamo intenzione di investire tempo e denaro nella cura della nostra persona e del nostro aspetto fisico, tanto vale farlo in un modo produttivo e tale che non apporti danno a noi stessi e all’ambiente che ci circonda.

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La questione più grande e complicata riguardo ai cosmetici che usiamo è l’utilizzo sregolato, da parte delle aziende produttrici, di agenti chimici per la loro realizzazione. Se guardiamo la questione dal punto di vista del consumatore, va detto che ci sono alcune sostanze comuni da cui stare in guardia. Il consiglio migliore è quello di memorizzarne alcune al fine poi di evitarle; il secondo consiglio è quello di controllare con attenzione l’etichetta dei componenti. Se poi, però, non hai voglia di esaminare con attenzione ogni etichetta, puoi anche scegliere una compagnia di cosmetici che abbia aderito al contratto di CSC e utilizza ingredienti organici e naturali certificati.

Si è scoperto che l’alluminio, comunemente usato negli antitraspiranti, non solo può causare irritazioni della pelle ma anche infiammazioni, che si propagano a partire dalle parti del corpo in cui è stato applicato il prodotto. Tali spray hanno, inoltre, ulteriori controindicazioni: bloccando i pori della pelle, impediscono al corpo di eliminare le tossine attraverso il processo di traspirazione che riduce la funzione (per altro propria del corpo) di regolare la propria temperatura. Al posto degli antitraspiranti, prova ad usare marche di deodoranti naturali che non contengono alluminio, oppure prova uno stick ai cristalli, che utilizza sali minerali naturali. (BBC report)

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Sfortunatamente, quando noi lottiamo con forza per avere sorriso scintillante, non sappiamo che alcune delle più grandi marche di dentifrici contengono prodotti chimici sbiancanti come parabeni, biossido di titanio e alte concentrazioni di fluoro. Questi entrano in gioco ogni volta che ci laviamo i denti, soprattutto se li ingeriamo bevendo acqua o inghiottendo un po’ di dentifricio. Mentre ci hanno detto che il fluoro aiuta a combattere la carie dei denti, ci hanno tenuto all’oscuro sul fatto che dosi elevate di questo possono essere addirittura velenose. Dalla metà del 1997, negli Stati Uniti, la FDA (Food and Drug Administration) ha stabilito che tutti i dentifrici a base di fluoro dovessero mostrare l’avviso che contenevano sostanze tossiche. Fortunatamente, come per i deodoranti, esistono sul mercato dentifrici naturali. Alcuni hanno inoltre scoperto il “trucco” della baking soda: ne basta solo un po’ per avere dei bei denti bianchi!

Il numero dei prodotti che le donne applicano sui capelli è di gran lunga superiore a quello dei prodotti che applicano sulla pelle. Lo shampoo, il balsamo, il siero, l’olio, il gel, la lacca, le tinture…e la lista continua. I capelli, come la pelle, hanno un’alta capacità di assorbire sostanze; tutti i prodotti che abbiamo menzionato possono contenere delle sostanze chimiche potenzialmente nocive. Stai attento a: shampoo e balsami che contengono una certa quantità di petrolio; a tinture per capelli con catrame minerale, che è cancerogeno (N.B. il catrame minerale può anche essere presente in shampoo particolarmente forti per curare forfora e psoriasi); a lacche per capelli e gel che contengono derivati dal petrolio, formaldeide e fragranze sintetiche. Consulta la sezione finale per avere più informazioni su queste sostanze chimiche e per trovare marche che realizzano prodotti alternativi e salutari.

Molti di noi sono sempre più propensi a svincolarsi dall’uso massiccio di combustibili fossili, senza sapere poi che possiamo trovare un numero sorprendente di derivati dal petrolio non solo nei nostri cosmetici ma anche in altri prodotti per la cura della persona, come ad esempio nelle plastiche impiegate nei prodotti sanitari. L’olio minerale, la paraffina e il glicole di propilene possono essere gli ingredienti base nella maggior parte dei prodotti cosmetici. Una volta ancora: è essenziale leggere tutti i componenti di un prodotto e cercare etichette certificate. I prodotti che, ovviamente, contengono petrolio sono il burro di cacao e i gloss per le labbra—al posto di questi dovremmo usare cera d’api!

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E’ in corso un grande dibattito riguardo l’efficacia dei fattori SPF, ed è stata anche avviata una grande quantità di studi sui componenti, potenzialmente nocivi, delle creme solari. Possiamo concordare con le parole del giornale The Ecologist che afferma: “Dal momento che le creme solari incoraggiano una falsa sensazione di protezione, stiamo esposti al sole molto a lungo, superando la soglia della sicurezza.”

Pochi di noi poi applicano creme solari in modo regolare o tutte le volte che i produttori raccomandano. Gli agenti chimici che provvedono alla protezione dal sole sono anch’essi potenzialmente irritanti per la pelle, e una pelle irritata è più esposta ai danni del sole. Recenti ricerche affermano che alcune di queste sostanze chimiche sono imitazioni di estrogeni, che hanno lunga vita nell’ambiente e nel corpo” Nonostante ciò non dobbiamo smettere di pensare che sia importante proteggere la nostra pelle dal sole, a patto però che si cerchino creme da sole naturali e/o che ci si copra dal sole o che si stia all’ombra almeno nelle ore centrali della giornata.

Siamo sicuri che, anche se per la maggior parte noi non siamo vegetariani o vegani, molti concordano sul fatto che testare cosmetici sugli animali sia un’azione non necessaria e contro l’etica. Cerca dunque l’etichetta che riporti la sigla HCS (Humane Cosmetics Standard) sui prodotti per verificare che non siano legati ad alcuna azione di crudeltà nei confronti degli animali. E’ l’unico standard internazionale nel mondo per cosmetici o prodotti per la cura della persona che non sono testati sugli animali. L’HCS fu istituita nel 1998 da un’unione internazionale di associazioni per la protezione degli animali, provenienti dall’Unione Europea e dal Nord America, che include anche la Coalizione Europea che lotta per abolire gli Esperimenti sugli Animali.

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Le informazioni che ti abbiamo dato fin ora posso sembrare tremende e sollevano molti dubbi a proposito dei prodotti che usiamo abitualmente, ma nella sezione conclusiva cerchiamo di fornirti tutti gli strumenti per metterti sull’attenti. Un punto a favore: ci sono molti prodotti che non solo non sono testati sugli animali ma che sono anche certificati come organici. Non ci devono trarre però in inganno parole come “Naturale”, “Biologico” o “Ipoallergenico” scritte sulla confezione; bisogna essere sicuri che il prodotto abbia un’etichetta  con certificazione. Puoi cercare ad esempio l’etichetta Eco-Cert, oppure l’USDA, il sigillo Biologico usato in 80 Paesi nel mondo. L’utilizzo di ingredienti organici assicura che i tuoi cosmetici rispettano l’ambiente e che la tua pelle non assorbe sostanze chimiche dannose.

Si sa bene che i tamponi presentano scritte a caratteri cubitali che ci mettono sull’attenti sulla sindrome da shock tossico. Sebbene sia piuttosto rara, capita ancora a donne che usano superassorbenti e tamponi sintetici. Tuttavia la TSS non è il solo pericolo per la nostra salute quando usiamo questi prodotti. Il cloro sbiancante, utilizzato per fabbricare tamponi e assorbenti, per dare un’idea di pulizia e igiene, in realtà emette diossina, una nota sostanza cancerogena e inquinante. La diossina si annida nelle riserve di grasso del nostro corpo e resta lì per tutta la vita, accumulandosi anno dopo anno. Dunque, una continua esposizione a tale sostanza fa aumentare il rischio di contrarre malattie. Il consiglio migliore che possiamo darti è quello di cercare tamponi fabbricati al 100% in cotone oppure assorbenti organici, se è possibile.

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Un altro modo per evitare che le sostanze tossiche, contenute nei tamponi e negli assorbenti, si diffondano nell’ambiente, è quello di utilizzare una “coppa” mestruale. Questa comporta numerosi benefici. Non solo la si può riutilizzare, ma ci aiuta a risparmiare denaro ogni mese, perché non siamo più costretti a comprare tutti quei prodotti usa e getta. Se non li compri non hai bisogno di buttarli, quindi accumuli meno rifiuti! Una coppa mestruale è conveniente, a buon prezzo, salutare, igienica e vantaggiosa anche per l’ambiente. Ci sono coppe realizzate in gomma e silicone, tuttavia si pensa che le coppe in silicone siano migliori, soprattutto per le donne che hanno la pelle sensibile o incline alle allergie

  • Trattamenti di bellezza fatti in casa

Se sei disposta a evitare i prodotti lanciati quotidianamente in commercio e a risparmiare un pò del tuo denaro, puoi sempre andare in cucina e prepararti alcuni deliziosi trattamenti di bellezza. In questo modo conoscerai sempre con esattezza gli ingredienti, senza avere la preoccupazione di dover identificare le sostanze chimiche nocive dall’etichetta di una bottiglia e puoi scegliere tutti gli ingredienti che vuoi. Sebbene i prodotti fatti in casa richiedano più tempo, da essi potrai trarre molta più soddisfazione.

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  • Per saperne di più
  • Parabeni. “I parabeni sono un gruppo di sostanze chimiche ampiamente usate come conservanti dalle industrie cosmetiche e farmaceutiche. Si possono trovare negli shampoo, nelle creme idratanti commerciali, nelle schiume e gel da barba, nei detergenti e nei lubrificanti intimi. Si è scoperto che i parabeni possono causare irritazioni della pelle, dermatiti da contatto o reazioni allergiche.” C’è stato anche uno studio, condotto su alcuni campioni di tessuto, che ha mostrato che parabeni possono contribuire allo sviluppo del cancro al seno; tale deduzione è legata soprattutto all’uso di deodoranti per le ascelle ma altri sostengono che siano necessarie ulteriori ricerche, prima di ipotizzare un legame tra parabeni nei cosmetici e il cancro al seno. E’ possibile che tu non veda la parola parabeni nell’etichetta, ma ciò non significa che essi non siano presenti; queste sostanze possono comparire infatti con il nome di methylparaben, ethylparaben, propylparaben or butylparaben.
  • Ftalati. Questo gruppo di sostanze chimiche industriali è associato generalmente alle malformazioni alla nascita ed è utilizzato in alcuni prodotti cosmetici: dai solventi per le unghie al deodorante. Gli ftalati non vengono segnalati come ingredienti nelle etichette dei prodotti; possono essere individuati solamente attraverso analisi di laboratorio. Nell’aprile del 2008 la CSC (Campaign for Safe Cosmetics)—un insieme di gruppi che lottano a favore dell’ambiente, della giustizia sociale e dei consumatori—ha segnalato che la FDA ha portato a termine uno studio sulla sicurezza degli ftalati nei cosmetici ma si è rifiutata di divulgare i propri risultati. In accordo con delle informazioni preliminari rivelate dal CSC, i due terzi dei prodotti legati alla salute e alla bellezza analizzati dalla FDA lo scorso anno, sono risultati contenere ftalati. Due degli ftalati più tossici, il DBP e il DEHP, sono stati banditi dai prodotti di cosmetica venduti nell’Unione Europea ma restano invece senza regolamentazione negli Stati Uniti. In risposta al rifiuto della FDA di pubblicare i risultati, il gruppo “Friends of the Earth”, un membro fondatore della CSC, ha stilato una richiesta di un Atto di Libertà d’Informazione per ottenere i dati della ricerca. (link). OPI Products, il più grande produttore del mondo di solventi per unghie, ha rimosso il dibutyl ftalato dalle sue linee cosmetiche in Europa, ma si rifiuta comunque di rimuovere lo ftalato tossico dalle linee cosmetiche che produce e vende negli Stati Uniti.

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  • Il profumo. “Ad oggi è permesso ai produttori di usare migliaia di sostanze chimiche differenti nei profumi, senza l’obbligo di elencarle nell’etichetta del prodotto. Si è scoperto un legame tra le fragranze e le difficoltà respiratorie e le allergie. Un normale cosmetico può contenere 50-100 sostanze chimiche nella profumazione. Circa 2.600 sostanze chimiche sono comunemente usate nel profumo; il 95% delle sostanze chimiche impiegate nei profumi e nelle fragranze dei cosmetici sono composti sintetici derivati dal petrolio. Dal momento che i profumi sono caratterizzati da un basso peso molecolare, penetrano più facilmente di altri prodotti nella pelle.” (Guardian)
  • Il petrolio. “L’olio minerale e il petrolio sono gli ingredienti base in molti cosmetici prodotti oggi. Entrambi hanno la stessa origine dai carburanti fossili. I cosmetici, come creme base, prodotti per la pulizia e gli idratanti, spesso contengono olio minerale. Spalmando ad esempio una crema idratante sulla pelle, l’olio minerale si colloca sulla sua e potrebbe potenzialmente ostruirne i pori. Ciò può causare il verificarsi di foruncoli, perché la pelle non riesce a “respirare”. Le fragranze all’interno di lozioni, shampoo e alcuni altri prodotti cosmetici sono composte di idrocarburo aromatico. I profumi e i prodotti che contengono profumazioni possono contenere alcune centinaia di sostanze chimiche per produrre un determinato fragranza. Un numero significativo di questi aromi deriva dal petrolio. Un famoso additivo chimico nei prodotti per l’idratazione è il glicol propilene. Anche questo è un derivato del petrolio. Ricerche svolte nel passato mettono in relazione il glicol propilene con gravi problemi legati alla salute, come danni al fegato e al rene, irritazione alle vie respiratorie o nausea se inghiottito.” (The Organic Make-Up Company)
  • La plastica negli assorbenti. “Dal 1985 la tendenza generale è stata quella di utilizzare assorbenti sempre più sottili, con meno imbottitura naturale e di aumentare l’utilizzo di super assorbenti sintetici realizzati con sostanze estratte dal petrolio. La pellicola in plastica traforata è perlopiù usata come copertura negli assorbenti e nei transatlantici: è chiamata infatti ” Pellicola assorbi/asciuga onda”. In realtà si tratta semplicemente di un foglio sottile di polietilene – o di plastica con fori … La rimozione e lo smaltimento di prodotti sanitari usati avviene in tre modi: immersa nei fondali marini; bruciata o collocata in speciali depositi per rifiuti. Varie sostanze inquinanti, inclusa la diossina, vengono continuamente depositate nel mare attraverso le acque di scarico e l’inquinamento dell’aria a causa degli inceneritori. Ciò non solo danneggia l’ambiente in modo irreversibile e contamina pesci e altri organismi marini ma finisce inevitabilmente nel corpo umano, quando respiriamo o ci cibiamo di queste piante o questi animali” (Natracare)

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  • Le tinture cancerogene. “L’associazione “Environmental Working Group” ha scoperto che 71 prodotti destinati alla tintura per capelli contengono componenti derivati da catrame minerale, ovviamente cancerogeni. Le tinture per capelli basate su questi componenti sono le sole al mondo per cui la FDA ha divulgato alcuni avvisi per il consumatore, riguardanti i benefici che si possono trarre riducendone il loro impiego, in questo caso si trattava di un’ulteriore modalità per “ridurre” potenzialmente “il rischio del cancro”(FDA 1993).”
  • Le direttive dell’Unione Europe. Nel settembre del 2005 fu approvato un importante emendamento alla Direttiva riguardo i Cosmetici, dell’Unione Europea. Tale emendamento ‘esige che le compagnie che esercitano il loro business in Europa, dovessero eliminare le sostanze chimiche all’interno dei loro prodotti cosmetici, sostanze delle quali era risaputo, o delle quali si sospettava a buon diritto, che fossero cancerogeni, mutageni o in grado di sviluppare sostanze tossiche. Delle migliaia di sostanze chimiche presenti in questi prodotti e messe sotto accusa, la direttiva ne mette al bando circa 450. (Confronta questo dato con le 9 (!) sostanze chimiche che l’FDA, negli Stati Uniti, ha messo al bando o limitato all’interno dei prodotti destinati alla cura della persona). Ad ogni modo la California ha seguito le linee guida dell’Unione Europea. Con la speranza di imitare gli sforzi compiuti dall’UE, il senatore dello stato della California, Carole Migden, ha emanato il Safe Cosmetic Act del 2005. Questo progetto di legge richiede che le aziende che vendono prodotti cosmetici in California provvedano a consegnare al Department of Health Services di stato un elenco dei loro prodotti e ad identificare i prodotti stessi che contengono sostanze chimiche riconosciute come cancerogene o generatrici di sostanze tossiche. Un altro recente disegno di legge (AB 908), proposto da Assembly woman Judy Chu, richiede di mettere al bando gli ftalati DBP e DEHP dai cosmetici venduti all’interno dello  stato.

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[ Links utili e approfondimenti ]

  • The Organic Pharmacy è un importante punto vendita di lozioni  e pozioni biologiche e organiche, che vende le proprie marche e altre come Dr. Hauscka e Living Nature.
  • Avalon Organics assicura che la propria linea per bambini “Baby Avalon” non contiene fragranze sintetiche, colori artificiali, parabeni, oli minerali, petrolio, propylene glycol o solfati.
  • Ethical Consumer indaga sul fatto che sostanze chimiche presenti nelle creme abbronzanti non siano componenti da cui stare in guardia.
  • Per leggere una ricetta di un trattamento per le mani fatto in casa, a case di limone, consulta Here’s a recipe for homemade lemon hand treatment. Questo trattamento si libera di metodi rudimentali, di idratanti e ridona luminosità alla pelle con zucchero, cocco e succo di limone.
  • Lunapads realizza ogni tipo di prodotti per l’igiene e la protezione della donna, come assorbenti, coppe mestruali e spugne, tutti lavabili e riutilizzabili.
  • The Mooncup è una coppa mestruale utilizzata in alternativa all’uso di tamponi o assorbenti, che ti aiuta, fra le altre cose, a ridurre la spazzatura e a risparmiare denaro.

Quelli che seguono sono links riguardanti ulteriori articoli o siti web ai quali puoi riferirti per avere altre informazioni riuardo all’impatto dei prodotti di bellezza che usiamo sull’ambiente e sul nostro corpo.

  • Skin Deep: Una guida sicura ai prodotti per la cura della persona, contenente informazioni su 14.841 prodotti.



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Informazioni sull'autore: Redazione - GenitronSviluppo.com

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1 commento

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  1. Vorrei fare una segnalazione per quanto riguarda la sezione deodoranti: i cosiddetti “cristalli naturali” che consigliate in alternativa dei normali deodoranti contenenti Alluminio Cloridrato, sono in realtà l’Allume di Rocca o Allume di Potassio (Potassium Alum), ovvero un sale composto da Alluminio e Potassio. E’ infatti l’alluminio il responsabile dell’effetto antitraspirante (è in grado di restringere i dotti da cui esce il sudore), e questo metallo è presente sia nei deodoranti comuni sia nel cristallo di potassio, il quale pur essendo naturale e sicuramente meno potente dell’Alluminio Cloridrato, è in ogni caso un antitraspirante che agisce chimicamente sul nostro corpo, e non si tratta di un antibatterico, come spesso si legge in giro su internet.

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