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SPRING COLOR SI PRESENTA
Attraverso migliaia di prove empiriche di laboratorio, le accurate verifiche con l’Università, i test in condizioni estreme, i primi cantieri messi a disposizione da clienti sensibili, ha messo a punto i nuovi prodotti al 100% naturali, riconosciuti per l’eccellenza qualitativa e il benessere abitativo che sono in grado di fornire. Prodotti qualitativamente superiori, che oggi incontrano il favore delle maestranze della tradizione artistica e artigianale italiana. Con le malte, le pitture e le vernici ecologiche formulate senza componenti di sintesi petrolchimica, nel giro di 10 anni la Spring Color ha rifornito oltre 50.000 cantieri, attirando l’attenzione non solo di un pubblico più attento alla bioedilizia, ma delle maestranze del restauro.
PITTURE ECOLOGICHE OGGI
Ma cosa vuol dire fare pitture ecologiche oggi? Una definizione proveniente da normative standard come quelle dell’associazione nazionale “Bioedilizia Italia” è quella della totale esclusione di materie prime di sintesi petrolchimica e l’uso di componenti di origine naturale o di chimica dolce che diano un minimo minor impatto per l’ambiente o per la salute di chi li usa. E’ importante quindi la trasparenza nelle vernici naturali che non devono contenere le sostanze nocive e cancerogeni presenti nelle vernici convenzionali anche in quelle pseudo-ecologiche con numerosi tipi di solventi chimici, conservanti come la formaldeide, pigmenti tossici, coadiuvanti ed alcune cariche. Un altro “paletto” essenziale è la autodichiarazione da parte del produttore di tutti i componenti usati, ben visibile nell’etichetta. Purtroppo come ha recentemente mostrato la rivista tedesca Oekotest la dichiarazione dei componenti rimane disattesa anche per marchi che si fregiano di marchi come Blauer Engel.
Anche la dicitura a basso contenuto di COV risulta spesso ingannevole. Per legge i COV (composti organici volatili) sono tutte le sostanze contenenti carbonio che bollono sotto i 250°C e che evaporando non rimangono nel supporto verniciato. Purtroppo però la legge vigente ha equiparato, in modo grossolano, i solventi petrolchimici a sostanze come olio di agrumi, oli essenziali, aceto di vino o alcool.
I prodotti vernicianti naturali hanno fatto parlare di loro, in termini entusiastici, vari ambienti accademici di atenei italiani. Gli oggettivi vantaggi emersi sono: innocuità nelle fasi di produzione e di utilizzo, biodegradabilità e rispetto degli ecosistemi, utilizzo di materie agricole in esubero, facile manutenzione nel tempo, compatibilità con le architetture murali, prevenzione delle muffe, resistenza all’umidità e ai sali, possibilità di applicazione su intonaco fresco, invecchiamento “nobile” e gradevole esteticamente, alta resa e resistenza nel tempo, varietà di toni e possibilità cromatiche, rispetto dei colori tradizionali nei centri storici.
L’ESTETICA DELLE VERNICI NATURALI
Infine anche sul piano dei colori i prodotti chimici non reggono il confronto con i pigmenti naturali. Questi ultimi, utilizzati per millenni e massima espressione dell’arte rinascimentale, riproducono le tonalità, le ombre e le sfumature della vita reale. Purtroppo le tonalità che ritroviamo in abitazioni ed edifici come scuole, ospedali, asili, sono di origine sintetica: colori che in natura non esistono. Tonalità spente, dalla resa piatta, la cui tossicità è dimostrata dalla letteratura scientifica. Un fenomeno riscontrabile anche in quello dell’abbigliamento dove oggigiorno non solo vi sono molte persone allergiche alle fibre sintetiche, ma anche ai coloranti di sintesi impiegati per la tintura dei capi.
Avete forse notato che le facciate e gli interni degli edifici storici italiani oggi hanno gli stessi colori di quelli di Londra e New York? L’omologazione dei cromatismi non porta solo alla perdità di originalità estetica, ma corrisponde alla perdita di saperi e di antiche maestranze. Quella dei colori in effetti è una storia antica, legata a ben precise filiere produttive e artigianali. La Spring Color ha come esperienza 10 anni di realizzazioni di stucchi e marmorini pigmentati con fiori tintori secchi e pigmenti vegetali come: alcanna, campeggio, bixa orellana, curcuma, hennè, paprika, sandalo, kamala, crespino, cartamo, indaco, sangue di drago.
I risultati della ricerca e sviluppo Spring Color degli ultimi anni sono delle finiture murali decorative a spessore, da applicare a frattazzo in due mani, destinati ad ambienti interni. La loro caratteristica più originale è quella di impiegare a fini estetici e bioecologici dei componenti vegetali, come il canapulo, lo scarto legnoso della lavorazione tessile della fibra di canapa, e come pigmenti quelli estratti da piante tintorie (ancora impiegati pochissimo nel campo edilizio a livello industriale), uniti ad altre materie prime naturali con un impatto ambientale particolarmente ridotto e già utilizzate oggigiorno nei prodotti per bioedilizia, come il grassello di calce e i leganti organici a base di latte e uova, che garantiscono l’assoluta salubrità, traspirazione ed ecocompatibilità della finitura murale. In questo senso, a fronte di un prezzo superiore se confrontato con i prodotti tradizionali, il prodotto naturale conviene sempre. Non solo alla salute, ma anche al portafogli. Eliminare la muffa in casa significa anche risparmiarsi la fatica di imbiancare spesso.
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