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Il nome è ispirato al Pacific Trash Vortex, l’immensa isola galleggiante di rifiuti, principalmente plastica, formatasi nell’Oceano Pacifico a partire dagli anni Cinquanta per via dell’azione della corrente oceanica: un nuovo continente che rischia di diventare presto visibile su google maps! Disastro ecologico poco conosciuto sebbene esista anche nelle acque del Mediterraneo e dell’Atlantico una concentrazione di plastica superiore a quella del cosiddetto “continente spazzatura”.
La campagna Plastic Vortex intende accendere i riflettori sulla necessità di rendere ragionevole l’uso della plastica, polarizzando l’attenzione sui sistemi di produzione e smaltimento dei materiali, sui beni di largo consumo, sul packaging e gli imballaggi, sul riciclo e il riutilizzo, sulle bioplastiche e altri materiali e soluzioni innovative.
L’iniziativa vuole risvegliare stupore, meraviglia e indignazione attraverso le opere e le proposte di artisti e creativi che affronteranno con occhi nuovi questa tematica. Gli artisti che parteciperanno potranno essere coinvolti in mostre ed eventi, vedere il proprio lavoro pubblicato sulle principali riviste d’arte e su un catalogo EcoArt Book, promosso dal network EcoArt Project e inserito in GAD – Green Art Database.
Fonte EcoArt Project
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