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Eco-Fashion: Abbigliamento e Accessori
Alternative Apparel, One Green Elephant, Green Cotton, utilizzano tessuti naturali o riciclati senza l’uso di sbiancanti o sostanze chimiche dannose per la pelle. Ma soprattutto i nuovi brand puntano a creare capi d’abbigliamento fatti per durare nel tempo.
Ipanema, Terra Plana, Naturalizer o Green Comfort invece, sono solo alcuni dei brand di accessori (in questo caso scarpe) realizzati in materiali naturali e che promuovono programmi di sviluppo sostenibile nelle diverse nazioni di provenienza. Accessori che utilizzano materiali naturali e pelli non trattate con agenti chimici cancerogeni oppure cotone coltivato senza pesticidi.
Eco-Fashion: Alcune Peculiarità
Materiali organici o sostenibili – Tessuti provenienti da colture che non danneggiano l’ecosistema: cotone biologico, canapa e bambù sono solo alcune. Oggi si parla di fibre provenienti dalla polpa di legno, miscele di bambù, alghe, soia e mais, sete e cashmere biologico. Tutti tessuti che stanno diventando sempre più di utilizzo comune nell’eco-fashion. Lo stile dell’abbigliamento può variare dall’outdoor all’activewear o abbigliamento da notte così come capi d’haute couture.
Coloranti naturali a base vegetale – Molto spesso i coloranti per tingere i tessuti sono a base di metalli pesanti, pericolosi per l’ambiente, per chi li realizza e per chi li indossa. Scegliere abbigliamento che utilizza coloranti naturali significa quindi non esporsi a sostanze tossiche ed evitare irritazioni o allergie.
Brand, Stilisti, Consumatori e No-Profit
Oggi la tendenza è quella che ogni casa di moda deve necessariamente monitorare il proprio impatto ambientale. Dalla provenienza delle materie prime fino ad arrivare agli scaffali di tutto il mondo, i nuovi brand emergenti grazie a stilisti e designer responsabili riescono a garantire condizioni di salute, equità sociale e convenienza per il consumatore finale sull’intera filiera di produzione. Dimostrando di sapersi distinguere e fondere creatività ed innovazione sostenibile. Dall’altro lato troviamo il consumatore che nell’ultimo decennio ha conosciuto una rapida transizione dal consumo irrazionale al consumo consapevole e l’industria ha saputo rapidamente rispondere ai cambiamenti di mercato promuovendo una “consapevolezza guidata” e promuovendo l’eco-fashion all’intero di quel mercato in espansione del LOHAS (stile di vita consapevole).
Ma anche il no-profit fa la sua parte. Organic Exchange, organizzazione no-profit che si dedica alla diffusione del cotone biologico sta espandendo le sue attività del 93% all’anno con nuovi progetti e culture in tutto il mondo. Ma sono sempre i grandi brand che la fanno da padrone, che investendo e spostando grosse quote di mercato sono in grado di determinare a lungo termine il settore della moda e in questo caso, della moda sostenibile.
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