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L’hanno fondato Annalisa Balloi, 34 anni, e Massimo Marzorati, 33 anni, giovani biologi con assegno di ricerca presso la facoltà di Agraria. “L’Università – segnala la dottoressa Balloi – ci sponsorizza nel senso che ci autorizza a utilizzare le sue strutture e questo è un primo passo. Il finanziamento è il problema successivo. Uno importante, di 250 mila euro, lo abbiamo trovato vincendo il Premio Gaetano Marzotto che si propone appunto di favorire lo sviluppo di nuove imprese”. Con la collaborazione del docente Daniele Daffonchio, i due ricercatori hanno scoperto il microrganismo (o batterio) nell’intestino delle api che stavano studiando.
Da questo batterio hanno sviluppato una sorta di gel che si è rivelato ideale per la rimozione delle croste nere tanto diffuse sui monumenti esposti all’aperto e che sono provocate dalla caduta di particelle presenti nell’atmosfera, che danno luogo alla formazione di patine nere e alla lunga provocano rigonfiamenti e fessurazioni. I batteri applicati sulla superficie degradata rimuovono le croste in piena sicurezza ambientale rispettando addirittura la patina “nobile” dovuta al naturale invecchiamento dei materiali.
Il nome commerciale del prodotto è Micro4Art lo si sta ora testando sulle statue di cimiteri. Il suo costo diminuirà parallelamente allo sviluppo commerciale, così da diventare accessibile anche a chi progettasse di ripulire intere facciate di chiese e palazzi per le quali ora si adottano micro sabbiature assai invasive. Insomma, tra un paio d’anni Micro4Art sarà sui banchi dei negozi.
Micro4yoU: il Batterio delle Api per una Pulitura “Green” dei Monumenti
Le opere d’arte esposte o i monumenti lapidei presenti nelle città sono spesso soggetti ad alterazione, quali ‘croste nere’, a causa dell’inquinamento. Fino ad oggi, i trattamenti adottati nel tentativo di rimuovere tali alterazioni, e riportare le opere d’arte alla loro originaria bellezza, sono stati a base di prodotti chimici (reagenti acidi, alcalini, tensioattivi ed agenti solubilizzanti) o di mezzi meccanici (laser, sabbiature), che hanno il limite di non essere selettivi con l’alterazione, aggredire anche la superficie di partenza ed essere potenzialmente pericolosi per l’operatore e l’ambiente. L’impiego di cellule microbiche quali agenti di biopulitura, rappresenta una tecnica originale, innovativa ed eco-sostenibile, sviluppata e brevettata da un team di ricercatori italiani e da essi sperimentata con successo su importanti monumenti ed opere d’arte.
Lo spin-off universitario Micro4yoU (M4U), acquisendo in licenza esclusiva tale brevetto, ha avviato il progetto Micro4Art, volto a realizzare una linea di prodotti biologici e un servizio di training e assistenza per gli addetti al settore del restauro che, in questo modo, vedrebbero soddisfatti il bisogno di operare nel completo rispetto del bene culturale, dell’operatore e dell’ambiente, con un prodotto competitivo anche a livello economico.
Biotecnologie e Innovazione: una Start Up tutta Green a Base di Batteri
Nata a Bochum (Germania), Annalisa Balloi consegue la laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Cagliari con una tesi svolta nel centro di ricerca di Alnarp (Svezia). Dopo la laurea consegue un Master Universitario di secondo livello in “Desertificazione in Ambiente Mediterraneo: cause, effetti, mitigazione e lotta alla siccità”, che la porta a lavorare per circa un anno e mezzo all’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR di Pisa. Nel 2005 si trasferisce a Milano dove frequenta la scuola di Dottorato in Chimica Biochimica Ecologia degli Antiparassitari presso la Facoltà di Agraria della Statale. Qui nel 2010 con alcuni colleghi costituisce lo spin-off universitario Micro4yoU di cui è amministratore delegato.
“So benissimo che i batteri non godono in generale di una buona nomea: è dai tempi di Pasteur che l’uomo li combatte, considerandoli quasi indiscriminatamente causa di morte e pestilenze e bollandoli come nemico numero uno dello sviluppo del genere umano. Solo pochi si salvano da questo giudizio: quelli che da secoli l’uomo ha utilizzato per lievitare il pane e fermentare cibi e bevande.
Ma allora perché costituire una startup il cui scopo è quello di creare prodotti a base di batteri? Il punto è che i batteri utili sono molti di più di quelli che si possa immaginare e il fatto che se opportunamente “gestiti” possano essere una risorsa capace di fornire un servizio all’uomo è un concetto che già da tempo si è fatto strada nel mondo della ricerca ma che nella realtà comune non è ancora diffuso. Quello su cui io e i miei soci stiamo puntando con Micro4yoU, start up che opera nel settore delle biotecnologie, è proprio creare prodotti di uso quotidiano a base di batteri buoni.
Dalla costituzione di Micro4you ad oggi sono successe tante cose e tanti piccoli passi sono stati fatti. Ho presentato per la prima volta al pubblico il prodotto Micro4Art a Settembre del 2010 nel contesto Percorsi dell’Innovazione, l’area dedicata alle gionalista da sempre attivamente impegnato nell’innovazione che si fa impresa, ho partecipato con Micro4Art alla prima edizione del concorso Gaetano Marzotto vincendo il primo premio. Questo è stato per me e il mio team un vero e proprio trampolino di lancio, non solo per l’aspetto economico (250.000€ sono state una boccata d’ossigeno per acquistare stumentazioni, pagare fornitori e stipendi) ma anche in termini di visibilità. In seguito al premio infatti abbiamo ampliato il nostro network tanto che recentemente abbiamo siglato una convenzione con l’Accedemia delle Belle Arti di Brera.
Inoltre un aspetto che mi preme sottolineare è che l’importanza del Premio G. Marzotto risiede anche nel fatto che questa, e iniziative simili, è un esempio concreto di coraggio e speranza. Sapere che oggi, in Italia, ci sono persone che dimostrano con i fatti di credere nel valore dell’ innovazione, dà la speranza a chi come me vuol creare il proprio futuro puntando sulle competenze e sullo spirito imprenditoriale.
Anche se l’avventura di Micro4yoU è appena iniziata e la strada per arrivare al successo sarà lunga e impervia posso comunque dire che un primo successo l’ho già raggiunto, quello di aver intrapreso un viaggio ambizioso che, a prescindere dal raggiungimento della meta, è entusiasmante da affrontare e sicuramente non potrà che portare buoni risultati” Annalisa Balloi.

Annalisa Balloi - biologa e ricercatrice al Dipartimento di Agraria dell’Università Statale di Milano, e Amministratore Delegato di Micro4yoU.
Shoot for the moon; if you miss, at least you will land among the stars. (LesBrown)
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