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Le emissioni di gas a effetto serra rilasciate dall’Italia nel 2013 sono diminuite del 16,1% rispetto al 1990, l’anno di riferimento del Protocollo di Kyoto per la lotta ai cambiamenti climatici. Lo dice oggi l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), secondo cui i dati preliminari del 2014 “mostrano ancora un’ulteriore flessione rispetto al 2013, con un livello emissivo totale pari a 417 milioni di tonnellate di CO2 equivalente”.
A contribuire alla diminuzione sono state soprattutto le industrie manifatturiere (-42%), le industrie energetiche (-21,9%) e il sistema di gestione e trattamento dei rifiuti (-20,5%) mentre sono aumentate quelle del settore residenziale (+9,4%) e dei trasporti (+0,2%). L’Unione Europea, Italia compresa, ha già raggiunto i propri obblighi sulle emissioni “climalteranti” nel periodo 2008-2012.
In attesa di un nuovo trattato internazionale, che potrebbe essere siglato a Parigi in dicembre, e che si applicherebbe a partire dal 2020, i paesi che hanno aderito al secondo periodo del Trattato di Kyoto hanno obblighi di riduzioni delle emissioni nel periodo 2013-2020. In particolare, per Ue e Italia la quota è del 20% rispetto al 1990.
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