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Tutto il mondo è alle prese con le complesse sfide che riguardano il riscaldamento globale e l’inquinamento atmosferico che resta un problema diffuso e pericoloso. Milioni di persone vivono in aree che hanno riconosciuto i propri problemi di (pesante) inquinamento atmosferico. Sono gravi gli effetti sulla salute, compresa la morte, che sono fin troppo comuni e conosciuti. E la minaccia non è solo per le persone: l’aria inquinata uccide piante e animali con quella tipica foschia che oscura e rende tipico il paesaggio di molte metropoli e megalopoli.
L’inquinamento atmosferico è uno dei più impegnativi problemi che affliggono la comunità internazionale, è diffuso e crescente in tutto il mondo. Il bisogno umano per il trasporto, la mobilità dei prodotti e dei servizi porta con sé ripercussioni sul atmosfera da una scala locale a quella globale. Il tasso di sviluppo dell’economia mondiale porta così nuove pressioni e la volontà dei governi di disciplinare l’inquinamento atmosferico è spesso bilanciato da preoccupazioni per l’impatto economico di tale regolamento. La scienza è la chiave per identificare la natura e la portata di inquinamento atmosferico ed è essenziale nella formulazione di politiche di regolamentazione del processo decisionale. Un continuo miglioramento della nostra conoscenza sull’inquinamento atmosferico e le sue applicazioni sono necessarie se si vuole prevedere correttamente, valutare e mitigare l’inquinamento atmosferico e le implicazioni dei cambiamenti interconnessi a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale dei sistemi economici.
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Cinque cambiamenti politici potrebbero rendere l’aria che respiriamo più pulita e più sana. Questa è la conclusione del report dell’American Lung Association e di altre organizzazioni ambientaliste che consigliano questi importanti step, centrali e all’ordine del giorno di una politica nazionale che punti alla salute dei propri abitanti ogni giorno. Senza considerare poi il fatto che le statistiche demografiche affermano che a poco a poco ci avvicineremo al momento in cui una considerevole fetta della popolazione mondiale risieda nelle metropoli con tutti i rischi sulla salute che ne conseguono.
- Pulizia di centrali termoelettriche a carbone. Gli impianti a carbone rappresentano uno dei maggiori fattori d’inquinamento atmosferico apportando pericolose particelle anche di ozono che peggiorano asma e tendono ad aumentare il tasso di attacchi di cuore e di morte prematura, così rilasciano anche altri gas ad effetto serra e sostanze tossiche, tra cui il mercurio. È necessario così immediatamente ridurre tali emissioni, una volta per tutte.
- Rafforzare le norme per il controllo dell’ozono nell’aria. Nel marzo 2008 l’Environmental Protection Agency ha rilasciato nuove norme di qualità dell’aria limitando ozono e smog. Purtroppo, le norme applicate hanno fissato tassi limite per l’ozono di gran lunga superiori rispetto a quelli limite dichiarati da medici e consulenti scientifici che afferma la necessità di restringere i valori per queste sostanze tossiche. A suo tempo nelgi USA George W. Bush annullò l’appello lanciato dall’American Lung Association, oltre ai numerosi gruppi ambientalisti, che proponevano limiti di sostanze tossiche e di ozono nell’aria molto inferiori.
- “Ripulire” le navi. Navi da crociera, navi cargo e tutte le flotte marittime del mondo emettono pesanti quantità di smog che formano ossidi di azoto, anidride solforosa oltre a biossido di carbonio e altri metalli pesanti e particelle, tra cui fuliggine. Nuove prove dimostrano che l’inquinamento di queste navi raggiunge sorprendentemente l’entroterra di una regione. È necessario quindi creare un sistema di controllo delle emissioni nelle acque di tutto il mondo o almeno un controllo lungo le coste.
- Migliorare la rete di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico. Sono necessari numerosi sensori di grado regolarmente di raccogliere dati sulla qualità dell’aria e che possono essere inviati ad un database in grado di determinare se l’aria in una comunità soddisfa le norme nazionali. Tuttavia, strumenti di monitoraggio come questi sono installati in diverse località anche di tutta Italia ma a causa dei tagli di bilancio si è stati costretti a ridurre il numero di sensori o il personale che mantiene e analizzare i dati. È per questo necessario che si lavori con scienziati e funzionari statali in modo da abbassare i costi di monitoraggio e ampliare le capacità di monitorare gli agenti inquinanti delle nostre città.
- Applicare le normative spesso esistenti ma non considerate. Le decisioni politiche prima e quelle economiche dopo, hanno preso il posto di quelle scientifiche e ritardo dopo ritardo si è susseguito nel far rispettare i requisiti specifici contro l’inquinamento dell’aria. Ripristinare un impegno legislativo per la scienza, in questo caso, può fare grandi passi in tutto il mondo.
[ Links utili e approfondimenti ]
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