Il boom dello «shale gas», il gas naturale imprigionato nel sottosuolo americano alimenta i sogni d’indipendenza energetica degli Usa…
Le compagnie energetiche americane puntano a rubare terreno a Gazprom in Europa mentre Vladimir Putin ordina ai giganti del petrolio russo di mantenere la produzione a 10 milioni di barili al giorno…
La rivoluzione si chiama shale gas e tight oil. E si scontra, inutile nasconderlo, con un’Europa impreparata, indecisa, comunque in ritardo…
Qualche concessione per evitare un impatto troppo pesante sull’ambiente, ma alla fine la Germania di Angela Merkel dice un sostanziale «si» al cosiddetto «shale gas»…
Londra supera le incertezze e si allinea agli Stati Uniti firmando la prima concessione dopo il bando all’estrazione di shale gas per frantumazione della roccia…