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Gli scienziati del CEA/Leti-Minatec di Grenoble, specializzati in microelettronica hanno recentemente messo a punto un sistema che recupera l’energia trasmessa dalle vibrazioni delle gocce cadute su di una superficie piezoelettrica.
Il sistema funziona con gocce con un diametro compreso tra 1mm e 5mm, le simulazioni hanno dimostrato che è così possibile recuperare fino a 12 milliwatt per le gocce cadute più grandi. “Il nostro lavoro potrebbe essere considerato come valida alternativa ai sistemi di produzione di energia dal sole dove questi risultano essere di difficile applicazione”. Il sistema piezoelettrico è composto da un polimero (PVDF) che serve a convertire l’energia meccanica in energia elettrica, questo inizia a vibrare alla caduta di ogni goccia e gli elettrodi al suo interno iniziano a generare cariche elettriche.
Una pioggia continua rende energicamente più di un forte e breve acquazzone, infatti a causa dell’alta velocità delle gocce queste perdono energia al momento dell’impatto per la loro grandezza e consistenza. “L’energia recuperabile dipende direttamente dalla dimensione della membrana piezoelettrica, la dimensione delle gocce e dalla loro frequenza, l’energia disponibile per goccia può variare tra i 2 μ J ad 1 mJ a seconda della sua grandezza”.
In conclusione si può considerare che in un paese con un clima continentale come la Francia si può ottenere fino a 1 Wh per mq all’anno. Ora gli scienziati sono impegnati in un programma in grado di sviluppare un metodo di memorizzare l’energia elettrica fornendo una corrente elettrica costante per uso pratico.
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