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La prima ristrutturazione del Reichstag avvenne alla fine degli anni ’90 compresa la cupola di vetro progettata dall’ormai noto Norman Foster. Già il suo tetto permette all’energia solare ed alla luce naturale di penetrare, mentre le pareti del 19° secolo aiutano a mantenere il calore invernale e ridurre l’uso di aria condizionata in estate. Al momento già il 40% dell’approvvigionamento energetico è affidato alle caldaie a biocarburante nel semiinterrato dell’edificio, provvedendo così ad illuminazione, riscaldamento, flusso di aria condizionata e acqua, il restante proviene principalmente da forniture a carbone e nucleare.
Ma il Reichstag ora compirà un ulteriore passo abbandonandosi totalmente alle fonti rinnovabili sostituendo le convenzionali. Una sottocommissione parlamentare ha già concordato la settimana scorsa nel valutare le offerte per i migliori produttori di energia rinnovabile. Il Parlamento tedesco intende passare completamente all’energia pulita in modo da incrementare la reputazione di un paese fra tutti nel mondo che è realmente in grado di aiutare l’ambiente e dedicarsi completamente alle energie rinnovabili.
La Germania infatti ad oggi con grande successo è uno dei paesi industrialmente più innovativi ma soprattutto energicamente più puliti del mondo. Forte di una consistente sovvenzione per l’intero sistema energetico rinnovabile, già ad ora raggiunge il 13% del suo fabbisogno energetico da fonti rinnovabili (dove fra tutte spicca l’eolico) ma questa cifra è prevista in crescita in modo da raggiungere il 27% entro i prossimi 12 anni. Davvero un ottimo traguardo ma soprattutto un ottimo inizio.
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