Bioplastica: Novomer lancia la sua plastica realizzata per il 50% da CO2. Ecco le frontiere sulle plastiche biodegradabili: materiali ecocompatibili ma soprattutto da fonti rinnovabili

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ecodesign

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Pubblicato il giorno 01 luglio 2008 - 1 commento



   


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Novomer, è l’azienda che ricicla CO2 per creare polimeri per materie plastiche che ha avviato la sua commercializzazione del prodotto NB-180 composto un pò meno del 50% da biossido di carbonio. Pensiamo alle materie plastiche che hanno davvero cambiato radicalmente il nostro modo di vivere negli ultimi 50 anni, permettendoci di realizzare nuovi e innovativi strumenti, mezzi, contenitori e addirittura protesi per il corpo umano ma proprio questi come ben sappiamo producono una vasta gamma di effetti collaterali, iniziando proprio dalla loro non biodegradabilità e inquinamento

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Per Novomer l’NB-180 è una classe di prodotti utilizzati soprattutto per la fabbricazione di prodotti elettronici o nelle celle a combustibile, nei nanomateriali o nei pannelli fotovoltaici. La qualità del materiale spiega Fox Holt, product manager di Novomer è molto alta. La produzione delle materie plastiche per Novomer avviene utilizzando una varietà di catalizzatori che reagendo con le emissioni di CO2 formano la “plastica”. Novomer punta ad unirsi a con diverse aziende che producono CO2, come i produttori di cementi in modo da reperire facilmente e a basso prezzo la quasi metà della sua plastica. Ma oltre al nuovo prodotto della Novomer, il settore delle bioplastiche è in crescita anche se dipendono da una fonte primaria vegetale per creare materiali ecocompatibili. Una differenza sostanziale per Novomer che utilizza la sintesi per sviluppare il suo prodotto, non facendolo dipendere dalla disponibilità di alcune piante (o anche colture alimentari) e non richiedendo energia per abbattere queste piante. Novomer risulta così una società pionieristica per lo sviluppo di materiali a basso costo, alte prestazioni e soprattutto sostenibili. La Novomer inoltre grazie alle sue tecnologie rivoluzionarie consente infatti di creare polimeri biodegradabili a basso costo, in n etto vantaggio rispetto ad altre aziende che utilizzano costosi processi di produzione e che magari utilizzano materie prime biologiche. Concentrandosi sull’uso di CO e CO2 come materia prima spiega la Novomer, si possono ottenere facilmente numerose materie plastiche e a basso costo.

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Ma la Novomer non è la sola azienda che sviluppa tecnologie di questo tipo. Anche la newyorkese Ithaca utilizza CO2 e altri catalizzatori per realizzare plastiche e altri materiali. Oltre a questa un’ondata di aziende sono alla ricerca di realizzare prodotti chimici e materie plastiche partendo da materiali naturali ed ecocompatibili, rispetto agli estratti del petrolio. “Le materie plastiche sono ogni giorno più importanti nella nostra vita”, spiega Geoffrey Coates cofondatore della Novomer e professore di chimica della Cornell University, “bisogna prendere atto che l’industria delle plastiche sta producendo decine e decine di nuovi materiali anno dopo anno. E se pensiamo che questo sta accadendo da una 50a di anni circa, ci troviamo in una fase davvero di forte crescita per le industrie di materie plastiche.” La direzione da prendere deve essere necessariamente quella di aziende come Metabolix, in grado di creare pellet di bioplastica utilizzando microrganismi. “I piccoli organismi utilizzano gli zuccheri digerendoli e trasformandoli in polimeri” spiega l’azienda, in questo modo si riciclano rifiuti e si creano bioplastiche. Il pellet può essere poi fuso e rimodellato per creare una vasta gamma di prodotti e materiali. Ma l’attenzione ora deve concentrarsi sul fatto che tali materiali biodegradabili devono essere ottenuti necessariamente da risorse rinnovabili.

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Sicuramente, come spiega Coates, “Continuare a produrre materie plastiche dal petrolio è un’utopia, soprattutto quando questo viene ostacolato dal crescente prezzo dell’oro nero, per questo dobbiamo assolutamente far conoscere al pubblico e alle aziende dell’esistenza di queste plastiche biodegradabili e della loro facile disponibilità a basso costo. Il futuro richiederà sempre un uso maggiore di questi materiali ma a mio parere dovrà passare ancora molto tempo prima che il petrolio possa essere dismesso come materia prima per qualsiasi materia plastica, oggi ancora non c’è abbastanza spazio per le bioplastiche in questa società.”

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  1. Non sono sufficienti i complimenti per le Vostre attività meritate moltissimo di più.
    Ho ideato,e brevettato in tutto il mondo una protezione monouso per tutti i collettori di urina ed escrementi ( wc,vasini,padelle, ) che permette di risparmiare 10 miliardi di m3 di acqua potabile in tutto il mondo,riduce l’uso di disinfettanti nei wc, protegge la nostra igiene personale durante l’uso del wc in ogni parte del mondo.( aeroporti, scuole,alberghi ecc ).Per la realizzazione del modello che deve essere idrosolubile,biodegradabile , pesa pochi grammi.posso utilizzare il pvoh, pelle di pomodoro, alghe marine.
    Siete interessati al progetto? Oppure alla fornitura di materiale? Grazie

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