I fornitori di Car Sharing, che spesso fanno oscillare il costo del carburante secondo tariffe orarie o giornaliere, ora sono “attivamente alla ricerca di efficienza nel consumo di carburante, di basse emissioni, di prezzi bassi e di veicoli di tendenza”, fa notare l’analista di Frost, David Zhao. Questo rappresenta sia un rischio sia un’opportunità per i costruttori di automobili, in quanto i fornitori di Car Sharing potrebbero trasformarsi in grandi clienti, mentre si potrebbe verificare un calo nel numero dei proprietari di auto private (secondo Frost, ogni veicolo condiviso sostituisce circa 15 veicoli personali). Per i produttori di veicoli elettrici, in particolare, le reti di Car Sharing potrebbero contribuire a far incrementare la domanda nei primi giorni della tecnologia.
Qual è l’interesse per i consumatori? Zipcar sostiene che i suoi membri, la maggior parte dei quali guida circa per 8.000 chilometri ogni anno, sia possibile arrivare risparmiare più di 435 dollari al mese con la guida di veicoli condivisi, piuttosto che possedere un’auto propria (tenendo conto di costi quali: carburante, assicurazione, manutenzione del veicolo, parcheggio auto e pagamenti vari). L’analisi di Frost suggerisce, tuttavia, che il risparmio può essere molto più alto per alcuni automobilisti, in relazione al basso chilometraggio. Percorri meno di 18.000 km/anno, secondo le stime dell’impresa, e risparmi più di 1.834 dollari, optando per il Car Sharing anziché per un’auto propria.
Un altro aspetto interessante che riguarda Car Sharing è il ruolo delle auto elettriche. I ricercatori della Frost & Sullivan prevedono che grazie allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica delle auto elettriche, le vendite di auto EV aumenterà in modo significativo dopo il 2011. E grazie all’economia di scala, è ragionevole vedere qualche riduzione di prezzo. Additittura si prevede che entro il 2016, 1 auto su 5 condivise sia una auto elettrica Ciò significherebbe grandi opportunità di business per i produttori di EV. Eppure, come si è già sottolineato su GigaOM Pro, le reti di Car Sharing hanno una base di utenti in crescita ma stanno lottato per la redditività. Molti, come City CarShare a San Francisco, PhillyCarShare a Philadelphia, I-Go Car Sharing a Chicago hanno adottato un approccio no-profit, mentre Autolib (una rete completamente elettrica) a Parigi, ha l’appoggio del governo. Negli ultimi anni, giganti del noleggio come Hertz ed Enterprise sono entrati con cautela nel sistema del Car Sharing. I produttori di auto dovrebbero prestare attenzione alle riflessioni di Zhao e afferrare l’opportunità di intraprendere marketing di auto “verdi” destinate al Car Sharing. Ma le sfide attendono anche i fornitori di Car Sharing per farlo crescere in mercato e in concorrenza.
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