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La bioarchitettura gioca, in questo campo, un ruolo decisivo. Permettendo di creare delle abitazioni e delle strutture in generale, che non abbiano un impatto negativo sull’ambiente, avvalendosi di energie rinnovabili sia per il riscaldamento che per l’energia elettrica.
Sempre più spesso si sceglie di sottoporre capannoni e strutture varie, come case, condomini e aziende artigianali, realizzate con materiali contenenti amianto, ad una valutazione che possa accertare il loro effettivo stato di conservazione e quindi determinarne il grado di tossicità per l’uomo e per l’ambiente circostante. E a proposito ricordiamo che da qualche giorno con una sentenza storica i vertici della Eternit sono stati condannati a 16 anni per disastro ambientale e omissione delle misure antinfortunistiche per lo scandalo di Casale Monferrato. Ma nel resto del Paese si scoprono decine di altri casi di uso del materiale cancerogeno: da Bologna a Cosenza, da Padova ad Avellino, fino a Roma. Con migliaia di vittime di una mattanza che non è ancora finita.
Bonifica Necessaria
Si calcola che a causa dell’amianto in Italia muoiono ancora 3.000 persone l’anno. Nell’area più industrializzata del pianeta (Europa occidentale, Scandinavia, Nord America, Giappone e Australia) nel 2000 si stimavano 20.000 casi di cancro del polmone e 10.000 casi di mesotelioma. Nel solo Regno Unito ogni anno si contano 3.500 morti provocati dall’esposizione all’amianto.
L’amianto viene prodotto industrialmente a partire dalla fine dell’800. Nel 1907 nasce lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato, che rappresentò il più grande stabilimento di manufatti in cemento-amianto d’Europa. Nel 1915 vengono messe in commercio le famose fioriere, nel 1933 fanno la loro comparsa le lastre ondulate, in seguito usate spesso per tetti e capannoni; sino alla fine degli anni ’70 i tubi in fibrocemento rappresenteranno lo standard nella costruzione di acquedotti. Venne impiegato in scuole, ospedali, palestre, cinema oltre che in tutti i settori industriali. Ad oggi la Russia è il maggiore produttore mondiale di amianto, seguito da Cina, Kazakhstan, Brasile, Canada, Zimbabwe, and Colombia. La Cina è di gran lunga il maggiore consumatore al mondo di amianto, seguito da Russia, India, Kazakhstan, Brasile, Indonesia, Thailandia, Vietnam, and Ukraina.
A Milano si Creano Spazi Espositivi
Nella maggior parte dei casi si decide di rimuovere tetti e tettoie costruite con amianto, un tempo largamente usato nell’edilizia, per realizzare in sostituzione delle strutture che non vadano in alcun modo a gravare sull’ambiente. Degli interventi efficaci e duraturi che sono stati effettuati ad esempio a Milano, dove in molti capannoni è stata effettuata la bonifica amianto e sono state realizzate delle strutture in perfetta sintonia con l’ambiente, da utilizzare come spazi espositivi.
Un risanamento necessario, che va ad unirsi anche alle esigenze commerciali di una grande città. Un vero e proprio vantaggio per tutti insomma. Soprattutto se si tiene conto che nel territorio lombardo sono presenti circa 2 milioni e 670mila metri cubi di amianto, un numero destinato a crescere, dal momento che non tiene conto della quantità di questo materiale presente nei manufatti interni delle abitazioni.
Smaltimento e Incentivi
Dei dati allarmanti che fanno emergere anche un’altra problematica, ovvero quella dello smaltimento. A questo proposito la Commissione Ambiente del Consiglio Regionale Lombardia sta lavorando su un progetto di legge che possa aggiornare le leggi relative proprio a questo settore, spingendo verso una maggiore sensibilizzazione nei confronti del problema e verso l’individuazione dei siti nei quali smaltire il pericoloso amianto.
Intanto l’Emilia Romagna stanzia 13 milioni di euro per incentivare la sostituzione delle coperture in amianto con i pannelli fotovoltaici, così come l’Umbria che nei giorni scorsi ha dato il via alla presentazione delle domande per gli incentivi che andranno ad essere impiegati per l’acquisto di questi pannelli.
Ottimizzare il rapporto che esiste tra gli edifici e i contesti nei quali si trovano, è un obiettivo che dovrebbero perseguire tutte le grandi città, per salvaguardare l’ecosistema e migliorare nettamente la nostra qualità della vita. Predisponendo una situazione di benessere della quale andranno a godere soprattutto le generazioni future.
Una strada nuova che l’edilizia dovrebbe adottare appieno, rispettando le esigenze dell’ambiente e delle persone che vivono al suo interno.
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