REMEDIA: Dati, Informazione e Disinformazione a Proposito di RAEE

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Green Business Italia, News, Storie

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Pubblicato il giorno 18 giugno 2012 - Nessun commento



   


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Photos by Chris Jordan

ReMedia è tra i principali Sistemi Collettivi italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile di tutte le tipologie di RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), domestici e professionali, nato nel 2005 grazie alla volontà di 44 aziende leader nel settore dell’Elettronica di Consumo e dell’ICT, al fine di poter rispettare le norme imposte dal Decreto legislativo 151/2005.  Il Consorzio conta oggi oltre 1000 soci e rappresenta, per quota di mercato e struttura, un punto di riferimento in Italia nella gestione dei RAEE.

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Daniel Casarin: Innanzitutto, prima di raccontare cos’è ReMedia e i suoi servizi, potete darci un quadro della situazione per quello che riguarda i RAEE in Italia?

Danilo Bonato: Nel 2011 in Italia sono state raccolte 260.000 tonnellate di RAEE, circa 4,3 kg per abitante. Rispetto al passato abbiamo fatto dei passi avanti ma manca ancora molta strada per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei, che possono vantare una media pro capite di 7 Kg.

Il settore dei PAED (Piccoli Apparecchi Elettronici Domestici), in particolare, è quello in cui siamo rimasti più indietro. Come si evince dalla ricerca di ReMedia-Eurisko, infatti, il tasso di raccolta dei PAED in Italia corrisponde al 16,8%, ben nove punti sotto la media di raccolta europea che raggiunge il 26%.

Daniel Casarin: Elettrodomestici, elettronica, accumulatori, pile e oggi anche solare e fotovoltaico. Quali sono le percentuali di smaltimento e quali sono i “trend” dei RAEE da smaltire?

Danilo Bonato: I risultati più significativi riguardano i RAEE, che ReMedia ricicla oltre il 90% e pile e accumulatori, con una percentuale di riciclo fino all’80%. Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, è un’attività che il Consorzio ha introdotto di recente ed è ancora prematuro parlare di dati.

Il Consorzio è sempre in prima linea quando si tratta di innovazione in questo campo. Ad esempio, per quanto riguarda pile e accumulatori, ReMedia utilizza un impianto di trattamento e recupero all’avanguardia di Seval – centro di trattamento partner del Consorzio – nato in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma  e l’Università degli Studi dell’Aquila. L’impianto è stato progettato con una particolare attenzione all’ambiente, grazie all’utilizzo di un procedimento di recupero di tipo ‘idrometallurgico’, basato sull’utilizzo di acqua e che permette, quindi, di ottenere un recupero quasi totale della pila (per il 95%), con un impatto ambientale quasi nullo. Inoltre, il Consorzio ha avviato, in collaborazione con il Politecnico di Milano, il progetto E-waste Lab per spingere il riciclo dei RAEE all’estrazione di materie prime pregiate, come metalli preziosi e terre rare.

Daniel Casarin: Com’è composto oggi il panorama dei consorzi che come voi gestiscono i RAEE in Italia e in Europa?

Danilo Bonato: La normativa italiana prevede la gestione dei RAEE attraverso un sistema multiconsortile. Oggi in Italia esistono una quindicina di Consorzi che si occupano del settore, di cui ReMedia è uno dei più importanti con i suoi 1.000 soci. In Europa la situazione è varia: si va dal sistema multiconsortile del Regno Unito con 38 sistemi collettivi, al sistema tedesco dove la responsabilità è individuale, non collettiva, quindi il produttore può rispondere direttamente alla gestione dei rifiuti presso le piazzole.

Daniel Casarin: Assistenza, strumenti, reporting, formazione, gestione… come funziona e cosa offre il Consorzio ReMedia?

Danilo Bonato: ReMedia offre servizi di gestione dei rifiuti tecnologici, ovvero RAEE, sia domestici che professionali, Pile ed Accumulatori esausti e impianti fotovoltaici a fine vita. Gestire questi rifiuti significa prendersene cura, dal ritiro presso l’azienda o il Centro di raccolta, passando per il trasporto e il corretto trattamento, fino al loro riciclo, garantendo il rispetto degli obblighi normativi e la documentazione necessaria.

La gestione dei rifiuti è rivolta sia ad aziende produttrici di tecnologia, che devono rispondere a precise esigenze normative, sia a tutte le aziende che devono smaltire i rifiuti da loro utilizzati. Alla gestione del fine vita dei rifiuti, ReMedia affianca per i Produttori un servizio di “Assistenza” che prevede un contact center dedicato alla consulenza rispetto alle norme da osservare e alle attività richieste dalla legge. Completano il quadro le attività di “Aggiornamento e formazione” – per tenere le aziende costantemente informate sulle novità normative – e di “Reporting” – per avere trasparenza risultati raggiunti, in termini di volumi gestiti, percentuali di riciclo, energia risparmiata ed emissioni di CO2 evitate.

Daniel Casarin: Come viene gestito oggi lo smaltimento dei RAEE in Italia per un’azienda produttrice e per un’azienda che deve smaltire tecnologia?

Danilo Bonato: In Italia, per smaltire i RAEE domestici, i Produttori devono aderire a un Consorzio che si occupi del riciclo, per i RAEE professionali non c’è obbligo, ma a volte può essere più semplice. L’attività di ReMedia prevede il ritiro dei rifiuti tecnologici dalle isole ecologiche (RAEE domestici) e dalle aziende clienti (RAEE professionali) per trasportarli agli impianti di trattamento partner e assicurare così un corretto riciclo e smaltimento.

Daniel Casarin: Chi principalmente si rivolge a voi?

Danilo Bonato: Si rivolgono a ReMedia sia aziende produttrici che hanno l’obbligo normativo di iscriversi a un Consorzio secondo i decreti legislativi 151/05, 188/08, 5 maggio 2011 sia aziende clienti che devono “liberarsi” dei loro rifiuti tecnologici.

Daniel CasarinQuali sono le sfide e gli ostacoli più comuni che vi capitano ogni giorno? E come prevedete si evolva il vostro mercato?

Danilo Bonato: Il primo passo per aumentare i risultati della raccolta è sicuramente un maggiore investimento sulla sensibilizzazione dei cittadini, ma anche delle aziende, attori principali nella filiera dei RAEE professionali.

Infatti l’ostacolo maggiore affinchè la raccolta dei RAEE aumenti in modo significativo è la disinformazione dei cittadini e delle aziende su questo argomento e sull’importanza del riciclo. Per quanto riguarda il domestico, dalla ricerca ReMedia-Eurisko dello scorso anno emergono dati significativi in questo senso: solo il 28% dei cittadini, vale a dire uno su quattro, conosce il significato della sigla RAEE, solo 38 milioni di italiani (poco più della metà) conoscono i centri di raccolta comunali. Un tasto dolente è sicuramente lo scarso utilizzo del servizio “Uno contro Uno” che consente al cittadino a consegnare (e obbliga il negoziante a ritirare) il vecchio RAEE a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto.

Per i RAEE professionali invece, si assiste ad un fenomeno di esportazione illegale di rifiuti verso paesi in via di sviluppo, spesso contrabbandati per apparecchi ancora utilizzabili. Buona parte di questi rifiuti, giunta nelle discariche del terzo mondo, viene bruciata per separare i materiali pregiati, esalando enormi quantità di gas nocivi. La cosa è ancora più grave se si pensa che queste attività sono spesso svolte da bambini.

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Danilo Bonato Direttore Generale ReMedia



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