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Daniel Casarin: E++ nasce dall’esperienza di alcune realtà italiane attive dal 1925 nel settore energetico, elettrotecnico ed elettromeccanico. Ci vuoi descrivere nel dettaglio le attività dell’azienda, la sua mission, i suoi obiettivi?
Paolo Sasso: Abbiamo ereditato l’esperienza di una officina elettromeccanica già attiva nel settore delle centrali idroelettriche e che dagli anni 80 si è pioneristicamente affacciata al mondo del solare con le prime installazioni di impianti fotovoltaici a servizio dei rifugi Alpini. Ancora oggi il settore dell’idroelettrico rappresenta gran parte del nostro fatturato ma negli ultimi 20 anni ci siamo occupati di generazione distribuita, sistemi di incentivazione e progetti di ricerca e sviluppo. Ad oggi abbiamo maturato un esperienza tale per cui ci proponiamo per dare risposte alle crescenti richieste di soluzioni energetiche integrate negli edifici, nei processi produttivi fino alla scala territoriale. Individuare le risorse disponibili e definire le strategie o soluzioni più sostenibili è la nostra missione ed il nostro obbiettivo.
Daniel Casarin: Abbiamo scoperto con piacere che E++ è specializzata nella creazione di impianti per utenze isolate. Dal settore residenziale, all’elettrificazione delle aree rurali, alle telecomunicazioni, come viene affrontato un progetto di questo tipo? Quali sono i fattori di interesse necessari al raggiungimento degli obiettivi di un impianto isolato?
Paolo Sasso: Essenziale è saper interpretare i fabbisogni energetici e le caratteristiche socio-ambientali dell’utente/utenza, si procede quindi nell’individuazione delle risorse disponibili sul sito per definire il mix di generazione e scegliere i materiali e le tecnologie più appropriati. Non ultimo proprio l’esperienza ci ha insegnato che per garantire un consapevole e più duraturo soddisfacimento delle esigenze a cui cerchiamo di dare risposte è indispensabile coinvolgere, informare e formare l’utente.
Daniel Casarin: Quali sono gli sviluppi più interessanti di questa particolare applicazione (impianti per utenze isolate)?
Paolo Sasso: Gli sviluppi più interessanti e promettenti sono sicuramente quelli che vedono avvicinarsi queste applicazioni ad una logica di micro-reti distribuite connesse tra loro in grado di stoccare energia e quindi saperne gestire la disponibilità locale per garantire continuità e qualità dell’energia fornita e risolvere squilibri e sovraccarichi di rete.
Daniel Casarin: Passiamo all’idroelettrico. Ci potete dare un quadro aggiornato della situazione in Italia?
Paolo Sasso: Da un punto di vista autorizzativo e di politiche incentivanti, la situazione dell’idroelettrico ha subito in questi ultimi 12 mesi (così come le altre FER) una serie di cambiamenti che ha provocato incertezza da parte degli investitori. Questo clima di incertezza deve poi essere sommato alla situazione congiunturale in cui si trova il nostro Paese e alla difficoltà che le aziende hanno per accedere al credito attraverso gli istituti bancari. Finalmente ad inizio luglio 2012 e’ stato approvato il decreto legge che definisce la politica incentivante ed i meccanismi per accedere alle tariffe erogate dal GSE. Per quanto riguarda nello specifico l’idroelettrico, risulta chiara la volontà politica di premiare i piccoli impianti soprattutto nel momento in cui vengano realizzati su canali o condotte esistenti, oppure che utilizzino acque di restituzione o di scarico. Considerando che il core business di E++ si concentra su impianti con potenze a partire da poche decine di KW a circa 3 MW, le prospettive per poter continuare con successo la nostra attività in Italia sono buone ma già da anni stiamo ampliando la nostra attività all’estero ( area balcanica ed Africa in primis) per dare ampio respiro nel medio-lungo termine alla nostra struttura.
Daniel Casarin: Pico, micro e mini turbine idroelettriche. Quali sono le potenzialità del settore in un paese come il nostro?
Paolo Sasso: Lo sfruttamento della risorsa idrica in Italia ci porta indietro di qualche secolo. I nostri antenati hanno infatti utilizzato con intelligenza e scrupolo l’energia derivante dalla forza dell’acqua per azionare mulini, frantoi, filatoi, etc. Proprio queste attività cadute oggi per lo piu’ in disuso sono diventati dei siti potenziali (ed in parte lo sono già) per poter produrre energia e sfruttare la risorsa idrica senza impatto ambientale. L’altra attività sulla quale siamo attivi da molti anni e dove ci sono enormi potenzialità e’ quella legata allo sfruttamento degli acquedotti esistenti. In questo caso e’ facile intuire che parte delle opere idrauliche e’ esistente. Si tratta di verificare la fattibilità tecnica che differisce da progetto a progetto per poter offrire una soluzione che faccia ricadere sul territorio (tutti conosciamo la necessità delle amministrazioni comunali di fare cassa) i benefici dello sfruttamento dell’acqua che già viene utilizzata a scopo idro-potabile.
Daniel Casarin: Cosa significa “fare ricerca” per E++?
Paolo Sasso: Siamo animati da grande curiosità e spirito di innovazione ed è questo il “motore” che ci ha spinto a partecipare sin dagli anni 80’ a progetti europei di ricerca e sviluppo a cercare partner internazionali che potessero arricchire la nostra esperienza e la nostra visione. Oggi siamo consapevoli che per nostra stessa sopravvivenza dobbiamo applicare il processo creativo per l’ideazione e la definizione di nuovi servizi e prodotti partendo dalle esperienze che provengono dal basso. Ci interessa capire meglio come le persone interagiscono con i prodotti/servizi, che per nostra natura, dovranno essere orientati all’efficienza al risparmio energetico e la sostenibilità delle nostre abitudini.
Daniel Casarin: Consulenza e gestione di progetti LEED e GBC Italia, Energy Modelling e Commissionig. Perché avete scelto questa forma di certificazione per i vostri servizi e prodotti e in cosa vi aiuta a differenziarvi?
Paolo Sasso: Ci eravamo resi conto da tempo che un approccio monotecnologico non è una risposta adeguata alle necessità di aumentare il livello di sostenibilità delle nostre azioni, che sia costruire ad abitare o produrre e commercializzare. Eravamo consapevoli del ritardo che sconta il settore della progettazione e delle costruzioni e la ricerca ci ha portato a LEED. Oltre a condividerne la visione crediamo ci possa essere utile uno strumento che sia anche riconosciuto all’estero.
Daniel Casarin: Tra i vostri servizi è possibile scoprire l’area che riguarda l’efficientamento energetico. Ci vuoi descrivere la piattaforma EnergyCloud e qual è l’impatto di tecnologie di questo tipo nelle attività di audit e miglioramento?
Paolo Sasso: E’ un area in cui riponiamo grandi aspettative e a cui stiamo dedicando le nostre energie di progettazione creativa. La piattaforma, che è stata sviluppata tutta internamente, Energy Cloud, ad oggi rileva e restituisce informazioni relative all’andamento dei consumi energetici. Il monitoraggio continuo, la possibilità di definire dei benchmark ed una conoscenza più approfondita e disaggregata dei consumi spesso fa emergere le aree su cui intervenire e nelle quali si “nascondono” gli sprechi. I punti chiave su cui ci stiamo interrogando sono come valorizzare la misurabilità delle risorse ambientali, dell’impatto dei comportamenti e come questa conoscenza integrata con l’informazione e la formazione possa diventare generatrice di comportamenti più sostenibili.
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