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Il prezzo di sottoscrizione, pari a 41,4 milioni, è già stato bonificato da Versalis nelle casse della Novamont, il leader italiano delle bioplastiche di origine vegetale, in cambio di una quota che è salita così al 25% portandosi allo stesso livello dei pacchetti detenuti in trasparenza da Intesa Sanpaolo e dal fondo Investitori Associati.
Un passo, codificato nell’accordo quadro dell’alleanza sulla chimica verde, che segue il primo investimento di 35 milioni fatto giusto un anno fa dalla capofila dell’Eni (ex Polimeri Europa, 6,4 miliardi i ricavi) quando debuttò con il 15% nella società con testa a Novara e impianti a Terni, che ha inventato il Mater-Bi dei sacchetti biodegradabili. Si rafforza quindi la partnership tra la chimica del Cane a sei zampe e l’azienda guidata da Catia Bastioli, nata da una costola di EnimontFerruzzi. Tanto che, con i nuovi patti di sindacato, è stata ridisegnata la governance Novamont assegnando a Versalis la nomina di tre membri su 12 in cda.
6 aprile 2013 alle 00:10
Sono contenta che si investa in aziende verdi. E’ chiaro che qualcosa si muove e nonostante i segnali economici e politici sempre più deludenti, almeno qualcuno tenta di andare avanti e di pensare al futuro (verde).
Alba