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Nei socialmarket gli annunci degli utenti sono sempre associati al loro profilo personale, con la loro descrizione e i feedback ricevuti dagli altri utenti. Un esempio? Blablacar, socialmarket di ridesharing (letteralmente “condivsione di un viaggio”), dove chi cerca un passaggio può conoscere il nome di chi lo offre, il tipo di automobile e sapere se e con chi ha già viaggiato.
Social Network + Marketplace = SocialMarket
Un’altra caratteristica dei socialmarket è che escludono i professionisti del settore e gli intermediari, lasciando la trattativa interamente nelle mani degli interessati. Ancora su Blablacar, per esempio, non possono iscriversi tassisti o società di NCC. L’interazione è interamente libera, al fine di creare un dialogo sereno ed empatico. Non diversamente su CasaNoi, un socialmarket immobiliare, possono iscriversi solamente privati o società di costruzione che vogliono vendere, affittare e cercare casa direttamente, risparmiando i costi e le mediazioni delle agenzie.
La filosofia che sta alla base di questi siti è che nessuno meglio del diretto interessato è in grado di prendersi cura e condividere i propri annunci.
I socialmarket sono “social” non solo perché ogni annuncio è associato al profilo personale dell’utente. Lo sono anche perché rifiutano le tecniche opache che talvolta caratterizzano i marketplace: in particolare rifiutano il principio secondo cui “più pago e più sono visibile” e indicizzano i risultati della ricerca degli utenti seguendo esclusivamente le preferenze da loro espresse.
Una nuova frontiera davvero interessante, che vanta già decine di migliaia di click ogni giorno, e che potrebbe presto sostituire i più comuni marketplace…
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