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Si chiamano “comunità energetiche” e potrebbero contribuire in maniera decisiva a risolvere i mali di cui soffre l’energia italiana, oppressa dalle bollette record e dalla dipendenza dall’import di petrolio e gas.
Ma ecco la soluzione: un salto in alto dell’efficienza energetica, aggregando piccole comunità di famiglie e di imprese per costruire mini-reti all’insegna delle nuove tecnologie.
Ce lo dicono gli analisti dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano nella terza edizione dello “Smart Grid Report“. I professori del Politecnico sono pronti a giurare che le sei o sette Energy community “sperimentali” che stanno facendo capolino in Italia potrebbero diventare, con un po’ di semplificazione normativa e qualche incentivo, ben mezzo milione. In pochi anni.
Con vantaggi per tutti. Ecco gli esempi. Una energy community costruita attorno condominio di 30 unità abitative potrebbe ridurre di oltre il 50% i consumi, grazie alla combinazione di pannelli solari, apparati ad alta efficienza e un sistema di conservazione dell’energia. Certo, il condominio in questione dovrebbe mobilitare investimenti pesanti, attorno ai 7oomila euro, poco più di 20mila euro ad utenza. Ma i benefici sarebbero consistenti, tra 5o e i 6omila euro all’anno.
Il Ritorno Complessivo?
Piuttosto lungo, superiore ai io anni se non consideriamo i benefici fiscali per l’efficienza energetica e per le ristrutturazioni riservate all’utenza domestica. Se consideriamo quest’ultimo fattore l’operazione può essere davvero un affare. Ancora più vantaggioso lo scenario disegnato per le applicazioni industriali.
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