L’Oro Nero dei Ragusani tra Proteste e Benefici

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Piattaforme Petrolifere, Ragusa

Pubblicato il giorno 09 gennaio 2015 - Nessun commento



   


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Un nuovo convegno di Legambiente con la battagliera docente italo-americana Maria Rita D’Orsogna mette in guardia dai rischi delle ricerche petrolifere nel territorio ragusano, interessato quasi per intero da trivellazioni e sondaggi.

Ma qual è la situazione negli impianti iblei? E quanto frutta la presenza dei petrolieri? Rispondono le società interessate al momento impegnate, e la risposta a quest’ultima domanda è univoca: «Sicurezza totale». Mentre sul fronte economico Enzo Taverniti, presidente di Confindustria, ribadendo la qualità dei lavori sul territorio, anticipa che i ricavi delle royalties, quasi quindici milioni lo scorso anno, quest’anno potrebbero addirittura raddoppiare.

«Da 27 anni Edison lavora sul territorio, e in questo lasso di tempo non si sono mai registrati incidenti di natura ambientale, né intorno alle piattaforme offshore, ovvero in mare, né men che meno negli impianti on-shore, cioè sulla terraferma».

Domenico Richiusa, responsabile della produzione di idrocarburi in Sicilia per il colosso energetico, assicura che gli impianti siciliani sono «ultra sicuri».

«Certo, saremmo presuntuosi se dicessimo che escludiamo categoricamente ogni rischio, perché gli incidenti non si possono prevedere, ma possiamo assicurare che le misure adottate da Edison riducono al massimo la possibilità di contatto tra l’olio estratto e il mare».

Il mare in questione, quello a noi più prossimo, è quello che si trova davanti a Pozzallo, dove dal 1987 sorge la piattaforma Vega. Un impianto protetto e, stando ai dati forniti da Richiusa stesso, all’avanguardia relativamente ai parametri di sicurezza: «Dal 2000 la piattaforma Vega si è dotata, non perché le fosse imposto per legge ma per iniziativa volontaria di Edison, di un sistema di gestione, l’ISO 14001, che gestisce tutti gli aspetti ambientali legati all’impianto. In piattaforma vengono separati più di trenta diversi tipi di rifiuti che vengono portati a terra per lo smaltimento in discariche autorizzate.

Piattaforma Vega, Trivellazioni

Le acque generate a bordo, come ad esempio quelle dei gabinetti usati dal personale, vengono trattate da un depuratore che le riporta alle stesse caratteristiche chimiche e fisiche del mare, nel pieno rispetto dei parametri di legge, anzi, con un’attenzione in più visto che Edison ha deciso di adeguarsi ai parametri previsti per le acque fluviali, che sono più restrittivi di quelli del mare. Allo stesso modo, su base volontaria, Edison ha scelto di dotare la piattaforma Vega del sistema di sicurezza ISO 18001, che tutela i lavoratori presenti a bordo.

Tra questi, all’incirca una quarantina di persone, non si sono mai verificati infatti significativi infortuni. Mi preme inoltre sottolineare il fatto che le maestranze impiegate sono in gran parte di provenienza locale: per me, siciliano, è un motivo di vanto contribuire all’impiego di siciliani in un campo d’eccellenza del lavoro siciliano». E il mare come reagisce alla piattaforma? È vero, come dice Legambiente, che la fauna marina viene contaminata da emissioni di mercurio? «Il mercurio non è tra le sostanze che si liberano dal petrolio – è la risposta – pertanto escludo categoricamente quest’eventualità».

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