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La start-up ha creato una tecnologia che prevede l’utilizzo di batterie ad acqua salata. Si chiama Hybrid Ion (AHI ™) ed é una sorta di chimica brevettata, che utilizza abbondanti materiali atossici e moderne tecniche di produzione a basso costo, che permetterebbero a intere cittadine o case a funzionare, per esempio, solo grazie a energia rinnovabile. Un principio in piena sperimentazione anche fra i dipartimenti di fisica dell’Università di Stanford. Il professor Steven Chu, fisico, premio Nobel ed ex-Segretario di Energia degli Stati Uniti (dal 2009 al 2012), e Yi Cui, Associate Professor e ricercatore stanno concentrando i loro sforzi su batterie ecologiche e rinnovabili.
In un’ intervista a The Atlantic Steven Chu dichiara che “Esistono già vari esempi di potenziali usi di tali batterie, fra cui le macchine elettriche. Tali tecnologie permetterebbero di guidare con una maggiore, quasi doppia, densità di energia a prezzo ridotto 200 dollari a kilowatt. Ciò é possibile grazie ai materiali che vengono impiegati nella creazione di tali strumenti, fra cui elettrodi di silicio. Secondo l’esperto il silicio può immagazzinare 10 volte più litio del carbonio, utilizzato nella tecnologia esistente. Il problema del silicio, come racconta l’esperto al The Atlantic, é l’espansione: il silicio ha una notevole espansione fisica e pertanto rischia di rompersi. Per trovare una soluzione a tale problema, bisogna rivolgersi i due stanno lavorando con le nanotechnologie. Altro materiale usato é il litio, definito da molti come il “Sacro Graal ” e l’ossigeno che interagendo con un anodo di metallo crea elettricità .
29 gennaio 2016 alle 17:06
Idea geniale che fa il paio con un’altra vecchia scoperta, quella di ricaricare le batterie con la propria urina