Se qui sei nuovo ISCRIVITI alle News RSS feed. Thanks for visiting!
Corriere della Sera Economia
Rinnovabili al 100%? E se sì, quali? E ancora: usare reti di batterie come alternativa al modo tradizionale di produrre quello zoccolo di energia («baseload») senza il quale il sistema elettrico non starebbe in piedi? E con quali tecnologie? Domande a cui si deve rispondere se si vuole dare il via ad un’operazione di «sganciamento» dalle fonti fossili con prospettive concrete.
Ci ha provato la Lazard, banca d’affari francese, in due studi da leggere in parallelo su costi dell’energia e dello stoccaggio. È ovvio che uno dei principali problemi sta proprio lì, nella fattibilità economica e nella sostenibilità finanziaria delle diverse fonti di energia «alternativa». Su questo terreno le buone notizie non mancano, visto che secondo Lazard alcune delle tecnologie più promettenti, come l’eolico e il solare fotovoltaico su larga scala hanno visto i loro costi scendere rispettivamente del 60 e dell’80% dal 2009.
Negli Stati Uniti, ad esempio continuano a essere competitive con i sistemi convenzionali di produzione di energia malgrado il drastico calo dei prezzi del gas naturale (abbattutisi grazie alla rivoluzione «shale»). Sulla base di assunzioni comuni e standard – finanziamento dei progetti per il 60% con debito (e interesse dell’8%) e per il 40% con equity (costo del 12%) – il megawattora prodotto con un ciclo combinato a gas avrebbe un costo tra 52-78 dollari, mentre si sarebbe tra 58-70 per il solare a pannelli e tra 32-77 dollari nel caso dell’eolico. Secondo l’analisi, peraltro, il solare su larga scala sarebbe decisamente da preferire (sempre in termini di costi) a quello «residenziale», basato sui pannelli posti sui tetti delle abitazioni, realmente economico solo sulla base di sussidi tariffari.
Nessun commento
Attualmente non ci sono commenti per Rinnovabili meno care, lo sganciamento da fonti fossili è possibile?. Perchè non ne aggiungi uno?