Coordinato da Novamont, il progetto ha coinvolto i principali attori della filiera zootecnica e ortofrutticola piemontesi – Az. Agr. Mura Mura (Grom), Az. Agr. San Romano e Az. Agr. Vini e Vigneti Borgogno (Eataly), Ortofruit Italia Soc. Coop., Università di Torino, Associazione Regionale Allevatori Piemonte (ARAP), Associazione Provinciale Allevatori di Cuneo, Proplast, Agrifrutta, Compral, Tecnogranda e B-Pack – e si è avvalso del supporto tecnico dello Studio Fieschi di Torino, per l’analisi di scenari di fine vita dei materiali sviluppati, e del Consorzio Italiano Compostatori (CIC).
Grazie al progetto sono stati messi a punto:
- teli biodegradabili e compostabili per la conservazione del foraggio che offrono una barriera ai gas migliore di quella dei prodotti in plastica attualmente in uso;
- imballi biodegradabili e compostabili per la conservazione di piccoli frutti che garantiscono performance equivalenti o migliori rispetto ai manufatti in plastica tradizionale;
- materiali biodegradabili e compostabili con barriere ai gas altamente innovativi;
- sistemi di compostaggio dei manufatti biodegradabili a fine vita.
Il convegno di presentazione dei risultati del progetto è stato anche un importante momento di riflessione e confronto sul modello di sviluppo attuabile con l’introduzione di materiali plastici biodegradabili nelle filiere ortofrutticola e zootecnica, sulle ricadute nel territorio piemontese e sulle possibili implementazioni necessarie affinché tali innovazioni possano diventare sempre più diffuse. Al dibattito hanno partecipato anche rappresentanti di Coldiretti, CIA ed esponenti degli Assessorati all’Agricoltura e alle Attività Produttive, Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte.
“In questi anni di profonda recessione, l’agro-alimentare italiano ha mantenuto valori positivi, in assoluta controtendenza rispetto ad altri settori produttivi e con il 9% del PIL e il 14% degli occupati rappresenta oggi un asset strategico del tessuto economico del nostro Paese. Le progettualità innovative attuate nell’ambito della sostenibilità come “Food & Feed Project” rappresentano straordinarie opportunità per qualificare ulteriormente l’eccellenza della nostra produzione agro-alimentare e, nel contempo, favorire lo sviluppo di un’economia circolare in cui non esistono più scarti o rifiuti ma tutto torna ad essere risorsa”, ha commentato Giulia Gregori, Responsabile Pianificazione Strategica di Novamont e coordinatrice di “Food & Feed Project”.
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