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- Daniel Casarin: Vuoi iniziare magari facendo qualche considerazione riguardo l’organizzazione, le presenze e soprattutto l’animo che permeava il World Biofuel Markets 2009 internazionale svoltasi a Bruxelles? Quali aspettative possono nascere fra investitori, imprenditori ed organi rappresentativi dei governi, in un contesto come questo?
Matteo Villa – MicroLife: L’appuntamento a Bruxelles del World Biofuel Markets 2009 è stato molto importante perché ci ha dato la possibilità di confrontarci con i grandi leader di settore. L’organizzazione è stata molto curata e devo dire che la cosa più interessante sono state le giornate di preparazione ai forum. Noi come MicroLife abbiamo partecipato a quelli sui biocarburanti da microalghe e a quelli sui biopolimeri sostenibili. Erano presenti società come la Solazyme, Carbon Trust, Petroalgae, Scottish Association for Marine Sciences, OriginOil, A2BE Carbon Capture, insomma tutti i leaders mondiali del settore dei biocarburanti. Abbiamo così avuto la possibilità di confermare i macrodati economici e il potenziale mercato del nostro business della produzione di biocarburante dalle alghe. E siamo arrivati alla conclusione che senza avere le grandi risorse governative degli americani, degli inglesi e degli asiatici, i nostri ricercatori sono giunti agli stessi ottimi risultati teorici. Le grandi compagnie dalla loro hanno la possibilità di sperimentare concretamente i propri brevetti anche su larga scala.
- Daniel Casarin: Il dibattito sempre incessante e soprattutto incandescente (alimentato spesso dai mass media) che riguarda il mercato dei biocarburanti insostenibili come quelli di 1°generazione a tuo parere può essere considerato acqua passata, date le nuove tecnologie che permettono la produzione di un biocarburante come il tuo caso della produzione di alghe?
Matteo Villa – MicroLife: Un intervento al World Biofuel Markets 2009 che merita particolare attenzione è stato quello di Raffaello Garofalo, segretario generale all’European Biodiesel Board, una persona giovane e molto preparata che ha fatto una panoramica della situazione sui biocarburanti di prima generazione. E’ vero che esiste una creta ostilità di principio sui biocarburanti di prima generazione data la loro possibilità di essere responsabili del parziale aumento di prezzo delle materie prime alimentari, però è anche vero che è un mercato molto regolamentato e certificato nella sua filiera.
Faccio un esempio. Il contadino Malesiano coltiva la sua piantagione di palma da olio sul terreno che da generazioni ha ricevuto dagli avi. L’olio da lui coltivato rispetta tutte le norme perché non vi è stato disboscamento e ha tutte le autorizzazioni internazionali e riesce poi a vendere l’olio come biocarburante. Lo stesso contadino invece comincia a disboscare a lato del suo appezzamento per coltivare palma da olio per uso alimentare da vendere alle multinazionali alimentari per essere poi utilizzato nelle merendine per i ragazzi europei. Per quel tipo di olio che è lo stesso non servono certificazioni alla vendita. Tutto il mercato dell’olio è regolamentato altrimenti è inutile. Le vie che sono state intraprese per ottenere biocarburante sostenibile sono la Jatropa curcas e le microalghe. Per le microalghe ci vorrà ancora un pò di tempo per sviluppare sistemi di coltivazione economicamente sostenibili. Ma la via è ormai davvero tracciata, indietro non si torna.
- Daniel Casarin: Continuando con i biocarburanti sostenibili come quello estratto dalle alghe, da quello che hai potuto vedere e constatare e dimenticando per un attimo il tuo ruolo di amministratore delegato della MicroLife, come consideri la situazione attuale di mercato, di applicazione e soprattutto di commercializzazione del biocarburante prodotto dalle alghe? Quindi, cosa bolla in pentole e come immagini possa svilupparsi a breve questo mercato?
Matteo Villa – MicroLife: Darrin Morgan, Director Business Analysis Environmental Strategy di Boeing Commercial Airplanes è stato chiaro. Prevede un potenziale mercato globale entro il 2020 di circa il 6% dedicato al biocarburante da microalghe. Le compagnie aeree sono forse quelle che stanno investendo di più nella ricerca. Le tecnologie sono quasi mature. E’ necessario ora che puntiamo all’eccellenza.
- Daniel Casarin: Investimenti e biocarburanti. Quanto si sta facendo a tuo parere per sviluppare queste nuove tecnologie in grado di produrre biocarburanti dalle diverse fonti come alghe, rifiuti o biomassa? Ed invece ora quanto andrebbe fatto per accelerare al meglio gli investimenti nei biocarburanti, in un quadro prima europeo e poi italiano? … uno sguardo al futuro?
Matteo Villa – MicroLife: Faccio un esempio molto pratico, gli americani ricevono fonti di investimento dal ministero della difesa. Per loro indipendenza energetica significa anche sicurezza nazionale. Così gli inglesi hanno ricevuto dal loro governo parecchi milioni di pounds per la ricerca. L’Italia non ha soldi o almeno gli usa per altri settori. Dubito che al Ministero dell’Ambiente ci sia un dossier “Strategie per sviluppare il mercato dei biocarburanti di seconda generazione”. Per ora la finanza privata in Italia sta alla finestra. Non hanno skills per poter valutare investimenti in questo settore. Per fortuna ci sono grandi gruppi di imprenditori che sono molto interessati e con cui stiamo dialogando.
- Daniel Casarin: Nel contesto del World Biofuel Markets 2009 molto interessante è stato l’inserimento del forum dedicato alla bioplastica naturalmente come dibattito che può riguardare l’agricoltura, l’alimentazione e anche dei processi di bioraffineria, cosa ti sembra opportuno ricordare di questo forum e delle novità che riguardano l’industria della bioplastica?
Matteo Villa – MicroLife: La bioplastica come l’intero settore della chimica sostenibile sarà uno di quelli che risolleverà l’economia nel prossimo triennio. Anche gli analisti inglesi e americani concordano proprio che questo settore sarà quello che attrarrà i prossimi investimenti di numerosi finanziatori. E chimica sostenibile e biocarburanti sono due settori spesso strettamente collegati tra loro. Di questo siamo
- Daniel Casarin: In conclusione ci puoi raccontare qualche aneddoto di questo tuo “mandato” al World Biofuel Markets 2009, da corrispondente del famoso programma radio “Caterpillar”? Cosa ti ha colpito infine da imprenditore con la tua MicroLife e quale appello ti sembra necessario annunciare e portare in Italia da questo importante incontro?
Matteo Villa – MicroLife: La redazione di Caterpillar è formata da persone fantastiche e aggiungerei anche molto preparate in materia. Le loro trasmissioni sono sempre molto divertenti e ricche di contenuti. Io mi sono divertito un sacco a fare da “inviato speciale” ed ho cercato di stare al gioco e fare un collegamento un pò spiritoso. Spero di poterlo fare ancora!
Da Bruxelles era giusto lanciare un appello, che poi è diventato sempre il solito ritornello. Gli altri paesi stanno utilizzando il periodo di crisi per riorganizzare il proprio mercato puntando con decisone su ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e nuovi prodotti che siano in linea con le esigenze della nuova prossima rivoluzione industriale e del nuovo secolo. L’Italia potrebbe essere molto competitiva in questi settori che tutto sommato non richiedo grandi investimenti da parte dello stato. Basterebbe utilizzare bene i nostri cervelli che abbiamo ma … forse è sempre il solito ritornello.
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Attualmente non ci sono commenti per World Biofuel Markets 2009. Biocarburanti e Chimica Sostenibile, per il Forum Internazionale dai Toni Ottimisti ma Soprattutto Concreti. Da MicroLife a Caterpillar ora la Parola al Nostro Inviato Speciale …. Perchè non ne aggiungi uno?