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clima è in grado di favorire la crescita delle alghe. “La maggior parte dei ricercatori pensavano che non era possibile far crescere alghe adatte a produrre biocarburanti a latitudini più alte ma in realtà abbiamo dimostrato concretamente che non è vero”, ha spiegato John McDougall Amministratore delegato del consiglio di ricerca dello stato canadese dell’Alberta.
“Esistono più di un milione di specie di alghe che crescono in Canada oggi e se si sceglie quella giusta è possibile farle crescere molto bene anche qui”. McDougall ha spiegato che la crescita delle alghe a latitudini più alte offre alcuni vantaggi: “Abbiamo appreso in maniera molto chiara che una forte intensità di luce presente in alcune zone blocca effettivamente le loro funzioni di crescita mettendole -in pausa- e nei climi del Nord dove la gente non fa la siesta anche le alghe così non la fanno!”. Il consorzio di ricerca diretto da McDougall spiega che ha escluso l’utilizzo di bioreattori per far crescere le alghe, semplicemente perché richiederebbero nuova energia dal fossile per funzionare.
Allo stesso tempo far crescere le alghe in stagni non potrebbe funzionare così bene durante i mesi invernali. Determinando così che uno stagno coperto diventi la migliore soluzione. Il loro banco di prova diventa uno stagno dove le alghe consumano fino al 30% delle emissioni di CO2 emesse da una ciminiera di 300 MW a carbone vegetale. “Abbiamo appena terminato uno studio di fattibilità che ci ha fornito interessanti parametri di progettazione”, afferma McDougall. “Nei prossimi 2 anni ci avvicineremo al punto in cui tali questioni diventeranno pratiche”. Egli si aspetta nel giro di 3-5 anni che l’intero progetti sia realizzabile su scala commerciale e finora non ci sono stati ostacoli insormontabili al raggiungimento di tale obiettivo.
Il progetto di McDougall prevede di far crescere le alghe in bacini contenenti sabbie petrolifere. Le alghe infatti non si limitano a consumare solamente CO2 ma anche a riutilizzare metalli pesanti e residui di idrocarburi. Se l’approccio fosse quello esatto, ivi compresa la gestione della crescita, la manipolazione e la raccolta delle alghe per produrre biocarburanti, assorbire CO2 e altre sostanze tossiche per la vita, bisogna essere davvero entusiasti e ottimisti. Un interessante aggiornamento a questo punto potrebbe venire dalla Aquaflow Bionomic Corporation con il suo versatile e sostenibile -green crude – la benzina sintetica che proviene dalla coltivazione delle alghe con acque reflue.
[ Links utili e approfondimenti ]
25 giugno 2016 alle 10:05
[...] A completamento, vedi anche questo articolo ed anche questo. [...]