Spiega il Dr. Worsley: “La lunga collaborazione con l’industria siderurgica per decenni hanno concentrato solo la nostra attenzione per il miglioramento, la durata e la resistenza alla corrosione dell’acciaio. Ora invece abbiamo una possibilità in più: avanzare la ricerca al miglioramento di questa resistenza guardando questo fatto da un altro punto di vista. La nostra ricerca è nata quando uno dei nostri dottorandi ha notato quanto la luce solare interagisca con la vernice esterna e la degradi, così abbiamo voluto sviluppare un nuovo metodo di catturare questa energia solare e impiegarla”.
A differenza delle tradizionali celle solari, il materiale in fase di sviluppo a Swansea è più efficiente nel catturare l’energia solare a bassa radiazione il che significa che sono molto più adatte al clima britannico. Un accordo concesso dal Welsh Energy Research Centre (WERC), ha permesso così al team del Dr. Worsley di lavorare con in principali metalli lavorati dal gruppo Corus esaminando la reale applicazione della loro vernice fotovoltaica ai materiali da costruzione in acciaio.
Il successo dello studio condotto ha aggiudicato al progetto triennale il valore di oltre 1,5 milioni di sterline da parte dell’Engineering and Physical Sciences Research Council (EPSRC). La Swansea University è ora il leader nello sviluppo e commercio di vari materiali fotovoltaici utilizzati in siderurgia insieme a partner come la Bangor University e la University of Bath e l’Imperial College di Londra.
La vernice a celle solari viene applicato attraverso rulli durante il processo di lavorazione, mentre l’obbiettivo ora dei ricercatori è quello di produrre celle solari in grado di essere dipinte su superfici di acciaio flessibile alla velocità di 30-40 mq al minuto. Naturalmente il potenziale per la vernice a celle solari è immenso e spiega il Dr. Worsley: “La Corus Colors produce circa 100 milioni di metri quadrati di rivestimento in acciaio da costruzione all’anno. Se questo materiale fosse trattato con le celle solari e assumendo un tasso di conversione di energia del 5% allora potremmo immaginare la produzione di 4500 GWatts di energia elettrica l’anno. Questo è l’equivalente di produzione di circa 50 parchi eolici”. Il Dr. Worsley dovrà lavorare in stretto contatto con la Corus per rendere il sistema efficace ed economico in vista di una prossima commercializzazione del prodotto.
“Questo progetto è un esempio superbo del valore della collaborazione fra università e industria, una vera opportunità per garantire che il Galles rimanga in prima linea riguardo a questa tecnologia in tutto il mondo, rivoluzionando l’industria e la nostra capacità di generare energia elettrica. Penso che abbia visto giusto il Welsh Assembly Government, che ha finanziato il primo studio di fattibilità. Anche se siamo solo al primo successo di questo progetto non c’è dubbio che siamo in procinto di creare un interessante prodotto in acciaio hi tech che preserva a lungo termine il futuro del settore siderurgico gallese”.
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7 febbraio 2009 alle 16:01
Salve, vorrei più informazioni dettagliate su questa tecnologia di sfruttamento dell’energia solare per poterla portare come tesi, è possibile?