Cambiamento Climatico: L’Italia Protagonista al Polo Nord

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Comunicati Stampa, News

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Pubblicato il giorno 05 settembre 2011 - Nessun commento



   


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Il nostro ambasciatore in Norvegia è in visita alla base ‘Dirigibile Italia’ di Ny-Ålesund, nel Circolo polare artico, gestita dal Cnr: l’unico ente scientifico a svolgere ricerca in tutti i ‘tre poli’ del nostro pianeta. Tra le attività in corso, quelle di oceanografia del progetto Snow. All’interesse scientifico si aggiunge quello per l’apertura di nuove rotte dovuta allo scioglimento dei ghiacci: per questo, dice l’ambasciatore Bandini, “sarebbe impensabile che il nostro Paese non partecipasse”

L’Ambasciatore italiano in Norvegia Antonio Bandini è in visita presso la base del Consiglio nazionale delle ricerche ‘Dirigibile Italia’ di Ny-Ålesund, nelle isole Svalbard, nel Circolo polare artico. La base, che si trova nella località da cui mossero alcune delle spedizioni di Roald Amundsen e Umberto Nobile, è stata inaugurata nel 1997 e fa parte di una comunità internazionale di ricerca a cui partecipano una ventina di Paesi.

“Il nostro è l’unico ente scientifico in assoluto a partecipare a programmi internazionali nei cosiddetti ‘tre poli’ del nostro pianeta: Artide, Antartide e Himalaya”, spiega Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento terra e ambiente del Cnr, che sta accompagnando l’ambasciatore Bandini nella sua visita. “In conseguenza dei rapidi cambiamenti climatici e ambientali, la necessità di studiare in particolare il sistema Artico con un approccio integrato multidisciplinare è sempre più stringente. Come pure quella di sviluppare un sistema osservativo basato su reti di stazioni, supersiti e piattaforme mobili (navi, aerei, satelliti) che copra l’intero circolo polare”.

All’interesse scientifico di queste attività se ne abbina uno operativo: “Il trend di riduzione dei ghiacci nei mari artici osservato negli ultimi trent’anni porterà all’apertura di nuove rotte marittime e cambierà completamente gli equilibri economici e commerciali di queste regioni settentrionali”, aggiunge il direttore del Dta-Cnr. “Il Dipartimento è perciò fortemente motivato a consolidare la partecipazione italiana a questi studi, sia attraverso l’ampliamento della base ‘Dirigibile Italia’, sia con un ampio sostegno ai progetti di ricerca che si svolgono all’interno di organismi internazionali”.

Condivide l’ambasciatore Bandini: “Studiare i cambiamenti climatici è una sfida di grande portata, nella quale ogni paese è chiamato a dare il suo contributo scientifico: sarebbe impensabile per l’Italia restarne fuori. In particolare, poi, è essenziale per noi essere presenti nell’Artico nel momento in cui il grande Nord è al centro dell’attenzione politica internazionale su temi fondamentali quali i trasporti marittimi, la tutela ambientale, lo sfruttamento delle risorse energetiche. Il nostro migliore biglietto da visita è mettere a disposizione le nostre competenze e conoscenze, nelle quali il ruolo del Cnr è centrale”.

In quest’ottica, il Cnr compie nell’Artico ricerche di biologia marina e terrestre, studi oceanografici e sismologici, testing di apparecchiature elettroniche per le telecomunicazioni in ambienti estremi, mentre le ricerche di astrofisica e fisica dell’atmosfera trovano a queste latitudini un contesto insostituibile.

Tra le attività previste dal programma estivo attualmente in corso, anche quelle del progetto Snow. “Il nostro obbiettivo principale è la raccolta su lungo periodo di parametri oceanografici”, spiega Stefano Aliani dell’Istituto di scienze marine (Ismar-Cnr). “L’area marina attorno alle isole Svalbard è probabilmente la più importante delle regioni polari, perché qui l’oceano perde il suo calore a seguito delle forti interazioni con l’atmosfera e il ghiaccio. Per questo motivo è stata realizzata un’infrastruttura di misura permanente all’interfaccia tra oceano e ghiacciai, integrando i dati con quelli raccolti in atmosfera della Climate change tower curata dall’Istituto per lo studio dell’atmosfera e del clima (Isac-Cnr)”. Il sistema ha misurato dati oceanografici in maniera autonoma per un anno ed è stato recuperato in questi giorni. Sono in corso inoltre studi paleoclimatici sui sedimenti marini mediante carotaggi e indagini geofisiche.

L’ambasciatore Bandini oltre a visitare la base italiana, ha seguito le attività sperimentali nelle acque del Kongsfiord assieme ai ricercatori dell’Ismar-Cnr ed è stato ospite delle stazioni norvegese e franco-tedesca.

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