Il Piano Energetico Ambientale 2010 della Provincia di Padova [L'OPINIONE]

Scritto da Alessandro Cortesi in Energia, Energie rinnovabili, News, Zoom

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Pubblicato il giorno 06 febbraio 2012 - Nessun commento



   


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Presenterò qui di seguito il mio commento al Piano Energetico Ambientale 2010 della provincia di Padova presentato e discusso al Convegno Nazionale Casa Passive di Rovigo del 05/11/2011 dal dott.Andrea Sacchetto, direttore dell’Azienda per l’Energia della provincia.

Si tratta di uno studio molto interessante che, partendo dall’analisi dello stato di fatto della situazione energetico/ambientale della provincia di Padova e della regione Veneto, ha individuato scenari e prospettive in merito all’uso dell’energia per il breve e lungo periodo.

Dei molti aspetti trattati nel Piano è mia intenzione sintetizzare qui solo gli scenari relativi al Risparmio Energetico per riscaldamento e raffrescamento degli edifici (incluso i consumi elettrici) ovvero a quella fetta di consumi inerenti la climatizzazione estiva ed invernale degli edifici.

Consultando il piano spicca immediatamente la sistematicità dello studio che ha attinto da una gran mole di dati per definire la situazione esistente dell’ambiente costruito (residenza, terziario, industria) in relazione alle diverse epoche di sviluppo al fine di datare il patrimonio edilizio stesso e poter così stimare sia la richiesta energetica attuale, sia per individuare possibili scenari del fabbisogno.

Incrociando i dati relativi alla vetustà del patrimonio con i dati di offerta energetica (suddivisi per vettore energetico) è stato possibile definire il Bilancio Energetico (BE) complessivo a livello territoriale.

Partendo dal Bilancio Energetico (riferito a tutti i vettori: energia eolica, gas naturale, benzina, gasolio, gpl, olio combustibile) sono state sviluppate due analisi: una strutturale (in relazione a criticità e/o peculiarità locali) e l’altra di impatto o previsionale.

Ciò che emerge per l’anno 2008 è un consumo di energia elettrica pari a 1251,7 Ktep (42%) di cui autoprodotti solo 90 ktep (61 dall’idrico, 21,2 dalle biomasse, 0,4 dal fotovoltaico e 62,2 dal termoelettrico) e 852 Ktep dal gas naturale, cui vanno aggiunti il consumo di benzina 212,0 Ktep, il gasolio 603,3 Ktep, gpl 46,6 e olio 6,7 per un totale di 2.972,4 ktep. (tep = tonnellate equivalenti di pertrolio).

Dall’analisi diacronica dei consumi del periodo 2004-2008 emerge un incremento complessivo di circa 1% annuo; il terziario ha registrato un incremento del 4,2% annuo; più contenuto il settore industriale, in leggero aumento il settore residenziale.

Analogamente, per lo stesso periodo, il consumo di gas è rimasto pressoché invariato ma con incremento parziale della quantità di gas utilizzato nel settore residenziale, mentre per l’anno 2008 l’andamento del consumo di gas/abitante registra un calo del 4.5% rispetto al 2004. Questo dato è motivato dalla maggior efficienza dei nuovi impianti domestici sostituiti grazie alle agevolazioni introdotte.

In base ai dati ISTAT per la determinazione della vetustà del patrimonio residenziale, incrociati con i dati Terna relativi ai consumi elettrici si è determinato il consumo di energia primaria: 64% di consumo di energia termica per il riscaldamento, 8% energia termica per Acqua Calda Sanitaria, 3% energia termica per cottura cibi e 25% per consumi elettrici.

Dallo studio appare evidente come la maggior parte dei consumi residenziali sia quelli per usi termici per i quali lo studio indica una serie di azioni ovvero:

  1. Miglioramento dell’efficienza dell’involucro tramite incremento della coibentazione isolante;
  2. Utilizzo di ventilazione meccanica con recupero di calore;
  3. Impianti più efficienti;

Completata l’analisi sulla base dei dati raccolti e sulla proiezione delle tendenze individuate, lo studio individua tre possibili scenari definiti così definiti: moderato, intermedio e ottimale con riferimento a 3 soglie temporali di breve periodo (2020), medio periodo (2035) e lungo periodo (2050).

Interessante è lo scenario provinciale per lo scenario BAU+rinnovabili (BAU = Business As Usual) dal quale emerge il contributo delle rinnovabili ma spicca altresì un modesto decremento al 2050 dell’energia da fonti fossili per circa il 10% in meno rispetto al livello attuale del 2010. Da questo quadro emerge come il ricorso alle sole rinnovabili non consenta, con i trend di crescita dei consumi, importanti riduzioni di energia da fonti fossili.

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Ecco quindi gli effetti di una possibile combinazione minima tra efficienza energetica e produzione da fonti rinnovabili: la riduzione attesa al 2050 di energia e di fonti rinnovabili supera il 20%.

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Nello scenario intermedio la riduzione di energia da fonti fossili attesa è nell’ordine del 40%. Appare evidente come la quota legata all’efficienza energetica le faccia da padrone e costituisca la quota dominante relativa al risparmio ottenuto.

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La riduzione di energia da fonti fossili attesa nello scenario ottimale è dell’ordine del 60% e, dal grafico, emerge come sia ottenibile per la maggior parte dell’efficienza energetica e per una parte comunque considerevole delle fonti rinnovabili.

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Visti gli ampi margini di riduzione dei consumi da fonti fossili nel settore residenziale (peraltro i più elevati se confrontati con il terziario e con l’industriale) lo studio conclude la trattazione affermando che il residenziale è il settore strategico per volume di consumi e per margini di miglioramento.

Conclusioni

Il dato fondamentale che è emerso da questo importante studio è che il trend dei consumi e, di conseguenza, la dipendenza da fonti fossili è ancora in crescita per i prossimi decenni; questo dato iniziale ha consentito di individuare una serie di azioni suppletive oltre a quelle già in atto per ridurre questo trend. A dispetto della grande risposta dei mercato del settore delle rinnovabili lo studio evidenzia che il ricorso alla sola energia “verde” non è assolutamente sufficiente ad ottenere sensibili riduzioni dei consumi di energia da fonte fossile. Netti margini di riduzione dalle fonti fossili si possono ottenere sul lungo periodo (fino al 2050) solo facendo ricorso ad azioni riconducibili alla sfera generale dell’efficienza energetica in sintonia con quanto contenuto nel Piano Triennale 2009/2011 della Ricerca Di Sistema Elettrico Nazionale dove si afferma che “l’efficienza energetica è la fonte virtuale di energia realisticamente più importante cui si possa ricorrere, in termini quantitativi e significativi, per sostituire le fonti fossili” .

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Informazioni sull'autore: Alessandro Cortesi

Dopo la laurea in Architettura presso il politecnico di Milano nel 1999 Alessandro Cortesi affianca all’attività di progettazione di edifici residenziali e artigianali quella della promozione della sicurezza nei cantieri. Ma è dal 2005 che matura l’interesse verso il tema dell’efficienza energetica grazie alla formazione presso l’agenzia CasaClima di Bolzano (presso la quale diventa Consulente Esperto), fino al raggiungimento nel 2010 della qualifica di PASSIVE HOUSE DESIGNER rilasciato dal Passive House Institute di Darmstad; la passione verso il tema dell’efficienza lo spinge ad approfondire i temi della termografia diventando operatore termografico di primo livello e della tenuta all’aria degli edifici analizzando il tema del blower door test. Attualmente è impegnato nella diagnosi energetica di edifici residenziali finalizzata alla riqualificazione/ristrutturazione edilizia, oltre che alla progettazione di alcuni edifici passivi e ad altissima efficienza energetica.

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