Il Fotovoltaico Senza Incentivo, Verso la Fine di un Nuovo Inizio – 1° Parte

Scritto da Ing. Mirko Paglia in Energia, Energie rinnovabili, News

Taggato come: , ,

fotovoltaico senza incentivo

Pubblicato il giorno 14 novembre 2012 - 16 commenti



   


Se qui sei nuovo ISCRIVITI alle News RSS feed. Thanks for visiting!



Le prospettive del fotovoltaico, senza incentivo, sono state dichiarate pessime. Non è proprio così. Molti di questi impianti funziona molto bene altri, quelli realizzati senza criterio (o con solo scopo finanziario di lucro), devastano di feedback negativi l’intero settore. Con questo articolo si potrà avere la possibilità di “vedere” l’effettivo funzionamento dell’impianto fotovoltaico, apprezzando pregi e difetti.

Casa isolata con tetto fotovoltaico

Foto 1 - L'impianto fotovoltaico può essere installato su qualsiasi edificio, ma è necessaria un'attenta valutazione costi/benefici.

L’impianto fotovoltaico passa in rassegna un’evoluzione sociale ed economica d’incredibile velocità. Solo 7 anni fa (2005), installare sul proprio tetto questa tecnologia, aveva un valore di oltre 6.000-7.000 €/kWp chiavi in mano. Oggi i prezzi, per materiale di ottima qualità interamente europeo, si aggirano attorno ai 2.500 €/kWp. Le persone, incuriosite, s’informano da amici e parenti che l’hanno sperimentato. Si raggiunge così una coscienza, socialmente parlando, dell’autoproduzione e dell’autoconsumo tale da impostare atteggiamenti sostenibili. Scoprono la durata dei pannelli (oltre i 25 anni), la loro usura (0,8-1% annua), nonché il fine vita, tutto perfettamente eco-sostenibile: per recuperare l’energia con cui sono stati fatti tutti i materiali (EROEI), l’impianto impiega meno di 4 anni (i pannelli meno di 1 nel 2012); il PVcycle organizza il riciclaggio di tutte le tecnologie di pannelli fotovoltaici attualmente disponibili per poterne creare di nuovi.

Parliamo del settore produttivo. Le piccole e medie imprese italiane, che hanno investito in questa tecnologia, trovano nell’autoconsumo di energia una strategia che permette di ottenere la riduzione dei costi finali di produzione. E’ il sistema “produco-consumo” cuore di questa semplice soluzione. E’ un impianto necessario sia per lo sviluppo economico quanto sostenibile. Le aziende, traducendo in pratica la riduzione dell’impronta ecologica, riescono ad ottenere un bagaglio culturale e ambientale da poter usare contro la concorrenza del basso costo. Non “comprendere” un’impianto fotovoltaico, nel settore produttivo, è come usare un pc senza connessione alla rete.

Energia costa troppo se non la si sa produrre

Foto 2 - "L'energia costa troppo se non la si sa produrre" questo è il "motto" da usare nell'attività industriale.

Questa Fonte Energetica Rinnovabile (FER) resta indispensabile per il prossimo decennio. La tecnologia è operativa, decentrata, affidabile e alla portata di tutti.

Come ogni FER a produzione discontinua, il fotovoltaico, non è esente da imperfezioni. I difetti, però, risultano essere un nuovo punto di partenza per lo sviluppo di tecnologie più innovative: le smartcity ed accumuli potranno migliorare la distribuzione dell’energia elettrica a vantaggio di minori costi all’utente finale. Il fotovoltaico, è bene ricordarlo, non è “la soluzione” al famoso “picco del petrolio”, ma fa parte di un sistema in grado di risolvere la nostra dipendenza dalle fonti fossili. Possiamo paragonarlo ad un ramo di un albero: diventa tanto importante quanto cresce e da linfa e nutrimento alla pianta. Se vi siete persi il primo decennio di crescita del settore, non perdetevi il prossimo!

Ma è reale la convenienza di queste FER ed in particolare del fotovoltaico?

È una domanda lecita, ben posta, a cui è obbligo rispondere con adeguata attenzione. Dividiamo la risposta in due parti: convenienza ambientale ed economica.

Tempo ammortamento energetico Siemens vs FBR

Grafico 1 - Tempo di ammortamento energetico per un sistema FV realizzato dai due sistemi attualmente in uso nel settore. I diversi colori rappresentano i contributi dei diversi componenti.

Per quanto riguarda la convenienza ambientale, non ci sono dubbi. Chi non vuole i pannelli blu oramai non può basare le sue accuse sull’inesistenza di benefici ambientali. Ad oggi un’azienda può investire nel settore, come la REC group grazie alla diffusione del fotovoltaica dovuta ai generosi incentivi, per mettere a punto lo sviluppo di tecnologie produttive, partendo dall’ossido di Silicio (SiO2) alla cella fotovoltaica, per la riduzioni di CO2 e di energia grigia (documento CO2 fotovoltaico).

Tolto rapidamente il dubbio della sostenibilità ambientale concentriamo l’attenzione su quella economica. E’ obbligo precisare che l’ago della bilancia della convenienza pende, a favore o contro, a seconda dell’utilizzo finale e delle dimensioni dell’impianto.

Portiamo un esempio d’impianto casalingo calibrato per consumi di una famiglia di 4-5 persone.

fotovoltaico, incentivi fotovoltaico, impianto fotovoltaico

L’esperienza riportata è stata fatta sull’abitazione di famiglia ed ecco riportati i risultati più significativi.

Sul finire del 2009 si è pensato all’impianto fotovoltaico. Tale scelta doveva basarsi su principi di etica con cui è stato fondato lo studio di architettura ed ingegneria green-building.it, in particolare: tutti gli impianti fotovoltaici casalinghi devono essere calibrati sui consumi. Per raggiungere tale obbiettivo è stata fatta un’analisi energetica che portò alla diminuzione degli usi energetici domestici attraverso cambi graduali: lavatrice, frigorifero, televisori, frizer, tostapane, altri elettrodomestici obsoleti e lampadine a incandescenza.

Nell’ultimo anno (2011) è stata fatta una grossa modifica. I due generatori di calore (uno per il riscaldamento e uno per l’ACS), degli anni ‘80, sono stati rimpiazzati: è stata installata una caldaia a condensazione abbinata ad un bollitore per ACS supportato da un solare termico. L’impianto di riscaldamento ha, inoltre, nuove pompe ad alta efficienza con valvole termostatiche sui caloriferi. Il risultato è stata una proficua diminuzione: da oltre 6.000 kWh/annui a poco meno di 4.500 kWh/annui.

Consumi elettrici casa elaborati su base annuale

Grafico 2 - Consumi elettrici casa, elaborati su base mensile.

Consumi elettrici casa elaborati su base mensile

Grafico 3 - Consumi elettrici casa elaborati su base mensile.

Tale abbattimento è perfettamente coerente con una possibile produzione dell’impianto in progetto. Tramite la superficie disponibile, l’esposizione e l’inclinazione del tetto è stata calcolata la produzione teorica: 5.560 kWh/annui.

Produzione teorica dell'impianto

Tabella 1 - Produzione teorica dell'impianto, elaborazione PVGis.

Il progetto è stato leggermente sovradimensionato per coprire almeno la metà dei consumi giornalieri invernali e per un uso futuro di accumulatori elettrici di nuova generazione (batterie ai polimeri di litio). La spesa attualizzati di 4.500 kWh, con un prezzo fisso dell’energia a 0.2485 €/kWh (F1=F2=F3), equivalgono a 1.118,25 €/annui (valore molto vicino alla spesa annuale di energia dell’anno 2011). Per poter dimostrare la validità economica dell’impianto, senza l’incentivo, dovrà essere più vantaggiosa della spesa indicata.

Premettiamo che un impianto produce energia elettrica di cui una parte viene autoconsumata e l’altra venduta. Il valore di vendita viene stimato in base alla media giornaliera del Prezzo Unico Nazionale (PUN). Concordata l’ipotesi di un andamento crescente del PUN, valutata sui dati rilasciati da AEEG (dati statistici), otteniamo un incremento annuo di +12,50% (Grafico 5). Il valore dell’energia elettrica di acquisto per un privato, sempre dalla stessa fonte, può essere apprezzato ad un +7,50% annuo (Grafico 4). Il tutto con l’andamento di 8 anni.

Variazione prezzo energia elettrica utente privato

Grafico 4 - Variazione prezzo energia elettrica utente privato.

Variazione del Prezzo Unico Nazionale (PUN) valore medio giornaliero

Grafico 5 - Variazione del Prezzo Unico Nazionale (PUN) valore medio giornaliero.

Con il Grafico 6 vediamo la proiezione teorica di PUN e prezzi energia a 25 anni basatosi sui precedenti grafici.

Andamento teorico a 25 anni di vendita PUN e del prezzo di acquisto nelle fasce F1 e F2-F3

Grafico 6 - Andamento teorico a 25 anni di vendita PUN e del prezzo di acquisto nelle fasce F1 e F2-F3 dell'energia.

Dopo questa premessa sui costi si passa a brevi considerazioni sulla produzione e consumi.

Sovrapponiamo i grafici dei consumi casalinghi (solo quelli di giorno), inerente l’anno 2011, con la produzione teorica fotovoltaica media a 25 anni garantita (calcolata con il metodo PVGis del Joint Research Centre) visibile nel Grafico 7.

Confronto tra Produzione teorica e Consumi diurni su base annua

Grafico 7 - Confronto tra Produzione teorica e Consumi diurni su base annua.

E’ subito evidente che, su base media mensile, la produzione (P) dell’impianto fotovoltaico, con le caratteristiche progettate, sopperisce gran parte dei Consumi diurni (Cd). Cd, per ipotesi, sono stati presi come percentuale dei consumi giornalieri (Tabella 2):

Rapporti di energia diurna Cd

Tabella 2 - Rapporti di energia diurna Cd

Per meglio valutare e dimostrare i costi/benefici di quest’impianto, è necessario passare all’osservazione della produzione istantanea. Tali analisi permetteranno di comprenderne al meglio anche il funzionamento. Mostriamo di seguito alcuni grafici riferiti alle potenze in gioco durante alcune ore del giorno.

Il primo grafico (Grafico 8) è il confronto tra potenza (“l’energia istantanea”) fotovoltaica rilasciata e quella del consumo dell’abitazione. Le due grandezze sono state rilevate dalle ore 15.30 alle 16.30 del giorno 31/08/12. Il periodo in questione è stata molto nuvolosa: era la famosa perturbazione nord atlantica Poppea.

Confronto potenze giorno 31 agosto 2012 ore 15-30 a 16-30

Grafico 8 - Confronto potenze del giorno 31 agosto 2012 dalle ore 15:30 alle 16:30.

Il Grafico 8 rende visibile come l’impianto, in presenza di luce diffusa, copra la quasi totalità delle richieste di questo lasso temporale. Sono presenti 4 picchi di potenza sui consumi, dovuti all’utilizzo di elettrodomestici a grossa potenza o accensione cancello elettrico. La differenza, tra la potenza fotovoltaica e quella del consumo domestico, da come risultato la cessione in rete di energia, se positivo, di richiamo energia in caso negativo. L’area arancione coincide, concettualmente, con l’energia Cd mentre la gialla è quella ceduta e venduta al gestore. Con questo tipo di luce (nuvoloso) la potenza massima raggiunta è stata di 1,8 kW.

Nello stesso giorno (Grafico 9), al mattino poco prima dell’inizio della fascia F1 (tariffa bioraria diurna), i consumi sono ovviamente quasi doppi rispetto alla produzione, ma finiscono quasi per compensarsi nell’ultimo quarto d’ora. In questo caso l’area di colore arancione è il valore dell’energia acquistata dalla rete. E’ palese far notare che, nella prima parte della giornata, sono state ricorrenti situazioni simili. L’impianto, in questo frangente, è arrivato a generare potenze di poco sopra i 100 W riducendo di 1/3 i consumi.

Confronto potenze giorno 31 agosto 2012 ore 7 alle 8

Grafico 9 - Confronto potenze del giorno 31 agosto 2012 dalle ore 7:00 alle 8:00.

Giornate sfavorevoli vengono compensate con giornate particolarmente solari (Grafico 10), come quella del primo settembre (poco nuvoloso), la cui potenza prodotta dall’impianto fotovoltaico è stata circa 8 volte quella richiesta. L’energia è stata, praticamente, totalmente venduta. La potenza massima realizzata dall’impianto è stata di 4,5 kW.

Confronto potenze giorno 1 settembre 2012 ore 14-45 alle 15-45

Grafico 10 - Confronto potenze del giorno 1 settembre 2012 dalle ore 14:45 alle 15:45.

Osserviamo ora il comportamento di una giornata produttiva con tempo molto variabile (Grafico 10). Il 12 settembre 2012 fa al caso nostro. Illustriamo la fascia F1 (dalle ore 8 alle 19). La potenza massima realizzata dall’impianto è stata di circa 1,5 kW.

Confronto potenze giorno 12 settembre 2012 ore 8 alle 19

Grafico 11 - Confronto potenze del giorno 12 settembre 2012 dalle ore 8:00 alle 19:00.

Il lasso temporale del Grafico 11 ha avuto diversi cambi climatici: il mattino fortemente nuvoloso; verso le ore 11.00 inizio temporale; dopo le 15 qualche assottigliamento delle nubi. E’ evidente come molti dei consumi richiedano un approvvigionamento dalla rete. Ciò nonostante vi sono delle sovrapproduzioni di energia fotovoltaica e quindi di vendita ed in tal modo si compensa.

La generazione di energia peggiorerà nel periodo invernale (soprattutto al mattino essendo l’impianto a nord-ovest) fino ad arrivare ad una copertura di circa la metà del consumo. I diagrammi invernali sono paragonabili a quelli delle giornate nuvolose sopra illustrate con la differenza degli orari produttivi, ovviamente più ridotti d’inverno.

Compreso come avviene lo scambio di potenze usate e quelle prodotte è stato logico ricercare una tariffa più idonea: la bioraria risulta essere conveniente, facendo pagare poco l’energia notturna e molto quella in F1 (ricerca nel mercato libero). Lo studio di architettura ed ingegneria green-building.it ha optato per un’azienda fornitrice di sola energia prodotta da rinnovabili (con certificati RECS e Co-FER) in cui la F1 ha un valore complessivo (compreso di tasse ed iva) pari a circa 0,2930 €/kWh (così composto come da Grafico 12) mentre il valore della F2-F3 a circa 0,2226 €/kWh (così composto come da Grafico 13), ovvero con un prezzo della sola componente quota energia di circa 0,1188 €/kWh per F1 e di 0,0608 €/kWh per F2-F3 (Si veda il grafico comparativo delle varie componenti, con approssimazioni nelle quote variabili e l’esclusione dei costi a potenza, influente ai fini della nostra valutazione così come la F2-F3 in sabato e domenica).

Composizione prezzo complessivo in F1 del kWh energia elettrica del contratto scelto

Grafico 12 - Composizione prezzo complessivo in F1 del kWh energia elettrica del contratto scelto.

Composizione prezzo complessivo in F2-F3 del kWh energia elettrica del contratto scelto

Grafico 13 - Composizione prezzo complessivo in F2-F3 del kWh energia elettrica del contratto scelto.

Con l’elaborazione dei prezzi energetici rivalutati, l’energia prodotta dall’impianto e la vendita-autoconsumo, si sono costruite delle tabelle di calcolo (come quelle della Tabella 3) per ogni anno ed infine è stato elaborato il Grafico 14.

Tabella tipo per il calcolo guadagni della vendita e spesa consumi

Tabella 3 - Tabella tipo per il calcolo guadagni della vendita e spesa consumi.

Confronto in 25 anni di produzione tra vendita ed acquisto energia elettrica

Grafico 14 - Confronto in 25 anni di produzione tra vendita ed acquisto energia elettrica.

I valori dei nuovi consumi (€ 645,25 Tabella 3) risultano quindi essere inferiore agli iniziali (€ 1.118,25). Inoltre il vantaggio della vendita ed energia non consumata (€ 782,96 Tabella 3) promuove un attivo di € 137,71. La convenienza economica di un impianto fotovoltaico è così dimostrata.

I benefici sono subito evidenti in bolletta ed ancor maggiori lo saranno nel futuro (Grafico 14). Con tale tecnologia si garantisce un prezzo stabile dell’energia per tutta la durata garantita dei pannelli fotovoltaici (25 anni). Precisiamo: non sono stati trattati i corrispettivi per una manutenzione annuale ed un’assicurazione contro eventi da grandine o per cambio inverter. Tali costi non influiscono negativamente sul modello presentato poiché, molti delle considerazione fatte (dalla produzione ai costi di acquisto e vendita di energia), sono stati utilizzati valori molto pessimisti. Con un fotovoltaico della stessa potenza, ma orientazione a sud, avrebbe produzioni maggiorati di ben oltre 80% sui mesi invernali e di oltre il 20% su base annua.

Considerazioni Conclusive

L’impianto di produzione di energia elettrica con tecnologia solare, ha la stessa utilità di tutti gli altri: migliora le condizioni di vita. Non solo per l’abbattimento della bolletta energetica, ma anche per un cambio di mentalità nelle nostre attività diurne: prima si faceva andare la lavatrice di notte, ora è conveniente farla andare di giorno. Maggiore è l’efficienza degli elettrodomestici, più alto sarà il loro utilizzo ed il conseguente miglioramento del vivere quotidiano a costo zero. Avere un impianto fotovoltaico, come quello analizzato, dà la possibilità di motivare consumi responsabili recuperando una maggiore sensibilità verso la natura.

Non bisogna pensare ad un’operazione finanziaria, ma ad un investimento nel benessere della propria vita ed in quella della propria famiglia.



Condividi

Informazioni sull'autore: Ing. Mirko Paglia

Ama definirsi #ECOIngegnere. Laureato presso il Politecnico di Milano in ingegneria Edile – Architettura, Mirko Paglia ha fatto le sue prime esperienze nell'edilizia nella piccola impresa del padre come apprendista muratore. Con tale pratica è riuscito a concretizzare, con ottimi risultati, la mentalità ingegneristica acquisita durante gli anni di studio. Sensibile ambientalista e profondo conoscitore della solidarietà cristiana, si è formato negli ambienti dedicati all''efficienza e risparmio energetico. Il suo impegno è improntato a formare imprese e comunità verso un vivere compatibile con l'ambiente. Vede la sostenibilità come l'“atto d'altruismo verso le generazioni future”.

Sfoglia gli articoli archiviati come Ing. Mirko Paglia

16 commenti

Ci sono attualmente 16 commenti on Il Fotovoltaico Senza Incentivo, Verso la Fine di un Nuovo Inizio – 1° Parte. Perhaps you would like to add one of your own?

  1. del mio impianto da 3kw, ho verificato il funzionamento per due anni, rilevando mese per mese autoconsumo e vendita. Funziona molto bene e per questo motivo ho fatto installare il secondo impianato. Ora ho anche una pompa di calore elettrica (ACS Acqua Calda Sanitaria) che di giorno produce o/e mantiene calda 190 lt. d’acqua abbinata ad un impianto solare termico con accumulo da 300 lt., così la caldaia a gpl rimane spenta o/e utilizzata solo in caso di emergenza. Gli elettrodomestici ora li faccio funzionare di giorno programmando l’accensione in sequenza. Il tutto a partire dal momento in cui l’impianto fotovoltaico al mattino eroga almeno un minimo di 1 kw/h (oggi verso le 09,35). Per prima, faccio partire l’asciugatrice, che lavorando cede calore alla stanza, dove la pompa di calore di tipo aria/acqua (che si accende un’ora dopo dell’asciugatrice) aspira la temperatura ambiente rilasciata dall’asciugatrice e dalla dispersione naturale dell’accumulo del solare termico e alle volte anche dalla lavatrice in funzione e la cede all’acqua, poi verso le 13 quando il solare termico sta per raggiunge il picco di riscaldamento dell’acqua, parte la lavatrice che utilizza l’acqua calda prodotta fino a quel momento. La lavatrice è normale senza predisposizione per l’entrata di acqua calda per cui utilizza un apparecchio opzionale che ho acquistato e che miscela la temperatura di lavaggio impostata e comanda i risciacqui con acqua fredda. Infine parte la lavastoviglie anche quella collegata all’acqua calda. Se l’acqua non è sufficientemente calda interverrà la resistenza elettrica quindi mai. E’ tutto basato sulla fonte di energia solare. Grazie per l’attenzione.

  2. Articolo molto rigoroso e particolarmente istruttivo, che riesce a dimostrare la possibilita’ di portare l’energia in rete, dove, finalmente, potremmo essere consumatori ed al contempo produttori. Siamo di fonte ad un cambiamento epocale con la possibilita’ di sottrarre l’energia stessa ai monopoli in modo da “democratizzarla” con benefici per l’intera umanita’.

  3. Un’analisi attenta e accurata, che fa un po’ di chiarezza nella giungla di informazioni frammentate che girano sui vari media. Si parla sempre molto di fotovoltaico, forse perchè supportato da incentivi, meno di altre FER. Questo articolo però spiega con lucidità e dati alla mano i vantaggi economici e ambientali derivanti dalla scelta di questa tipologia di sistema. Purtroppo nel nostro paese c’è ancora troppa confusione e diventa difficile per il cittadino orientarsi nella giungla dei termini tecnici. Sarebbe interessante leggere un rapporto così accurato anche sul solare termico, magari a fronte del nuovo contro termico di cui si è discusso proprio nei giorni scorsi.

  4. ottimo articolo nel complesso. solo un appunto riguardo le aspettative di costo futuro dell’energia per i prossimi decenni. NON è assolutamente possibile fare un piano di investimento sulla base di ipotesi tutt’altro che certe (il grafico 5 è la dimostrazione che il trend non è e non sarà di sola salita). di certo oggi ci sono solo i costi iniziali e ipotesi verosimili di costi di manutenzione, NESSUNO sa quanto ci costerà il KWh e a quanto potrà essere venduto nei prossimi mesi (figuriamoci 25 anni).quoto l’approccio di Marco Costa, forse estremo, ma sicuramente corretto. Oggi gli incentivi stanno ancora drogando il mercato (in alcuni paesi dove gli incentivo sono azzerati, i costi di impianti INSTALLATI si aggirano sui 1,00-1,50€/Wp, circa il 50% in meno che in Italia). più che di incentivi comincerei a parlare di dininuzione del delta tra energia acquistata e ceduta (crediti di imposta, etc.), altrimenti difficilmente l’impianto potrà mai essere realmente competitivo data la scarsa % di autoconsumo raggiungibile.

  5. Enzo Iotti lei ha perfettamente ragione che non è possibile fare un piano di investimenti a 25 anni su ipotesi tutt’altro che certe. Effettivamente ho dovuto semplificare di molto i ragionamenti e basarmi su ipotesi di business plan in linea con quelli di scenari già esistenti (come per le centrali nucleari o gli impianti petroliferi all’andamento dei prezzi).
    Le condizioni al contorno, che permettono al modello semplificato presentato di poter essere plausibile, sono una “evoluzione” economica e sociale conforme con la crescita degli ultimi 10 anni.
    E’ palese, nel momento in cui ci siano cataclismi guerre e gravi crisi finanziarie o invenzioni “sconvolgenti”, che tale modello non possa essere applicato con successo.
    Non conosco i prezzi sulle piazze fuori dall’Italia (mi dovrebbero arrivare a fine anno per la Spagna e la Germania) ma non vedo l’ora finisca questo “maledetto” conto energia.
    La invito a seguire genitronsviluppo dove pubblicherò la seconda parte di questo articolo nel quale tratterò proprio le tematiche dell’autoconsumo e sul suo possibile sviluppo (con tutti i problemi economici), sempre cercando di rendere comprensibile una tematica assai complessa.

  6. L’articolo è molto chiaro, rigoroso e completo e può offrire a tutte le utenze una visione ad ampio raggio del vasto mondo del fotovoltaico, considerata anche la confusione e la cattiva informazione che ancora circolano riguardo all’argomento.
    Non sono molti gli articoli che supportano l’introduzione dei FER sostenendo sia gli aspetti ambientali ed economici, più immediati nell’utilizzo del fotovoltaico anche senza incentivo, sia l’importanza della necessità di un cambio di mentalità e di abitudini della popolazione per intero, considerato anche il periodo di profonda trasformazione energetica che l’Italia, l’Europa e il resto del mondo si apprestano a vivere.

  7. Ottima panoramica sul mondo del fotovoltaico con riflessioni e spunti interessanti e ben documentati. In particolare il nodo fondamentale può essere individuato nella necessità di un cambio di mentalità e abitudini da parte dei cittadini, nell’ottica di perseguire consumi responsabili.
    La trasformazione energetica è una delle maggiori sfide che l’Europa, in generale il mondo, dovrà affrontare nei prossimi decenni; il fotovoltaico non può non occupare un ruolo centrale all’interno di questo contesto, in quanto il potenziale di questa FER è già ampiamente sfruttato e i vantaggi economici ed ambientali sono evidenti e dimostrati.

  8. Ciao Mirko, molto interessante il tuo lavoro (te lo dissi in altre sedi e lo confermo).
    Non essendo un addetto ai lavori non mi sono trovato dei dati “finali” che potrebbero essere utili per una valutazione più esaustiva dell’investimento. Perchè, a mio avviso, di questo si tratta: un investimento.
    Hai dimostrato con dati alla mano che, su base annua (di 1 anno, ma supponiamo sia estendibile per gli altri…25), la produzione da pannelli FV è conveniente: + 138 Euro/anno, nel tuo caso.
    Sarebbe più evidente (almeno a me, immagino per tutti) avere davanti il ROI (ritorno di investimento) attraverso anche una tabella conclusiva ed esplicativa dove riporti:
    - il costo dell’investimento (pannelli+ montaggio)
    - la durata media di guasto dei suoi componenti (inverter, ecc)
    Considerando anche che i pannelli perdono di efficienza 0.8-1%/anno i tempi del ROI si allungano…
    Potrebbe essere didatticamente utile anche avere un’idea in un caso di spesa per utenza tradizionale di 3 kW di contratto fornitura di energia. Avendo lo storico della propria bolletta si potrebbe avere una percezione ancora più diretta della convenienza.

    Cmq complimenti per il lavoro di raccolta ed analisi dei dati.

    Ciao
    Luigi

    P.S: ma perchè i pannelli li hai messi a nord-ovest? ;))

  9. Complimenti! Finalmente un articolo puntuale e chiaro sul giusto approccio al fotovoltaico. Purtroppo c’è solo qualche rimando all’energy storage, che a mio avviso rappresenta la vera chiave di volta. Forse perchè siamo ancora lontani dall’avere sistemi di stoccaggio economicamente intressanti anche per piccoli impianti.

  10. Buongiorno Mirko e complimenti per questo lungo e dettagliato articolo!
    Anch’io mi sono dedicato a valutare i ritorni economici degli impianti fotovoltaici ed ho sviluppato dei programmi che permettono a tutti di personalizzare online il proprio business plan.
    Ho creato le diverse versioni con i vari “conti energia” ed ora anche con la detrazione fiscale e la grid parity.
    Per usarli si può partire da qui: http://www.reghellin.it/programmi
    Commenti e osservazioni sono sempre graditi!
    Ora vorrei realizzare qualcosa di simile anche per il solare termico, che pur essendo meno complesso sul lato economico ha delle complicazioni nel calcolo del fattore di contribuzione solare (c’entrano consumi, giorni senza sole e dimensioni dell’accumulo) che devo ancora affrontare.
    Intanto grazie del tuo contributo ed in attesa della seconda parte… buone feste!

  11. Congratulazioni, finalmente qualcuno che ha argomentato con competenza e chiarezza questo difficile settore.
    Tutti i giorni il web pullula di pseudo consulenti e fantomatici guru, mentre qui e’ dimostrato che c’e’ ancora posto per le persone qualificate e serie e poi non possiamo a mio avviso immaginare di continuare a pensare a questa tipologia di impianti solo in funzione speculativa, ma al contrario con una funzione etica.
    Grazie Mirko

  12. Oltre al detrazione Irpef un ulteriore strada è la richiesta di TEE Titoli di Efficienza Energetica

    http://www.energyinlink.it/2012/10/tee-per-limpiego-di-impianti-fotovoltaici-di-potenza-inferiore-a-20-kwp/

  13. Complimenti per l’articolo e per l’esempio ben documentato.

  14. vedo alcuni problemini nel tuo articolo… non hai contato il valore di investimento delle spese di ammodernamento sostenute per ‘evitare gli sprechi’, hai usato un po’ troppi ‘valori medi’ per dipingere una situazione reale, ti stai basando su una sola misurazione.
    Inoltre scusa, hai scritto: ” Lo studio di architettura ed ingegneria green-building.it ha optato per un’azienda fornitrice di sola energia prodotta da rinnovabili”. Vuol dire che hai dovuto cambiare gestore? Il cambio di gestione per fornitura/acquisto avviene in circa 2 mesi… quanto tempo é passato dalle tue misurazioni all’ effettivo cambio di gestione? E i tuoi risultati di 782,96 e di 645,25 cosa sono? tue proiezioni? o valori effettivi presi da bollette? E poi scusa… mi risulta che l’ articolo sia stato scritto meno di 4 mesi dopo il ‘giorno di misurazione’. Come pensi di poter stabilire la convenienza di un metodo usando proiezioni, e non dati reali di almeno 1 anno continuo di utilizzo?

  15. In risposta ad Alessandro.
    1) il valore d’investimento degli ammodernamenti non sono stati evidenziati per vari motivi. Il primo perchè non è oggetto della presente, ovvero qua si tende a dimostrare la validità del fotovoltaico partendo dal principio che è necessario ridurre gli sprechi. Avrei dovuto fare un articolo intitolato l’efficientamento di casa per considerare altri argomenti. Ci sarebbe anche il fatto che certi “aggiornamenti” non sono investimenti ma spese obbligate (il frigorifero che non funziona in classe A++ piuttosto che le lampadine a LED ecc… se cerchi in rete trovi ottimi prezzi).
    2) il fatto di utilizzare valori medi e di basarmi su di una sola misurazione è corretto, poichè tali misurazioni rispettano, a lungo corso, gli effettivi consumi stagionali dell’edificio preso in considerazione.
    3) il cambio del gestore è una condizione per eliminare la CO2eq dal consumo di energia. Ovviamente saprai che di notte il fotovoltaico non da potenza e per risolvere a questa cosa ci sono solo due opzioni: accumulo con batteria (che sto valutando ancora oggi a quasi un anno dall’articolo) oppure kWh fornito a zero CO2eq.
    4) la scelta del fornitore è stata fatta molto tempo prima ed la firma del contratto è stata fatta a febbraio di 1 anno fa.
    5) le misurazioni ed il cambio gestore sono quasi temporanee
    6) 782,96 € è la somma dei guadagni di energia non consumata e dei guadagni della vendita (l’attivo) il 645,25 € è la somma del passivo (costi energetici nelle varie fasce). Sono valori di proiezione non sono misurazioni.
    7) le proiezioni si basano su modelli matematici che devono sempre avere una corrispondenza reale. attualmente ho il monitoraggio attivo sia delle potenze prodotte che di quelle consumate (tramite http://www.sunguard.it/). Su facebook https://www.facebook.com/greenbuildingitaly ho pubblicato le prime immagini.
    Ho già notato che le proiezioni sui mesi invernali hanno un peso differente. Il prossimo modello sarà più preciso. Per ora l’errore riscontrato è solo sui mesi invernali causato dal fatto che non è mia intenzione togliere la neve sui pannelli fotovoltaici. Attualmente ho misurazioni più precise, ma essendo i pannelli nuovi e quindi producendo molta più energia di quella stimata, non discosta la convenienza.

  16. L’articolo è sviluppato benissimo ed è anche molto interessante, complimenti.

Scrivi un commento