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Grazie a EcoGeek siamo in grado di scendere meglio nel particolare e andare al di là di un semplice comunicato stampa, contattando direttamente gli scienziati del progetto ed in particolare il Dr. Steven Novack, il quale ha risposto ai propositi posti riguardanti le Nanoantenne e le loro potenziali applicazioni.
- La 3° rivoluzione.
Nell’articolo originale riguardante le Nanoantenne si discuteva dell’utilizzo di questa nanotecnologia nei pannelli fotovoltaici, nanotecnologia in grado di battere tutti gli attuali sistemi di produzione di energia dal fotovoltaico in termini di efficienza e costo. Ma si scopre che le e Nanoantenne possono avere decine di utilizzi molto affascinanti fra cui:
- Conversione di energia da radiazioni infrarosse durante le ore notturne, energia assorbita durante il giorno dalla terra e rilasciata di notte in forma di calore.
- Possibile conversione inversa da fotoni ad elettroni, invece di elettroni da fotoni.
- Possibilità di produrre riscaldamento o raffreddamento all’interno di capi d’abbigliamento.
- Produrre elettricità dal nostro abbigliamento sfruttando il calore dei nostri corpi quindi radiazioni infrarosse.
- EcoGeek: Allora qualcosa di più riguardo al sistema delle Nanoantenne?
Dr. Steven Novack: Tutte le Nanoantenne sono in grado di catturare e trasmettere radiazioni elettromagnetiche ma la difficoltà principale è stata quella di creare Nanoantenne della corretta dimensione per catturare le esatte lunghezze d’onda emesse dal sole. La possibilità quindi di regolare le Nanoantenne per la dimensione della lunghezza d’onda è molto importante.
- EG: E’ possibile creare quindi Nanoantenne adatte a tutta la gamma delle radiazioni solari o è possibile solo per una specifica lunghezza d’onda?
SN: Possiamo crearne per entrambi i casi; siamo molto bravi a creare una Nanoantenna per una specifica lunghezza d’onda e molto bravi a rendere questa banda larga. Tuttavia stiamo lavorando per ottenere un prodotto che sia un prototipo per facilità nostra di produzione. Per questo motivo abbiamo selezionato una serie di lunghezze d’onda. Certamente con il progredire della tecnologia potremmo essere interessati a spostare più o meno verso il basso la sensibilità per la gamma del visibile.
- EG: Potresti specificare quali sono i materiali impiegati in questi nuovi pannelli?
SN: I materiali sono piuttosto semplici. Abbiamo bisogno di un substrato come base e abbiamo per questo scelto una plastica per mantenere bassi i costi. Su questa base vengono depositati una serie di metalli. I metalli devono avere determinate caratteristiche. L’attuale prototipo è stato fatto con l’oro. Ma ora la ricerca è diretta a sperimentare materiali meno costosi ma con caratteristiche molto simili o addirittura migliori. Nel foglio che abbiamo creato ora comunque c’è meno di 0,60 centesimi di dollaro d’oro.
- EG: Al momento un sistema di Nanoantenne non è ancora in grado di creare corrente elettrica utile. Ho sentito parlare che avrete bisogno di un altro nanocomponenete elettronico per questo prossimo step. Non c’è stato abbastanza progresso in questo ambito?
SN: Numerosi scienziati stanno lavorando su di un supporto ottico nanoelettrico. E ci sono state numerose scoperte negli ultimi anni ma si parla ancora di prototipi in grado di gestire questo tipo di corrente elettrica. Non abbiamo ancora cercato di integrarli alla matrice, ma non siamo alla ricerca di partner strategici che possono aiutarci in questo.
- EG: Quindi ancora come si può parlare di produzione di massa?
SN: Il processo di fabbricazione è parte di ciò che ci è stato riconosciuto come premio quest’anno dal Nano50.
- EG: Questo è più di eccitare solo scientificamente?!
SN: Questo è probabilmente uno dei più significativi progetti socialmente utili che abbiamo svolto. Ovviamente la direzione è quella di creare un prodotto che risponda alle necessità di un economia a basso costo per rendere la vita migliore per ognuno. Questa è la forza trainante dell’intero progetto
- EG: Le Nanoantenne e l’ambiente?
SN: Quando si pensava alla fabbricazione delle Nanoantenne si pensava ai materiali e ai processi di produzione nonché al risultato finale. L’ambiente è stato un grande catalizzatore. Abbiamo guardato una produzione delle Nanoantenne che si adattasse assolutamente ai criteri ambientali. Non c’è alcun senso nel cercare di aiutare l’ambiente se il processo di produzione crea un flusso di rifiuti inutilizzabili.
- EG: Ma è vero che le Nanoantenne potrebbero essere utilizzate come fonte luminosa?
SN: Ci sono alcune sfide in atto a questo concetto a cui stiamo lavorando. Ma sicuramente sarà possibile pensare a moltissime applicazioni possibili. La prima applicazione che vedo è quella di tipo gestione passiva della temperatura. Sicuramente le applicazioni solari sono le più importanti ma potrebbero essere applicate per raffreddare.
- EG: Si può pensare ad un stile di vita davvero sostenibile per questo mondo?
SN: Il mio personale auspicio è che ci sia una diminuzione dei conflitti mondiali aumentando la disponibilità di risorse energetiche in modo che le persone possano avere una vita migliore. C’è una correlazione diretta in questa affermazione e naturalmente mi piacerebbe vedere di porre maggiormente l’accento su finanziamenti di questo tipo di progetti!
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