Nuova sede per la BIP computers a Santiago del Cile, la struttura di Alberto Mozò sorge fra 2 vecchie case in una zona parte di un piano regolatore di rilancio che consentirebbe una realizzazione di edifici alti 12 piani. Determinando una alto valore del terreno su cui sorgono gli edifici e contemporaneamente un deprezzamento del valore di ogni edificio che non utilizza tutta l’altezza possibile.
Con queste premesse e con un senso ben determinato a dare valore economico al nuovo edificio di 3 piani, Alberto Mozò ha scelto di realizzare un’innovativa struttura in legno lamellare che in casi particolari ad esempio evitare una demolizione o una futura vendita immobiliare del terreno, l’edificio può essere completamente decostruito e rimontato altrove. Il legno lamellare offre inevitabilmente dei pregi nelle operazioni di smontaggio, decostruzione e disarmo, aprendo alla possibilità di una ri-costruzione a nuovo in un altro sito o in un’altra località individuata. Il design di questo progetto innovativo di Alberto Mozò tenderà quindi a potenziare al massimo questa condizione possibile aggiungendo un valore sostenibile all’architettura e all’urbanistica, ideando quasi i tratti di un architettura “nomade” urbana.
Altri vantaggi della struttura del progetto di Alberto Mozò consistono nell’utilizzo di piani, materiali e installazioni che facilitano una forte rapidità di montaggio (e smontaggio). Il legno lamellare utilizzato da Mozò considera l’efficienza del taglio degli alberi (misure 9×34,2cm) ed è stato scelto direttamente dal catalogo della Arauco. Ricordando l’importante scelta dell’utilizzo e dell’incentivo per un riforestazione in quanto la Arauco ha venduto legno proveniente da foreste rinnovabili, oltre a considerare che il legno stesso è il materiale da costruzione che offre la minor quantità di emissioni di CO2. Ogni edificio dovrebbe essere progettato per una decostruzione, adattandosi ai cambiamenti della città, al cambiamento del clima, all’utilizzo di risorse materiali e facilitando agevolazioni economiche.
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