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L’Oak Ridge National Laboratory è uno dei tanti laboratori al mondo che puntano ad aumentare il potenziale e l’efficienza energetica della produzione combinata di calore ed elettricità (CHP) in sistemi per grandi e piccoli industrie, oltre a edifici commerciali e residenziali, e ridurre così le emissioni di biossido di carbonio. Secondo la relazione, l’utilizzo della produzione combinata di calore e di elettricità, o meglio, di cogenerazione, potrebbe essere portata al 20% della capacità di generazione solo negli USA ed entro il 2030 permetterebbe di risparmiare qualcosa come l’equivalente di quasi la metà del totale dell’energia attualmente consumata dalle famiglie americane. Il laboratorio inoltre confermerebbe il fatto che vi sarebbe anche una riduzione del 60% del previsto aumento di biossido di carbonio, l’equivalente dell’utilizzo di 154 milioni di automobili su strada. La relazione rileva inoltre che già diversi paesi europei sono riusciti ha superare il 20% di utilizzo di impianti a cogenerazione.
La cogenerazione è la produzione simultanea di energia elettrica e calore da una singola fonte combustibile come il gas naturale, la biomassa, il biogas, il carbone o biodiesel. Naturalmente il sistema rileva subito che è intrinsecamente più efficiente rispetto alla generazione separata di energia elettrica da impianti di potenza e di energia termica da caldaie o altri impianti di riscaldamento. La dimensione dei sistemi di cogenerazione può variare da 5 chilowatt, per una singola casa o famiglia fino a diverse centinaia di megawatt per un progetto di teleriscaldamento o grande sito industriale, dove la domanda termica porta ad un utilizzo più efficiente del sistema. La capacità di produzione di energia da cogenerazione solo negli USA ora si attesta agli 85 gigawatts, o quasi il 9% della capacità totale. La maggior parte di tale uso è in applicazioni industriali, fornendo energia e vapore alle grandi industrie come quella chimica, della carta, la raffinazione, la trasformazione dei prodotti alimentari e la fabbricazione dei metalli.
Nel mese di marzo, il Regno Unito ha annunciato un accordo con un’azienda, al fine di sviluppare celle a combustibile per sistemi di cogenerazione per ampliare e rendere più efficienti gli impianti residenziali e commerciali. Anche oltreoceano si punta a dare un nuovo impulso al numero di sistemi di cogenerazione dato che potrebbe generare:
- $ 234 miliardi in nuovi investimenti.
- Creare quasi 1 milione di nuovi posti di lavoro.
- Ridurre del 60% il previsto aumento di CO2 nell’atmosfera.
Ma la relazione afferma che vi sono alcuni significativi ostacoli, come pure, compresi quelli ambientali, che non riconoscono e premiano i benefici oltre all’efficienza energetica e le emissioni di CO2 degli impianti di cogenerazione. Nel settore della cogenerazione esistono comunque diversi problemi nella ricerca di soluzioni innovative, e per superare queste sfide è necessario anche un nuovo approccio di ampio respiro, con la partecipazione politica, oltre la ricerca di nuovi regolamenti e soluzioni tecniche, alcune delle quali sono già state realizzate qui nell’Unione Europea. Dove si è messo a punto una direttiva che riguarda gli impianti di cogenerazione che include le tariffe di alimentazione, le sovvenzioni e i prestiti, oltre agli incentivi fiscali.
[ Links utili e approfondimenti ]
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