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Ci sono principalmente tre motivi per cui Copenhagen è il modello globale per il trasporto urbano sostenibile:
La Superstrada per Biciclette
La città di Copenhagen ha lanciato la prima delle 26 arterie suburbane esclusivamente dedicate a biciclette: lunghe, ben asfaltate, piste ciclabili ottimamente curate per collegare la periferia con il centro città, lunghe fino a 22 Km e che richiedono la collaborazione di 21 amministrazioni comunali separate.
Ma non è tutto, infatti i dati ci dicono che il 37% degli abitanti di Copenaghen – e il 55% degli abitanti del centro – utilizza le biciclette come principale modalità di trasporto. Il che porta ad evidenziare un’altra importante innovazione della città di Copenhagen…
La “Green Wave”
La cosa più innovativa per quanto riguarda l’infrastruttura ciclabile a Copenhagen è rappresentata dal “Green Wave”: una regolazione di semafori lungo l’arteria principale del centro in modo che le luci verdi sono sincronizzati al ritmo del ciclista medio. Ecco un breve filmato in cui Mikael Colville-Andersen, l’evangelista del ciclismo di Copenhagen, cavalca la Green Wave:
Una tecnologia non tecnicamente innovativa naturalmente. Ogni città d’Europa sincronizza i suoi semafori per le auto in questo modo. La ragione per cui Copenaghen è il leader mondiale delle infrastrutture ciclistiche (e forse la città più vivibile al mondo) è che è la prima a dare la priorità alle biciclette (e, in altre parti della città, alle persone) rispetto alle automobili. E’ davvero così semplice: se si mettono le persone al primo posto nella pianificazione dei trasporti, le piste ciclabili e le vie pedonali naturalmente verranno da se. Il che ci porta alla vera innovazione di Copenaghen…
Una Città a Misura d’Uomo
“Città per le Persone” è il titolo del recente libro del guru di Copenhagen del design urbano Jan Gehl e il nucleo dell’intera filosofia della città. Notate che non afferma “Città per Biciclette”. Le biciclette non sono il punto centrale, sono uno strumento, uno dei molti mezzi per il fine di una città sostenibile. La vera e propria rivoluzione di Copenaghen è iniziata nel 1960, quando la principale via dello shopping del centro, la Strøget, era così intasato di automobili che la città prese in considerazione il divieto di transito per le biciclette. Invece, hanno vietato le auto. E da lì in poi iniziarono una serie di progetti centrati sulle persone che hanno portato alle innovazioni come la superstrada per i ciclisti.
Il punto, però, non è quello di esaltare la bicicletta. E’ quello di far funzionare la città per tutti. Le auto non sono persone, e le loro esigenze non solo non sono la stessa cosa, ma spesso sono in conflitto. Questa intuizione (e non quella di autostrade per biciclette) è il più grande contributo di Copenhagen alla conversazione globale sulla sostenibilità urbana.
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