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La realtà oggi è che i pannelli fotovoltaici sul mercato non sono molto efficienti. La maggior parte delle celle solari che costituiscono un pannello solare convertono meno di un quinto della luce solare in energia elettrica. Ogni metodo oggi quindi per aumentare questa percentuale di conversione è lecito.
La ricerca, appena pubblicata sulla rivista Nature Photonics, utilizza modelli al computer per studiare una forma ad imbuto allungando il bisolfuro di molibdeno un semiconduttore che grazie alle sue proprietà fisiche dà la possibilità di utilizzare un più ampio spettro di luce solare rispetto al silicio.
Migliorare l’efficienza energetica delle celle solari è importante per ridurne il costo di produzione dell’energia. E un modo per farlo è quello di estrarre più energia dalla stessa quantità di materiali. Oggi infatti la costruzione di parchi solari sempre più grandi e a terra ha scatenato feroci dibattiti per il loro consistente impatto ambientale sulla flora e fauna selvatica. Oggi trovare nuovi materiali a disposizione in grado di convertire energia solare in elettrica è un importante sforzo da compiere e grazie alle nuove ricerche come quelle condotte dal MIT che ha scoperto le interessanti proprietà del bisolfuro di molibdeno ha dato nuovo slancio alla ricerca. Studio fra l’altro sostenuto da USA e Cina grazie ad una partnership fra MIT e l’Università di Pechino per individuare e sviluppare celle solari più efficienti.
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