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Il Lago Maggiore è diventato così la prima destinazione italiana per eventi e congressi a dotarsi di una precisa politica sui temi ambientali. Una progettualità complessiva, in grado di coinvolgere enti locali, operatori alberghieri e Camere di Commercio in uno sforzo comune di promozione integrata del territorio. Ne abbiamo parlato con Roberta Costi, dirigente della CCIAA, una delle realtà coinvolte in questa importante iniziativa e responsabile del progetto Lago Maggiore Meeting Industry: green meetings by the blue-waters lake.
Come nasce Lago Maggiore Meeting Industry?
Roberta Costi: Il progetto nasce partendo da due considerazioni complementari. Da un lato, dalla volontà di valorizzare al meglio il territorio del Lago Maggiore dalla forte vocazione turistica e con una consolidata tradizione alberghiera e nel congressuale. Dall’altro, il fatto che la destinazione «Lago Maggiore » è coerente con il tema ambientale, oggi particolarmente rilevante quando si parla di di turismo. La qualità del paesaggio e dell’ambiente si coniugano infatti nel nostro territorio con politiche ed iniziative che hanno come fine lo sviluppo sostenibile. Dalle registrazioni Emas di parchi naturali al « patto dei Sindaci », dagli eccellenti risultati in tema di raccolta differenziata allo sviluppo del cicloturismo. Questo progetto, quindi, è nato con l’intento di unire questi due orizzonti e offrire un’ulteriore connotazione, focalizzandosi sull’industria congressuale. Il Lago Maggiore può offrire una vasta gamma di strutture attrezzate e in grado di fornire servizi di altro livello. Il nostro progetto ha permesso di metterle in relazione in una strategia condivisa di promozione incentrata sulla sostenibilità ambientale.
Dal punto di vista pratico in cosa si traduce questa progettualità comune?
Roberta Costi: Abbiamo lavorato su un codice di comportamento che ha come scopo quello di garantire al cliente finale un evento dalla forte connotazione green. Studiando approfonditamente le migliori esperienze internazionali, ci siamo dotati di uno strumento che potesse garantire tre principi cardine:
- gestione sostenibile dell’evento attraverso un processo di organizzazione che riduce l’impatto sull’ambiente ;
- innovazione e qualità per ricercare nuove soluzioni ;
- sviluppo di una rete di prodotti e servizi professionali orientati alla sostenibilità.
La novità e’ che il codice di comportamente e’ stato scritto insieme agli operatori di settore. Aderendo a questo codice di comportamento, gli operatori del territorio si impegnano a offrire un servizio radicalmente diverso da quello fornito da qualsiasi altra destinazione congressuale in Italia.
Di sostenibilità ambientale si parla molto, ma spesso ci si trova anche di fronte a operazioni commerciali che, concretamente, di green hanno davvero poco. In questo contesto, come si differenzia il progetto del Lago Maggiore?
Roberta Costi: La differenza è sostanziale e misurabile. Adottando il codice di comportamento di cui parlavo prima, infatti, gli operatori si impegnano a gesti concreti. Dalla riduzione del consumo di energia all’attenzione al riciclo, dall’utilizzo di materiali riciclati alla gestione della location, le performance di ogni struttura vengono costantemente monitorate attraverso un sistema di reportistica comune. In questo contesto molte strutture hanno deciso anche di acquisire la registrazione EMAS, una certificazione ambientale riconosciuta a livello europeo. L’impegno del distretto congressuale non rimane sulla carta, ma si traduce in un profondo cambiamento dei servizi offerti. Il ruolo di coordinamento istituzionale, infine, assicura una supervisione imparziale.
Quali sono gli enti coinvolti in questo progetto?
Roberta Costi: Il progetto coinvolge numerose realtà, a partire dalle Camere di Commercio e dalla Province di Verbania, Novara e Varese, che collaborano insieme da più di 10 anni per lo sviluppo e la promozione turistica dell’area che si affaccia sul Lago Maggiore. Il nostro obiettivo però è ancora più ampio: coinvolgere non solo agli operatori turistici, ma anche le istutuzioni ed i cittadini del Lago Maggiore, per fare sì che l’accoglienza e la sostenibilità siano chiavi per lo sviluppo equilibrato del territorio. E’ guardando questo orizzonte che continuiamo a proporre servizi di alta qualità che rispettano il territorio e che permettono di creare un circuito virtuoso fra le nostre tradizioni e l’economia del domani.
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