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La domanda allora giunge spontanea: cosa fare?
Un’idea ci viene data dalla stessa Unione Europea e dalle sue attente analisi tecniche sul problema. Sono tre i punti su cui lavorare: produzione di energia, trasporti ed efficienza. Per la produzione di energia abbiamo toccato le tematiche rivolte alle energie rinnovabili a basso contenuto di CO2eq ed a basso impatto ambientale. Per l’efficienza abbiamo spesso parlato di strategie e prodotti a basso consumo energetico. Non abbiamo mai parlato, nel dettaglio, dei trasporti.
Quasi 1/3 dei problemi ambientali, in Europa, è causato dal trasporto! Parliamo di numeri “italiani”, scopriamo da ISPRA che, nel 2010, il trasporto ha un’incidenza, in termini di milioni di tCO2eq, pari a 118,85 t di cui il 60% circa per il solo trasporto passeggeri (92% circa è stradale). Probabilmente ci possiamo accorgere dell’importanza di tale settore, il trasporto, se lo vediamo confrontato con tutti gli altri.
E’ evidente quindi che sono le nostre automobili ad essere chiamate ad una doverosa conversione. Ma cosa c’è sul mercato? Quali i vantaggi? Quali gli svantaggi?
Auto elettrica: la mia esperienza diretta
Io avevo una C3 diesel datata gennaio 2004 con 250.000 km. Negli ultimi due anni ho avuto una media di 18.000 km all’anno. In termini di litri diesel (media 20 km/l) sono circa 900 l che ad un costo di circa 1,7 €/l consumavo annualmente 1.530 €. In termini di peso in CO2eq a 135 g/km emettevo circa 2,43 t/CO2eq per avere un’idea è circa l’equivalente della CO2eq emessa, in un anno dal consumo di energia elettrica, da una famiglia di 4 persone.
Ho fatto un’analisi sulla mia media giornaliera in km ed avevo constatato di esser sotto i 100 km. Raramente effettuavo chilometraggi superiori ma comunque inferiori ai 120 km. Sono andato alla ricerca di analisi statistiche sull’uso dell’auto ed ho scoperto di essere anche media: quasi il 70% delle emissioni totali di CO2eq viene prodotto su distanze inferiori ai 50 km.
A questo punto ero supportato anche da una forte volontà etica e non solo di “risparmio economico”. Sono perciò partito alla ricerca di un veicolo che fosse economicamente alla mia portata e potesse soddisfare le mie esigenze. Impiegai 2 mesi prima di trovare l’auto giusta (aprile 2014): una C-Zero usata, con meno di due anni, ancora in garanzia e con possibilità di estensione.
Ad un mese dall’acquisto: caratteristiche del veicolo alla prova dei fatti
Vediamo quali sono le caratteristiche di questo veicolo alla prova dei fatti ad un mese dal suo acquisto.
Ho fatto varie prove da strada per testare i consumi. Con un utilizzo “come se fosse un’automobile tradizionale”, si arriva ad una percorrenza di 120 km. Tale percorrenza diminuisce con l’utilizzo di aria condizionata o riscaldamento. L’utilizzo notturno ed a pieno carico (4 persone) non compromette, in maniera percettibile, l’autonomia. Con un uso “ECO” della guida (senza accelerazioni mantenendo un andamento “sostenibile”) sono riuscito a fare i 146 km (dichiarati 150 km) di più non mi sono spinto per ovvi motivi.
Parliamo di emissioni. L’autoveicolo carica 16 kWh grazie alle sue batterie agli Ioni di Litio. Si hanno due possibilità: ricarica dalla rete (possiedo un contratto con una società che mi fornisce 100% di energia elettrica da fonte rinnovabile tramite l’acquisto di certificati RECS e CO-FER, che incidono 15€/anno) oppure tramite l’autoconsumo di energia dall’impianto fotovoltaico. Con il primo utilizzo la ricarica in notturna dopo le ore 19. Con il secondo quando c’è una produzione sufficiente da coprire le necessità di ricarica.
F1 sono le ore di punta: | 8 – 19.00 dei giorni lunedì – venerdì |
F2 sono le ore intermedie: | 7-8 e 19-23 dei giorni lunedì-venerdì 7-23 del sabato |
F3 sono le ore fuori punta: | 00-7 e 23-24 dei giorni lunedì-sabato tutte le ore per domenica e festivi |
Le emissioni sono irrisorie in entrambi i casi, a tal punto da definirle pari a zero: emissioni facilmente riassorbibili dalla biosfera.
Per poter comprendere il rapporto tra i costi e le emissioni è necessario paragonare i vari modelli simili. Le tabelle di seguito potranno essere d’aiuto. Significativa è risultata la tabella dei costi per km che pone serie riflessioni.
Vantaggi ulteriori si possono ottenere con prezzi e contratti di fornitura di energia elettrica più convenienti. Mediamente il costo notturno di una mia ricarica completa è di circa 1,31 €, mentre quello diurno è praticamente zero (vedi Figura 6).
2 maggio 2014 alle 12:55
condivido totalmente la tua filosofia per una mobilita’ eco-logica ed eco-nomica.
guido da 10 anni un quadriciclo elettrico; possiedo uno scooter elettrico e una auto, comprata usata, con alimentazione a metano, per lunghe percorrenze, dove non ‘arriverebbe’ il mio elettro quadriciclo.
Ho fondato da poco con altri amici entusiasti una onlus “SUVVIA, GUIDIAMO ELETTRICO !” . STIAMO CERCANDO PROPRIETARI DI VEICOLI ELETTRICI per una prossima mostra ecologica e per un futuro raduno in Liguria.
Per favore, se interessato, mandami una e-mail.
Marco C. – Genova
347-69 24 531
3 maggio 2014 alle 07:30
Bravo Mirko, conosco anch’io quell’auto e stavo per comprarla. Poi ho preso la Renault Zoe. La C-Zero un’ automobile onesta e sul mercato dell’usato ora ce ne sono diverse disponibili. Peccato solo per la ricarica rapida quasi impossibile in Italia, a meno che vivi vicino ad una delle rare stazioni rapide CHAdeMO. In realtà trovo utile e conveniente anche con percorrenze inferiori l’auto elettrica, specialmente per chi vive in città con o senza fotovoltaico. Esempio da seguire: complimenti! Probabilmente sei uno dei pochi eco-reporter dotati di veicolo elettrico e quindi sarai più efficace e credibile quando scriverai della materia.