SolarReserve Nevada e l’obiettivo di rivoluzionare il mondo delle rinnovabili con Crescent Dunes

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Energia, Energie rinnovabili, News

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Pubblicato il giorno 10 aprile 2018 - Nessun commento



   


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“Tra pannelli solari e impianti termici non c’è confronto” afferma Kevin Smith, Ceo di SolarReserve Nevada. La costruzione di Crescent Dunes, un enorme impianto ad energia solare termodinamica, ne è la dimostrazione.

Oggi l’elettricità può essere generata dal sole con la tecnologia fotovoltaica o con quella del solare termico a concentrazione. Qual è la differenza? I pannelli solari fotovoltaici sono dispositivi tecnologici in grado di trasformare direttamente l’energia solare in energia elettrica (si ha quindi una conversione diretta di fotoni in elettroni).

Si tratta di una tecnologia innovativa che da una parte consente di far risparmiare in termini di costi di bolletta, dall’altra presenta alcuni limiti: primo tra tutti è l’intermittenza della loro funzione, causata dalle variazioni meteorologiche, che non garantisce una fornitura costante di energia. Infatti, i pannelli fotovoltaici per essere efficienti devono essere continuamente esposti ai raggi solari. D’altra parte, quando c’è troppo sole viene prodotta energia in grandi quantità, generando quindi energia in eccesso che, se non incanalata nella rete o accumulata in batterie sufficientemente capienti, rischia di essere sprecata. Inoltre, l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, per essere sfruttata al meglio, deve essere utilizzata in modo immediato perché in caso contrario viene condotta in rete e “retribuita” meno di quanto viene pagata in bolletta.

Al contrario, la tecnologia del solare termico a concentrazione si rivela più efficiente sotto molti aspetti, il più importante dei quali è proprio la possibilità di accumulo e stoccaggio dell’energia.

A questo proposito è intervenuto il “gigante californiano” SolarReserve Nevada il cui Ceo Kevin Smith ha deciso di fare completo affidamento al solare termodinamico per risolvere i problemi legati a produzione, allo stoccaggio e alla distribuzione dell’energia raccolta con i tradizionali pannelli solari.

Solar Reserve ha progettato un’enorme centrale ad energia solare termodinamica con l’obiettivo di stravolgere il mondo delle rinnovabili rendendole operative ed utilizzabili a ciclo continuo, senza sprechi e a costi competitivi. Si tratta di Crescent Dunes che si estende nel deserto del Nevada, negli Stati Uniti, indicativamente tra Las Vegas e Reno. Questo impianto ad energia solare di ultima generazione si presenta come una vasta distesa di specchi che si dirama da una torre centrale alta circa 200 metri.

Crescent Dunes

Crescent Dunes

Il concetto del solare termodinamico non è complicato: gli specchi sono nella posizione strategica di poter catturare i raggi solari e riflettere il loro calore verso la torre centrale, all’interno del quale le temperature arrivano a sfiorare i 600 gradi. L’energia termica acquisita può anche essere conservata grazie a particolari materiali, chiamati vettori termici, che sono capaci di immagazzinare calore e rilasciarlo per generare energia elettrica quando viene richiesto dalla rete.

L’enorme impianto ad energia solare progettato da SolarReserve ha la possibilità di poter operare efficacemente 24 ore su 24, anche di notte e in caso di cielo nuvoloso, senza causare la dispersione di nemmeno un kilowattora di energia. Inoltre, Crescent Dunes negli Stati Uniti alimenta ben 75 mila abitazioni, senza mai lasciarle senza energia.

Il Ceo di SolarReserve Kevin Smith sostiene fermamente che “tra pannelli solari e impianti termici non c’è confronto” e che con Crescent Dunes è possibile immagazzinare più energia di quanto si possa fare mettendo insieme tutte le batterie al momento disponibili sul mercato.

Stando ai risultati, questa nuova tecnologia promette bene: è già stata in grado di rendere operativi tre impianti a solare termodinamico e, secondo le statistiche, potrebbe funzionare bene soprattutto nei paesi emergenti, dove soddisfare la domanda energetica è particolarmente difficile. Infatti, le altre due centrali equivalenti a Crescent Dunes sono state installate in Sud Africa ed in Cile.

Le strutture di SolarReserve, per raggiungere le indispensabili economie di scala, necessitano di aree di vastissime dimensioni che, al momento, sono l’unico elemento in grado di aiutare a ridurre il costo dell’energia prodotta dall’impianto. Non a caso si pensa che l’India e la Cina potrebbero prendere presto la stessa strada, in quanto entrambe hanno un urgente bisogno di approvvigionamento abbondante di energia pulita e presentano sia lo spazio sia l’irraggiamento solare necessari per diventare leader in questo settore.

energia solare

Il solare termodinamico è una delle tecnologie più costose al mondo.

Ad oggi il limite di SolarReserve sono i suoi impianti, considerati troppo grandi e costosi per poter essere acquistati dalle singole aziende. Essi possono entrare in funzione soltanto con finanziamenti in loco, ovvero con il sostegno dei governi nazionali o delle agenzie per lo sviluppo, a favore della costruzione di nuovi impianti che immettono energia pulita in rete. Per poter sfruttare questi impianti ad energia solare anche in un contesto industriale, le loro dimensioni dovrebbero diventare più piccole e versatili, rimanendo però competitive sul piano dei costi.

Quando verranno trovate adeguate soluzioni a questi due punti deboli, il solare termodinamico potrà certamente contribuire ad ottenere tecnologie pulite autosufficienti e rinunciare definitivamente ai combustibili fossili.

Qualcuno sta già pensando a come superare questi limiti: stiamo parlando di Turboden, un’azienda italiana molto attiva nel campo delle energie rinnovabili che ha deciso di investire sul termodinamico su scala ridotta. In questo modo, al contrario di SolarReserve che si sta concentrando sui progetti di grande scala, Turboden sta tentando di soddisfare le esigenze della clientela industriale. L’azienda italiana ha installato il primo impianto dimostrativo quasi quarant’anni fa, a Perth, in Australia, collaborando con Ansaldo, il Politecnico di Milano e un’università locale.

Impianto energia solare

Il settore delle rinnovabili è in continua evoluzione, anche se ancora lontano da una possibile completa sostituzione dei combustibili fossili. Il solare a concentrazione potrebbe consentire di soddisfare anche le esigenze energetiche più imponenti e le centrali integrate potrebbero delinearsi come la miglior soluzione. Tuttavia, per una vera rivoluzione delle energie rinnovabili è fondamentale tenere in considerazione anche le reti. Per ottenere il massimo rendimento dal potenziale delle rinnovabili bisognerebbe pensare all’energia distribuita, costruendo impianti più piccoli vicino ai punti di utilizzo ed alla digitalizzazione delle reti: in questo modo le reti saranno più intelligenti e flessibili e sempre più indipendenti dai combustibili tradizionali.



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