Passare dalla gestione dell’impianto alla tutela dell’incentivo

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Energie rinnovabili, News

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Pubblicato il giorno 12 giugno 2019 - Nessun commento



   


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Chi ha deciso di investire nel fotovoltaico certamente l’ha fatto per un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente, sfruttando i vantaggi che derivano dall’uso di energie rinnovabili.

Questo, però, è vero solo in parte, visto che investire nel fotovoltaico soprattutto conviene in termini economici. Infatti il sistema di incentivazione messo a disposizione dallo Stato ha accelerato ed aumentato il numero di investimenti nel settore fotovoltaico, sia da parte di privati che di aziende.

In pratica, per anni, si è verificata una vera e propria corsa all’incentivo, con migliaia di richieste pervenute al GSE (Ente erogatore degli incentivi).

A riguardo, una questione che è stata sottovalutata spesso dai titolari di impianti fotovoltaici incentivati è la tutela dell’incentivo una volta ottenuto. Di fatto, la principale preoccupazione ha interessato la gestione dell’impianto dal punto di vista tecnico, per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e quindi produzione di energia.

Se questo è senza dubbio un aspetto fondamentale, non è il principale per salvaguardare l’incentivo riconosciuto. Per troppo tempo è stata, infatti, trascurata la gestione dell’impianto fotovoltaico incentivato dal punto di vista burocratico, mettendo da parte l’aspetto documentale alla base della concessione dell’incentivo statale.

E’ stato, in poche parole, ignorato il fatto che eventuali irregolarità nella documentazione possono determinare la revoca dell’incentivo stesso.

Ora più che mai questo rappresenta un rischio reale per tutti i possessori di impianti fotovoltaici incentivati, nel momento in cui il GSE ha avviato, ormai da qualche anno, una campagna di controlli a livello nazionale. Tale procedura serve ad accertare lo stato di regolarità degli impianti e accertare chi abbia i requisiti per mantenere il diritto dell’incentivo oppure no.

In caso di anomalie, durante i controlli GSE, può scattare la sospensione dell’incentivo e la richiesta di restituzione delle somme già percepite. Proprio tale attività di controllo, impone la necessità di correre ai ripari e attuare un cambio di rotta per tutti i possessori di impianti incentivati. E’ necessario iniziare a considerare l’importanza della parte burocratica per tutelare l’incentivo ottenuto e l’investimento che si è fatto.

Come funziona l’incentivo e situazione attuale

L’incentivo per il fotovoltaico è stato riconosciuto dallo Stato nell’ambito del programma “Conto Energia”, attuato per la prima volta nel 2005 e terminato nel 2013. Con questa azione si è voluto, dunque, stimolare l’utilizzo di energie rinnovabili, premiando chi produce energia elettrica attraverso un impianto fotovoltaico.

Infatti i proprietari di tali impianti sono remunerati, per i kilowattora prodotti, oltre usufruire dell’energia prodotta. Quindi, a fronte dei benefici che si ottengono, non bisogna dimenticare che il riconoscimento dell’incentivo rappresenta la stipula di un contratto e come tale deve essere rispettato.

Cosa fare per tutelare il tuo incentivo

Essere consapevoli che la gestione burocratica è la chiave per poter proteggere l’incentivo è il primo passo da compiere. Bisogna convincersi che eventuali irregolarità nella documentazione possono mettere a rischio l’investimento fatto e conviene ottenere piena consapevolezza per muoversi in anticipo.

Se fino a qualche tempo fa non si è data importanza a questo aspetto, ora la situazione è cambiata. Infatti il GSE ha necessità di fare il punto della situazione sull’intero parco fotovoltaico italiano, con un’azione di verifica che non ha potuto avviare prima, proprio per l’enorme quantità di richieste di incentivazione da dover attivare.

Quindi bisogna mettere in conto l’eventualità di vedersi annullare l’incentivo in maniera tale da poterla prevenire, ma come? L’azione utile da compiere, per salvare il tuo incentivo in caso di problematiche, è quella di autodenunciarti. Questo significa che sei tu a riconoscere per primo che sul tuo impianto sono presenti moduli fotovoltaici non conformi e non certificati. La procedura da seguire è abbastanza semplice e consiste nell’invio al GSE di un’istanza.

A seguito della tua denuncia potrai proteggere l’incentivo, subendo solo la conseguenza di una sua riduzione, pari a:

  • 20% per impianti risultati non conformi a seguito di verifica GSE
  • 10% per impianti non conformi e ancora non sottoposti a verifica GSE

20% per impianti risultati non conformi a seguito di verifica GSE10% per impianti non conformi e ancora non sottoposti a verifica GSE

Da ciò emerge il vantaggio di muoversi il prima possibile per limitare i danni. Il problema principale che si può presentare, però, è la non sempre facilità che si ha ricostruire la storia documentale di un impianto fotovoltaico, per conoscere la sua situazione e verificare così la sua regolarità o meno.

Per questo nell’operazione di verifica del tuo impianto, può essere fondamentale affidarti ad un servizio di controllo documentale guidato come Fotovoltaico DOC. Si tratta di un software che permette di analizzare in maniera dettagliata, incrociando i diversi dati a disposizione, tutta la documentazione e ottimizzando il lavoro di controllo.

Inoltre i tempi di verifica sono decisamente ridotti, velocizzando di conseguenza l’attuazione degli interventi correttivi necessari a salvaguardare il tuo incentivo.

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