- filiera corta di riprocessamento (attraverso processi chimici e/o fisici si ottiene nuova materia prima), con ottime prospettive economiche ed occupazionali,
- consumo inferiore di energia (si evitano le lavorazioni del minerale nonché i trasporti continentali), con conseguente riduzione di gas clima alteranti,
- minori prodotti in discarica e/o bruciati nei termovalorizzatori.
CSS-Combustibile: Soluzione Alternativa?
Un altro tipo di riciclaggio, per i rifiuti non riprocessabili, è l’utilizzo come “ingredienti” del CSS-Combustibile. Esso risulta essere un carburante “rinnovabile” poiché la materia prima è costituita da quegli scarti che sarebbero finiti in discarica o inceneriti e continuamente prodotti dall’uomo. Questi rifiuti, lavorati con criteri di selezione ben precisi, potranno comporre un combustibile con valori inquinanti di molto inferiori al carbone.
L’idea di avere un’alternativa con potere calorifico simile ai combustibili fossili, ma con valori ambientalmente compatibili (i primi dati parlano di oltre il -30%), lo rende degno di nota. Vediamo qui di seguito alcuni aspetti e dettagli normativi del decreto “end of waste”, purtroppo spesso interpretato da personale non tecnico e poco attento ai valori ambientali.
Combustibile Solido Secondario: Benefici Economici e Ambientali
- Riduzione del consumo di risorse naturali
- Supporto dell’utilizzo sostenibile a scopi energetici di biomassa evitando le distorsioni del mercato per generi alimentari e prodotti per la produzione industriale
- Riduzione dipendenza da combustibili importati
- Supporto nella riduzione di emissioni da CO2 (data da componente biodegradabile)
- Sostegno al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Direttiva Europea 2001/77
- Promozione della raccolta differenziata
- Minor smaltimento nelle discariche
- Riduzione della tassa smaltimento rifiuti
- Reinserimento dei rifiuti nel circuito economico
- Sviluppo di un’industria del recupero e riciclo di alta qualità in grado di competere
- Maggiore fiducia dei consumatori nei confronti della qualità del materiale recuperato/riciclato
Definizione del Combustibile Solido Secondario Secondo la Normativa Vigente
Il decreto “end of waste” per il “combustibile solido secondario” (CSS-combustibile) è stato emanato dal ministro Clini lo scorso marzo (GU 14 marzo 2013). Lo scopo, che sta alla base della costituzione del Consorzio Ecocarbon, è quello di creare le condizioni per la chiusura del cerchio della Raccolta Differenziata (RD) utilizzando la frazione secca ed i residui selezionati dei materiali ad alto potere calorico (plastiche non clorurate, ecc) per fabbricare un combustibile alternativo. Con tale normativa d’indirizzo, senza ideologie, è possibile pensare ad un conferimento in discarica pari a zero.
Il CSS è, come dice il decreto, “in sostituzione di combustibili convenzionali per finalità ambientali e economiche con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti, ivi incluse le emissioni di gas climalteranti, all’incremento dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili mediante un utilizzo sostenibile a scopi energetici della biomassa contenuta nei rifiuti, ad un più elevato livello di recupero dei rifiuti, nel rispetto della gerarchia di trattamento dei rifiuti di cui all’articolo 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ad una riduzione degli oneri ambientali ed economici legati allo smaltimento di rifiuti in discarica, al risparmio di risorse naturali, alla riduzione della dipendenza da combustibili convenzionali e all’aumento della certezza d’approvvigionamento energetico”.
Fondamentali sono le parole contenute del decreto stesso “necessario incoraggiare la produzione di combustibili solidi secondari (CSS) di alta qualità“ che, con alta qualità, indentifica uno specifico raggruppamento del CSS: quello formato per l’ottenimento di specifiche caratteristiche fisico-chimiche ben dettagliate nell’Allegato 1 del medesimo decreto. Ovvero “è da classificare CSS-Combustibile esclusivamente il combustibile solido secondario (CSS) con PCI e Cl come definito dalle classi 1, 2, 3 e relative combinazioni, e - per quanto riguarda l’Hg – come definito dalle classi 1 e 2, elencati nella Tabella 1, riferite a ciascun sottolotto”. Tali caratteristiche chimico-fisiche lo portano ad essere classificato come prodotto.
La “materia prima” costituente questo combustibile sono (art. 6 del DECRETO 14 febbraio 2013, n. 22) “fatto salvo quanto previsto al comma 3, per la produzione del CSS-Combustibile sono utilizzabili solamente i rifiuti urbani e i rifiuti speciali, purché’ non pericolosi. Salvo quanto diversamente disposto nell’Allegato 2, per la produzione del CSS-Combustibile non sono ammessi i rifiuti non pericolosi elencati nell’Allegato 2” il comma 3 del medesimo articolo completa “Resta impregiudicata la possibilità di utilizzare anche materiali non classificati come rifiuto purché’ non pericolosi ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo. Citiamo a titolo esemplificativo materiali NON AMMESSI CSS-COMBUSTIBILE: feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito; Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico); ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato; batterie e accumulatori (vedasi allegato 2)
Il CSS-combustibile è un nuovo prodotto, una nuova categoria di combustibili alternativi e rinnovabili, non un rifiuto. La rigorosa attenzione che la norma pone sulla qualità del prodotto è tale da dover essere necessario uno strumento tecnico efficace quale il “disciplinare di processo e di prodotto” e relativo marchio di qualità certificato con validazione di terzi. La concessione del marchio “ecocarbon per il CSS” è già stato adottato dalla Regione Abruzzo con delibera di giunta, altre Regioni hanno dimostrato lo stesso interesse.
Con l’adozione di questo disciplinare, il prodotto sarà completamente tracciato e permetterà di rappresentare la completa trasparenza e veridicità delle procedure utilizzate dell’intera filiera. Con il marchio di qualità il CSS di alta qualità (CSS-Combustibile) avrà sempre di più un valore economico ed ambientale. A regime si potrà abbassare di oltre il 30% la tassa dei rifiuti che ogni anno paghiamo ai nostri rispettivi comuni.
Chi utilizzerà il CSS-combustibile, nonostante sia preparato secondo norme tecniche prestabilite di origine europea che fissano limiti già restrittivi, deve rispettare gli stessi parametri ambientali degli inceneritori di rifiuti urbani. Ed infatti tali limiti ben più restrittivi di altri paesi europei limitano anche l’impiego di tale prodotto in Italia.

Tabella 1 - Classificazione dei combustibili solidi secondari (CSS) (da UNI EN 15359), in bianco i valori inquinanti limite entro il quale si definisce prodotto combustibile da rifiuto: CSS-Combustibile
Attualmente il ministero ha costituito il Comitato di vigilanza e controllo (art. 15 del decreto Clini) per salvaguardare la salute dei cittadini nell’uso, secondo legge, del CSS-Combustibile. E’ in corso presso l’ente italcert la validazione di un “Disciplinare di Processo e Prodotto del CSS-Combustibile” (la data del rilascio è prevista per il 29 gennaio 2014) per garantire una metodologia di formazione con lo scopo di ottenere un prodotto certificato conforme a quanto richiesto dal decreto del ministero dell’ambiente. Chi ha promosso e redatto tale documento è stato il consorzio ECOCARBON.
11 gennaio 2014 alle 17:29
Bravo Ingegnere Mirko Paglia, bell’articolo, tecnico al punto giusto e soprattutto esaustivo per chi vuole avere una prima informazione su che cosa è il CSS Combustibile. Complimenti
12 gennaio 2014 alle 15:51
Ringrazio dei complimenti! Spero di fare ulteriori approfondimenti con schemi semplici (infografiche) ed esaustivi. Parlerò ancora di questo CSS-Combustibile perchè è una scelta in difesa dell’ambiente! Non sempre si può utilizzare le energie rinnovabili. Nelle lavorazioni del cemento si deve per forza usare carbone! ma ne parlerò negli articoli successivi.
11 settembre 2014 alle 08:08
piccolo inciso ….. mi da sempre più impressione , che questo CSS sia uno “specchietto per le allodole ” , si sono inventati un qualcosa che dopo essere stato polverizzato , diventa difficile capire cosa ci sia dentro !!!!
16 settembre 2014 alle 21:25
Carmelo per inciso … è proprio l’esatto contrario! Se il tuo assunto fosse vero si potrebbe prendere qualsiasi rifiuto. In realtà è necessario prendere particolari rifiuti di cui si conosce molto bene le quantità. Al giorno d’oggi l’obiettivo è proprio questo: conoscere cosa ci sia contenuto attraverso selezione prima e certificazioni restrittive poi.
4 maggio 2015 alle 15:11
Prima di tutto complimenti per l’esposizione chiara e concisa.
Avevo un dubbio da sottoporre: da quanto ho capito il CSS si può anche utilizzare anche per centrali di teleriscaldamento e/o gassificatori, quindi anche per impianti molto più piccoli di un cementificio.
Questo può rappresentare un problema per il controllo delle emissioni?
27 maggio 2015 alle 08:26
Salve Federico, il CSS non può essere utilizzato come combustibile poichè è un rifiuto. Il CSS-Combustibile invece, attraverso le dovute ed opportune lavorazioni, nonché controlli ASL durante la combustione (detto in breve senza dilungarmi in tecnicismi) essendo un prodotto con la relativa certificazione, è possibile utilizzarlo nei processi di combustione. E’ molto poco probabile che venga utilizzato per teleriscaldamento poiché il suo costo è più alto di quello del metano nonché gli inquinanti. Tale combustibile va usato in co-combustione col carbone per sostituirlo in parte o in toto in quei processi in cui il carbone è essenziale alla produzione di un bene (per esempio cemento e calce).
20 gennaio 2017 alle 09:52
Buongiorno ingegnere, sono un normale cittadino, e volevo chiedere se questo css-combustibile, può essere pellettizzato e usato come pellet nelle normali stufe, cosi come si fa con la segatura della legna, perchè se è davvero come dite non è più rifiuto giusto?
Oppure sono tutte chiacchiere di aziende che intendono lucrarci e questo non sarà mai possibile?
Grazie