Che si tratti di un mercatino contadino o di una baraccopoli in mezzo alla città, o ancora di un vagone di treno o di un centro commerciale, la radio in valigia può essere montata rapidamente e, anche se il luogo è angusto e ristretto, aprire insospettabili spazi di comunicazione e informazione. La valigia si apre e la tavola è apparecchiata con un set da trasporto di mixer, microfoni e cuffie, un pc pronto per la registrazione/trasmissione e un telefono per collegamenti e interviste con l’esterno. Il nostro studio mobile sarà collegato ad un pannello solare con relativo sistema elettrico per l’autosufficienza energetica.
“Una Radio in Valigia”
Cona questo progetto speriamo di costruire un giornalismo partecipato, immaginato e realizzato insieme alle persone. Così come speriamo sia partecipato il sostegno alla nostra idea. Ideata con il sostegno del Wwoof Italia, associazione da sempre sensibile ai temi dell’ambiente, la radio in valigia sarà costruita con materali di riuso e coinvolgendo realtà che lavorano in modo sostenibile. L’involucro sarà ideato insieme ad Officine Zero, la fabbrica romana riconvertita in centro di riciclo e riuso, i microfoni saranno quelli riparati e modificati dal laboratorio di microfoni artigianali Braingasm, e per l’informatica si farà ricorso alle doti di Reware, cooperativa che si occupa del recupero di materiale elettronico. La prima uscita pubblica di “Una radio in valigia” sarà il prossimo 24 gennaio al CSOA Corto Circuito di Roma per il lancio della campagna NO EXPO.
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