Nils Holger Moormann, la Semplicità dell’Azione. Il funzionalismo Mitteleuropeo estremo del XX secolo che nasce dal cuore della Baviera. Contro la frenesia del mondo? Al “Berge” per 2 chiacchere, un libro, un bicchiere di vino e il design sostenibile

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ecodesign

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Pubblicato il giorno 22 aprile 2008 - Nessun commento



   


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Un’estrema semplicità e funzionalità, forme pulite e minimali. Questo è il risultato raggiunto dall’inconfondibile Nils Holger Moormann. In cui la natura, il paesaggio e le Alpi bavaresi creano un’antitesi ad un design moderno “minimo”. 6 domande per Nils Holger Moormann e scopriamo un autentico “artigiano” cultore dell’animo umano che riesce ancora ad innamorarsi delle cose semplici e soprattutto continuare ad essere un grande sognatore.

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  • Araceli de la Parra: “Dal 1982 produce e vende prodotti progettati da giovani designer sconosciuti, guidato dai principi come la semplicità, intelligenza ed innovazione, i progetti sono caratterizzati dalla ricerca di soluzioni precise e dettagliate partendo da una forma semplice.” In che modo crede che questo possa essere un vantaggio competitivo e perché? Ci sono delle linee di guida sulla sostenibilità che fanno parte del processo di selezione?
  • Araceli de la Parra: “From 1982 you have been producing and selling products from young unknown designers, following the main principles of simplicity, intelligence and innovation, the items are generally characterized by innovative characteristics, precise detailed solutions and simple form.” Do you consider this to be a competitive advantage? Why? Any sustainability guidelines part of the selection process?

Nils Holger Moormann: Si, credo assolutamente che questo sia un vantaggio competitivo. Soltanto la restrizione di pochi materiali e la lunga deliberazione sulle nuove soluzioni crea nei migliori dei casi una sorta di invenzione di mobili che fornisce a questi un’alta potenzialità di essere riconosciuti. Questo può comportare una desiderata e caratteristica posizione sul mercato. Nell’ottica di una resistenza e durata di un mobile, è naturale che pensiamo a quali materiali utilizzare e come gli utilizziamo, ponendoci domande come: cosa succede all’oggetto quando sarà scartato e buttato nonostante la sua bellezza? In quest’ottica è necessario conoscere i materiali e come questi invecchiano senza perdere la loro bellezza e come dovrebbero ottenere nel tempo una patina desiderabile.

Inoltre siamo orgogliosi di mantenere la consistenza in una struttura di consegne regionali per il 95% della nostra produzione, così non c’è un fornitore più distante di 30 km. Questo rende possibile una grande flessibilità grazie alle brevi distanze ed il coinvolgimento di un artigiano nella responsabilità di una produzione olistica.

Nils Holger Moormann: Yes, I see this as an absolute advantage in competition. Just the restriction of less materials and the long deliberation about and seeking after new solutions makes in the best case a type of furniture invention which gives them a high recognition potential.This can bring them a desired and characteristic position on the market. In the view of lastingness it is natural that we think about which materials we use, how we use them and what happens with a piece should it be discarded in spite of their beauty. In this view it is necessary to know how materials get old without turning ugly, they should get a desirable patina throughout their life.

We are proud to  keep consistency on a regional delivery structure, for 95% of the production there is no supplier farther than 30 km. This makes possible short distances, high flexibility and the involvement of the craftman in the responsibility of the holistic production.

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  • Araceli de la Parra: La “modularità” è sicuramente una caratteristica molto presente nel vostro lavoro, perché?

Nils Holger Moormann: La “modularità” è sempre stata una componente molto interessante per noi, da una parte per motivi pragmatici e concreti, il nostro magazzino è molto piccolo, dall’altra è una soluzione al cambiamento del nostro mondo, che è accompagnato da un crescente movimento e adattamento.

Nils Holger Moormann: Modularity was always interesting for us, on one hand because of pragmatical reasons, our warehouse is very small, and on the other, it is a solution for our changing world, which is accompanied by increasing movement and adaptation.

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  • Araceli de la Parra: La natura è una componente fondamentale per una progettazione architettonica adeguata. Nei tuoi progetti questa componente traspare dall’ottimo uso che fai del legno. Che rapporto hai con questo materiale così duttile, caldo e coinvolgente? Quali sono i vostri criteri per la sua applicazione e da dove vengono le vostre risorse?
  • Araceli de la Parra: Nature is a fundamental component for adequate architectural design. In your designs wood is an important component, what is your relationship to this flexible, adaptable and warm material? What are your criteria for its application and where do the woods you use come from?

Nils Holger Moormann: Sicuramente, mi piace molto il legno, è il mio preferito, nonostante questo volta dopo volta  esistono altri progetti in cui, per esempio, mi focalizzo sulla possibilità affascinante di lavorare il metallo. Noi usiamo il legno in due modalità, come legno massiccio senza finiture o come lastre moderne. Le lastre di compensato e MDF provengono ad esempio soltanto da coltivazioni europee. Siamo molto contenti inoltre che non si sente più il bisogno di trattare le superfici e le varie parti del mobile, in modo che questi senza finiture possono già essere pronti per l’utilizzo.

Nils Holger Moormann: Sure, I like wood, it is my favorite, but nevertheless again and again there are other phases, where, for example, the fascinating possibility of the metalworking is in my focus. We use wood in two forms, as massifwood without any surface treatment or as modern slab material. Plywood and MDF slabs come only from european production. It excites us, that there is no more surface treatment necessary and half-finished parts can be turned into furniture.

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  • Araceli de la Parra: Dal 1992 vivi e lavori tra le splendide valli bavaresi nel cuore delle Alpi, è stata una scelta difficile immagino, visto l’apparente svantaggio per la mancanza di infrastrutture stradali. Come influisce il paesaggio circostante sui tuoi progetti? E come la tua filosofia aziendale è riuscita a colmare questo “svantaggio” geografico?
  • Araceli de la Parra: Since 1992, you have been “ensconced in the idyllic landscape of Aschau im Chiemgau in upper Bavaria, in the midst of the Alps”. I imagine this might’ve been a tough choice, given the apparent disadvantages it conveys beginning with the lack of road infrastructure. How does the surrounding landscape influence your designs? And how has your company philosophy not only overcome but taken advantage of this apparent geographic disadvantage?

Nils Holger Moormann: Effettivamente è sempre stato un punto messo in discussione con il nostro capo di dipartimento, adesso siamo più che felici di vivere e lavorare nel entroterra. La montagna e la natura mi fanno rilassare e mi forniscono l’ispirazione, in più i nostri visitatori che ci vengono a trovare ne sorridono. La relazione fra idillico naturale e design minimo moderno crea una meravigliosa area di opposti.

Nils Holger Moormann: Indeed it was always a point of discussion with our department head, now we are more than happy to live and work in the outback. The mountain and nature makes me both relaxed and inspired and besides it makes our visitors smile. The correlation of idyl and modern minimum design makes a wonderful area of opposites.

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  • Araceli de la Parra: Ho letto del tuo progetto dell’Hostel Berge su form.de e mi ha stuzzicato davvero la fantasia. Hai già spiegato: “I want people from the design and cultural scene to feel good here, that they can meet one another and form a network. And for that reason there won’t be a single television in the entire building”, puoi raccontarci meglio come è nato il progetto del Berge, quale futuro gli attende e soprattutto quale concetto e filosofia gli sta alla base?
  • Araceli de la Parra: I have read about your project of the Hostel Berge on form.de and you’ve tickled my fantasy. As you’ve explained : “I want people from the design and cultural scene to feel good here, that they can meet one another and form a network. And for that reason there won’t be a single television in the entire building”, could you tell us more about how the Berge project was born and what it’s future might hold, based on what concept and/or philosophy?

Nils Holger Moormann: Il nostro hostel Berge iniziò come una serie di difficili azzardi nella storia della nostra azienda. Originariamente avevamo pianificato un magazzino nel giardino, che dopo tanti “avanti e indietro” abbiamo capito che legalmente non era possibile. Come imprenditore e sognatore non potevo darmi per vinto e quindi mi preoccupava l’impossibilità del fatto. L’edificio è direttamente sulla strada, era in ombra quasi tutto il giorno ed era vecchio e rovinato e come a volte capita: mi ci sono innamorato. Mi sono innamorato del luogo, dell’atmosfera che si respira, dei dettagli e la loro implementazione consistente che non dà alcuna priorità alle richieste economiche, si è così creato veramente uno spazio che procura un senso di sicurezza, intimità e stimola i propri visitatori di mettersi in dialogo l’uno con l’altro. Per ciò non abbiamo televisioni ma un la libreria fornitissima e sostanzialmente una grande cucina. Sto sognando di creare uno spazio che serva ad intavolare discussioni innovative sul design.

Nils Holger Moormann: Our hostel berge started as so many ventures in our company’s history, difficult, very difficult. Originally we planned a new warehouse on the yard, which we found after a tedious back and forth that legally it was a dead end. As an entrepreneur and dreamer I could not give up and therefore I started to worry about the impossibility. The space directly on the main street, shadowed most of the time, a completely ruined old house, and how it is sometimes – it became love. The love of the location, the mood, the details and their consistent implementation, which gave no priority to economical demands, have really created a place which provides a feeling of security, privacy and stimulation for its residents to get into an intense dialog among one another. Therefore we have no television but a library with many books and mainly a big kitchen. I am dreaming about creating a place which stands for innovative discussion about design.

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  • Araceli de la Parra: Insert Coin, come la Bookinist Armchair e a dire il vero tutti i vostri progetti sono caratterizzati da un’estrema funzionalità e semplicità estetica e d’uso. Di recente questa vostra metodologia di “fare design” sta facendo davvero scuola, che consiglio puoi dare a chi intende avvicinarsi a questo stile che vi caratterizza così tanto?
  • Araceli de la Parra: Insert Coin and the Bookinist Armchair as well as many of your projects are characterized by an extreme functionality and aesthetic simplicity of use. Recently this methodology of design has made it’s way into the mainstream, what advice would you give to designers who intend to pick up this path?

Nils Holger Moormann: Il funzionalismo estremo è molto alletante e piacevole da guardare, però spesso capita che le cose più elementari siano le più difficili da ottenere. In generale non sono un grade amico delle tendenze, però se brucia dentro di me, con insistenza, conseguenza, competenza, passione, umiltà e molta fortuna, qualcosa forse capiterà. Il successo è difficile da pianificare, deve essere vissuto.

Nils Holger Moormann: Extreme functionalism is enticing to look at, but how often is the most elementary the hardest thing to achieve. In general, I am not a friend of trends, but if it burns inside me, it will need insistence, consequence, competence, passion, humbleness and a lot of luck and then perhaps it will happen. Success is hard to plan, it should be lived.

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  • Araceli de la Parra: Sostenibilità, come la intendi e a tuo parere come credi sia possibile creare un contesto sociale economico possibile per i designer e a questo punto ecodesigner?
  • Araceli de la Parra: Sustainability, what does it mean to you, and how do you think it is possible to create a social-economic context where sustainability may be achieved?

Nils Holger Moormann: La sostenibilità fa parte della nostra vita, il rispetto per la natura e la sfida di creare qualunque cosa in modo che assicuri con il meno possibile il massimo realizzabile. Fortunatamente, se questo concetto diventerà la realtà e avrà la giusta comprensione, ogni cosa potrà diventare da puro bene da consumare ad oggetto molto apprezzato e finalmente un compagno della nostra vita e che diventerà, fra l’altro, una “decelerazione” del nostro mondo frenetico.

Nils Holger Moormann: Sustainability is part of our life, the respect for nature and the challenge to do anything in a way that insures as little as possible and is therefore an enrichment for most. Fortunately, if this product is to become, the right understanding that it will turn from a pure consumer good to a much scrutinized and finally loved companion of our life, which will, by the way, be a deceleration in our hectic world.

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