Genomatica e la Chimica Sostenibile: La Prima Plastica BDO prodotta da Batteri OGM. Non più da materie petrolchimiche ma dallo zucchero, ecco la prima rivoluzione sostenibile per l’industria chimica

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente, Chimica Sostenibile

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Pubblicato il giorno 22 settembre 2008 - Nessun commento



   


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Genomatica, una società chimica ha annunciato di aver sviluppato un tipo di plastica senza l’uso di alcun prodotto petrolchimico. Questa sostanza chiamata Butandiolo (BDO) ha un valore di produzione annuale di oltre $ 4 miliardi fra i diversi settori di applicazione, dall’industria automobilistica, a quella tessile, ai beni di consumo.

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Gli scienziati della Genomatica grazie a tecniche di ingegneria genetica hanno creato dei batteri che digeriscono lo zucchero e producono BDO. L’annuncio della Genomatica è rivoluzionario per l’intera industria delle materie plastiche che attualmente per produrre BDO utilizzano solo materie prime petrolchimiche. Ora Genomatica sta dando gli ultimi ritocchi al suo microrganismo ma la società si aspetta di definire i primi parametri di vendita del BDO prodotto dai batteri con un costo davvero competitivo rispetto al BDO prodotto con materie petrolchimiche.

Già si parla che il BDO prodotto dalla Genomatica possa essere talmente competitivo da rimanerlo fino a quando il barile di petrolio non scende sotto i $ 50. Genomatica intanto dopo aver sollevato $ 24 milioni si aspetta di avere un primo impianto pilota in produzione entro la fine del 2009.

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La dirompente invenzione di Genomatica che permette di creare, ottimizzare microrganismi che creano plastica nutrendosi di zucchero ha fatto il giro del mondo in poche ore. I risultati ottenuti da Genomatica sono stati raggiunti attraverso un flusso di lavoro strettamente integrato a diverse competenze nell’ingegneria metabolica, nella fermentazione e nei prodotti di recupero. Attraverso questo metodo Genomatica punta a:

  1. Valutare rapidamente la fattibilità di produrre qualsiasi prodotto chimico attraverso promettenti organismi e processi di bio-produzione di una sostanza da una determinata materia prima.
  2. Creare organismi vitali a basso costo altamente performanti che si nutrano di determinate materie prime come la conversione di idrocarburi esistenti in prodotti chimici per una produzione bio-manifatturiera.

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“Le sostanze prodotte dalla Genomatica come il BDO vogliono andare a beneficio del mondo, riducendo la sua dipendenza dalle materie prime come gli idrocarburi oltre a migliorare il nostro ambiente e rendendolo più sicuro”, così spiega il web site della Genomatica. Ciò che oggi può essere definita una sostanza chimica sostenibile, questa è fabbricata utilizzando metodi efficaci, sicuri e favorevoli di utilizzato delle materie prime e dei suoi processi.

All’interno di questo quadro uno sviluppo sostenibile perseguito dal governo, dal mondo accademico e dall’industria tende a massimizzare l’efficienza delle risorse attraverso la conservazione per esempio di energie non rinnovabili o la minimizzazione di rischi, la prevenzione, la minimizzazione dei rifiuti in tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto sviluppandolo in modo che questo diventi durevole, resistente e che possa essere riutilizzato e riciclato. Genomatica come molte altre aziende del settore della chimica sostenibile voglio includere questi settori tecnici di sviluppo:

  1. L’uso di percorsi alternativi sintetici.
  2. L’utilizzo di condizioni di reazione alternative.
  3. Progettazione di prodotti chimici che sono intrinsecamente più sicuri di quelli attualmente esistenti.
  4. Utilizzo di fonti rinnovabili o di materie prime riciclate.
  5. Prevenzione verso le sostanze preesistenti, bioaccumulabili e tossiche.
  6. Una maggiore efficienza energetica.Utilizzo di metodi analitici sostenibili nel settore della trasformazione.

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I benefici di una chimica sostenibile possono essere sia ambientali, sociali o naturali e comprendono:

  1. Evitare l’utilizzo di sostanze persistenti, bioaccumulabili, tossiche o pericolose.
  2. Utilizzo di risorse ambientali e diminuzione del consumo di risorse non rinnovabili.
  3. Minimizzare gli impatti negativi dei prodotti chimici di trasformazione e di produzione, migliorando i materiali energeticamente efficienti, riducendo o eliminando costi di trattamento dei rifiuti pericolosi.
  4. Ridurre il potenziale di responsabilità industriale.
  5. Fornire tecnologie che sono economicamente competitive e vantaggiose per l’industria.
  6. Promuovere la comprensione e i vantaggi della chimica sostenibile attraendo promettenti studenti di chimica e settori collegati.

I criteri che valutano i prodotti e i processi di una chimica sostenibile sono molteplici:

  1. Impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
  2. Sicurezza dei lavoratori e degli utenti durante l’intero ciclo di vita del prodotto.
  3. Consumo di energia e di risorse.
  4. Redditività delle nuove tecnologie.
  5. Valutazione dei fattori di cui sopra a livello locale, nazionale e globale.

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“Questa dimostrazione di chimica sostenibile e di bio-produzione è un enorme salto e risultato e illustra la potenza di Genomatica e della tecnologia unica del processo”, afferma Cristopher Gann, socio esecutivo di Genomatica. “Utilizzando avanzate modellazioni basati su metodi di ingegneria genetica, Genomatica è in grado di produrre preziose sostanze chimiche a partire da materie prime rinnovabili a basso costo”.

Così il BDO uno dei più importanti prodotti chimici al mondo, è una chiave per le materie plastiche speciali, solventi, prodotti chimici, farmaceutici, componenti automobilistici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché fibre per l’abbigliamento. Con questo processo inventato da Genomatica, il segmento dell’industria chimica può muovere verso una produzione più sostenibile.

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