ParkAssociati: in Equilibrio fra Innovazione, Multidisciplinarietà e Suggestioni

Scritto da Daniel Casarin in Green Business Italia, News, Storie

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Pubblicato il giorno 02 ottobre 2012 - Nessun commento



   


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Fondato nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi,Park Associati è uno studio di progettazione architettonica che opera su una vasta scala di intervento. Coniugare identità locali e innovazione tecnologica, creare nuovi dialoghi e relazioni tra tutti gli aspetti di un progetto concependo l’architettura come un sistema composto da elementi connessi tra di loro. Questo e altro, Park Associati…

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Daniel Casarin: ParkAssociati è uno studio di progettazione che opera su vasta scala di intervento passando dal settore della produzione, al terziario fino al residenziale. Una realtà fluida e dinamica di professionisti…

Filippo Pagliani: Prendiamo spunto dalla descrizione ‘ufficiale’ che facciamo del nostro studio, rappresenta in modo sintetico il nostro modo di lavorare. Potremmo dire che attraverso un approccio trasversale, lo studio lavora alimentandosi di suggestioni che derivano dal contesto; la continua ricerca nel campo tecnologico porta a sperimentazioni funzionali e formali in costante equilibrio e dialogo con l’ambiente. Questa gestione della complessità progettuale in ogni sua fase apre possibilità compositive inedite dove architettura, tecnologia e materiali disegnano soluzioni spaziali in costante relazione con i luoghi..

Ci siamo domandati inoltre se esistesse una formula per dare più respiro al lavoro di gruppo, togliendo l’ego progettuale. Questo è sicuramente un punto di forza del nostro studio e un modo di lavorare molto efficace. Il progetto è il risultato di tante idee messe assieme, collaborate, analizzate; come una grande spugna che viene asciugata per sintetizzarne il risultato migliore. Park è un parco di idee. Un contenitore naturale di confronto e di discussione. È un parco creativo orientato a una concretezza costruttiva.

La Serenissima, ParkAssociati

Via Turati Office Building, Milano.

Daniel Casarin: Cosa vi ispira e suggestiona ogni giorno?

Filippo Pagliani: Il nostro mestiere ci porta ad essere molto ricettivi agli stimoli esterni, per questo diciamo che ogni occasione è valida per essere portati a pensare a possibili soluzioni. Amiamo in modo particolare la musica, l’arte, la tecnologia e la lettura; siamo curiosi, ogni occasione è un punto di partenza per possibili rimandi o richiami per il nostro lavoro.

Daniel Casarin: Cosa significa “fare architettura” nel 2012 per Park Associati?

Filippo Pagliani: Creatività, rispetto per l’ambiente-uomo e conoscenza tecnologica, applicati al progetto con solida professionalità.

Daniel Casarin: Come affrontate nei vostri progetti il tema della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica?

Filippo Pagliani: Ripetiamo ormai troppo spesso che concetti legati alla sostenibilità e all’efficienza energetica non possono più essere considerati come un’eccezione nei progetti. Per noi la progettazione è automaticamente intesa all’interno di questi principi, in modo scontato.

Salewa, Park Associati

Sede aziendale di Salewa, alta quasi 50 metri e dominata da 3 torri, Bolzano - ParkAssociati con Cino Zucchi Architetti

Salewa, Park Associati

Bolzano. Sede aziendale di Salewa, richiama il profilo delle montagne circostanti grazie a un rivestimento in pannelli di alluminio forati e cangianti, Bolzano - ParkAssociati con Cino Zucchi Architetti

Daniel Casarin: In quali fasi di un progetto vi ritenete dei veri e propri esperti?

Filippo Pagliani: Non crediamo esista un momento del progetto nel quale ci sentiamo più forti – proprio per la caratteristica del modo in cui lavoriamo – ogni progetto per noi è una nuova avventura, non esistono stilemi o ripetizioni. Per questo anche le fasi di sviluppo del progetto sono ogni volta arricchite da nuovi stimoli. Ovviamente l’esperienza aiuta a risolvere ogni volta i problemi in modo efficace e forse più rapido.

Daniel Casarin: Ci vuoi segnalare un progetto dal vostro portafoglio da approfondire insieme?

Filippo Pagliani: Il progetto per la Salewa a Bolzano è sicuramente il più complesso mai affrontato fino ad oggi, la straordinarietà di questo progetto da un punto di vista progettuale è stato nel fatto di aver toccato tutte le scale del progetto, da quella urbana fino al disegno degli arredi compresi gli apparecchi di illuminazione, quindi veramente una visione a 360°. Non tocca a noi giudicare l’esito del lavoro, siamo comunque molto soddisfatti e la risposta della città di Bolzano, ad un anno dall’apertura, è impressionante, praticamente siamo riusciti a creare un nuovo polo di attrazione per la città in un’area periferica e industriale. Oggi il progetto della Salewa è un punto di riferimento per chi vuole fare arrampicata e passare un momento di svago dalla vita cittadina. Il progetto ha già ricevuto innumerevoli premi e nei prossimi giorni andremo a ritirare quello di Casaclima per il miglior edificio dell’anno classificato Work and Life. Questo per spiegare anche i principi ecosostenibili ed ‘ecosociali’ che stanno alla base del progetto. The Cube è un’altra bell’avventura…

The Cube, Park Associati

The Cube, il ristorante itinerante voluto da Electrolux.

Daniel Casarin: Sempre di più le città oggi stanno assumendo un ruolo centrale nello sviluppo di una visione sostenibile del mondo per come lo conosciamo. Per una realtà come quella italiana fatta di mille campanili, è possibile parlare di “smart cities”? Quali vie immagini per una progettazione o ri-prgettazione del nostro paese in chiave architettonica?

Filippo Pagliani: La città è il sistema abitativo più complesso inventato dall’uomo, crediamo sia difficile trovare una formula assoluta per rappresentarlo. Un’etica progettuale intesa forse come giusto equilibrio tra visione e progetto, dovrebbe portare a riconsiderare l’architettura come motore centrale per parlare dell’uomo e dei temi ad esso legati. La politica in questo ha un gioco fondamentale, ma viviamo ormai da troppi anni in un degrado che lascia poche speranze. Noi facciamo parte di una macchina che ci vorrebbe al contempo attori e registi, basterebbe trovare il giusto posto per ognuno.

Daniel Casarin: ParkAssociati è una realtà che lavora sul piano internazionale. In progetti residenziali, commerciali o produttivi è possibile coniugare efficacemente patrimonio architettonico locale, efficienza energetica e comfort abitativo? Quali sono gli elementi che analizzate e considerate efficaci da implementare e che vogliono sottolineare un aspetto identitario locale?

Filippo Pagliani: Crediamo nel genius loci, non siamo spaventati ad avventurarci in nuove realtà. In questo però ci sentiamo molto ‘italiani’ proprio nel modo di saperci adattare e reinterpretare i luoghi, saper leggere le tracce storiche, gli odori, i sapori, dialogare con la gente, ascoltare.

Daniel Casarin: Quanto è importante oggi per un studio progettuale come il vostro il lavoro multidisciplinare e come viene svolto nella vostra attività quotidiana?

Filippo Pagliani: Il nostro mestiere è ormai caratterizzato da un costante intreccio multidisciplinare, direi in tutte le fasi e scale del progetto. Spesso ci comportiamo più come dei registi sul progetto che come autori assoluti. Da questo punto di vista la professione sì è molto complicata, ma nello stesso tempo anche molto più strutturata; la filiera del progetto prevede una moltitudine di attori e discipline, il nostro compito è anche quello di saper controllarle ogni fase del processo ed essere vigili sui possibili errori.

Daniel Casarin: Quali esperienze positive state riportando in Italia dai vostri progetti all’estero?

Filippo Pagliani: Il mestiere si è internazionalizzato, i processi della globalizzazione hanno portato ad una sorta di standardizzazione dei sitemi produttivi e costruttivi. Se fino a qualche anno fa, ad esempio, lavorare in Germania o Francia imponeva dei modelli produttivi molto differenti tra di loro, oggi, soprattutto in ambito europeo, lavorare in ‘altri’ paesi non impone necessariamente degli adeguamenti al modo di ‘fare’ il progetto, quello che facciamo qui in Italia equivale a quanto produciamo per altri mercati e viceversa, non esistono più vere barriere territoriali, ma a volte solo delicate procedure amministrative. Oggi possiamo essere realmente cittadini del mondo, quindi produrre e vivere architetture in grado di soddisfare i sensi e le aspettative di qualsiasi suo abitante.

park associati

Filippo Pagliani e Michele Rossi (in primo piano), Titolari di Park Associati.



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Informazioni sull'autore: Daniel Casarin

Una formazione trasversale lo avvicina al system e design thinking. Ideatore e fondatore di GenitronSviluppo.com, è a capo di Adv Media Lab, incubatore di soluzioni e servizi avanzati di digital strategy e performance marketing; ed Etnograph, team multi-disciplinare di progettisti, ricercatori e consulenti che opera in tutta Europa nel campo dell’innovazione aziendale. Operando costantemente in attività di business design, social design e digital strategy, Daniel supporta brand e organizzazioni in processi di innovazione design-driven.

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