Gasdotti: Tap all’Ultimo Giro di Boa

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Pubblicato il giorno 02 aprile 2013 - 1 commento



   


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da Il Messaggero

Rush finale per il Tap, il gasdotto che dovrà portare il gas azero in Italia passando da Turchia, Grecia e Albania. Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera e il presidente dell’Autorità per l’Energia Guido Bortoni hanno spedito il 19 marzo una lettera a Bruxelles. Destinatario il commissario per l’Energia europeo Gunther Oettinger. A lui l’Italia chiede di dare via libera al decreto per l’esenzione dal Third part access, ovvero dall’obbligo di aprire ai concorrenti, riconosciuto alle opere rilevanti.

Ma soprattutto la lettera di Passera-Bortoni fa capire che il progetto è essenziale per fare dell’Italia un vero polo (hub) del gas. Da qui la richiesta di garantirgli le stesse chances riservate al grande concorrente, il Nabucco West, e di rispondere in tempi brevi (60 giorni). Non capita spesso che Passera e Bortoni vadano a braccetto e più d’una volta hanno avuto divergenze in materia di gas e di elettricità.

La partita ora richiede coesione se l’Italia, che ha esitato a lungo, non vuole perdere un’infrastruttura che può portare da 10 a 20 miliardi di metri cubi di gas dall’Azerbaijan. Questo spiega anche l’attivismo del country manager, Giampaolo Russo, impegnato nel costruire rapporti di fiducia con il territorio, in Puglia. II consorzio Shah Deniz II sta per aprire i termini per la consegna dei documenti e deciderà entro il 30 giugno se dare il suo prezioso gas al Nabucco West, che esclude l’Italia, o al Tap (Axpo 42,5%, Statoil 42,5%, E.On Ruhrgas 15%). Un’opera da 2,5 miliardi da cui Edison è tagliata fuori. Enel finora è rimasta a guardare.

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1 commento

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  1. Leggendo le dichiarazioni ieri del Ministro Calenda e dell’Eni che ha presentato a Londra il suo piano strategico,la nostra Associazione deve far presente al Governo ed al Mise che il piano strategico energia che dovrebbe confluire nella Sen ,non ha nulla a che fare con il piano Eni che è solo un piano fossile in cui cerca di recuperare la riduzione dei costi nelle sue trivellazioni ma poi insistendo sul gas,gasdotti ed ora gas liquido rimane un piano caro da 80 miliardi annui di energia importata che inficia per altri 30 anni ,la riduzione delle bollette luce e gas da noi auspicata.Ma l’Eni dice molto di piu’ che si concentra solo su trivellazioni e non ha una adeguata chimica verde alle spalle.Abbiamo gia’ espresso piu’ volte il nostro parere di un ricambio del board Eni perchè l’attuale è inadeguato alle sfide moderne(poi su Descalzi pende una causa a Milano e la Presidente Marcegaglia rappresenta storicamente l’anima non decarbonizzata dell’industria,dell’acciaio sporco ,del trading al posto della produzione.Debbo smentire tutte le dichiarazioni,tra cui quella del Presidente del Tap,che il gas importato sia indispensabile.Non è vero,è solo un sovracosto e mi meraviglio che Confindustria Industriale segua Confindustria Energia che ha un disegno chiaro di non produrre piu’ in italia e fare solo del trading dove guadagna bene perchè i costi non si possono controllare come se produci in italia.Oggi ho pubblicato su facebook delle immagini per dimostrare che è possibile produrre metano rinnovabile e da esso con FTS, dei carburanti puliti.A noi non interessa che l’Eni non voglia usare questa chimica verde,ma interessa che lo Stato ed il Mise affrontino il problema di petto e ci consentano di usare tecnologie power to gas da rinnovabili.Sfido apertamente Eni-Enea e Mise a dire che queste tecnologie sono inapplicabili ed auspico da 10 anni un confronto che gli struzzi hanno sempre negato.Perchè in parlamento invece di ascoltare memorie partigiane ,non si sentono i migliori energetici mondiali? Wagner,Chu,Lemperiere,Caffese,Il Ministro tedesco Energia,Macron 4.0 in Francia,DTU,DOE,Areva….

    Cosa vogliamo dal MISE e dall’Eni per Climate P…

    Tra il Mise-Eni si sta creando un gap di conoscenze tech insopportabile.Eni ha sbagliato le sue ricerche ed ora si trascina dietro il Mise,ma i progettisti italiani si ribellano perchè sanno benissimo come produrre energia pulita ma una cappa omertosa fatta di ignoranza in tecnologie modene combinata a voler sfruttare ricche rendite monopolistiche e di lobbies di trading import,fa si che l’Italia non innovi e che si opti per altri 30 anni di import gas fossile.Significa strangolare per caro energia l’industria italiana e far morire 120.000 persone in piu’.Poi ci sono leggi che vengono evase come la Seveso per il Tap.Se il limite da cui scatta è di 9.000 Mt perchè è possibile far entrare 15 bilioni di m.3 di gas che convertiti al tasso di 0,9 di BP darebbe 13.500 Mt superiore a 9.000 Mt.Poi Snam dichiara che la Banca finanzia se c’è il raddoppio che significa 30 bilioni di m3 supera piu’ di 2 volte la Seveso e ci darebbe 40 Mt di Co2 annui,cioe’ importiamo cara e mortale CO2 che è il piu’ pericoloso con il metano gas serra.Altro che impuniti! Tutto per importare un gas che possiamo produrre pulito in Italia e nel Report dico come si fa,partendo da rinnovabili poco care come acqua,mare,biomasse marine,rifiuti,scari agricoli-forestali.

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