Gas: la Ue ora Punta sull’ Hub Italiano

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Europa, Italia

Pubblicato il giorno 19 novembre 2014 - 1 commento



   


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da Il Sole 24 Ore

L’Europa crede, un po’ a sorpresa e nonostante i nostri demeriti, all’energia dell’Italia. Un’Italia capace di contribuire a sanare i mali strutturali dell’approvvigionamento continentale di petrolio e gas, e di giocare un ruolo chiave per la promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

È allora credibile il nostro progetto, molto propagandato ma finora poco perseguito, di trasformarci in un provvidenziale Hub continentale del metano? Sì. Di più.

Maroš-Šefcovic, vicepresidente Ue

«Può essere il fulcro di una politica più complessiva, che la commissione Ue sta attivamente mettendo a punto, per garantire all’Europa non solo una diversificazione nell’approvvigionamento delle fonti ma anche un’accelerazione delle nuove tecnologie energetiche e ambientali»

Azzarda Maros Sefcovic, slovacco, 57 anni, nuovo vicepresidente della Commissione Ue per l’unione energetica. Sefcovic è a Roma per fare il punto, in occasione della conferenza governativa su come “Costruire un ponte energetico sul Mediterraneo”, che ha proprio in queste ore i suoi momenti chiave alla Farnesina, sui problemi e sulle suggestioni della nuova Europa energetica: dalle conseguenze della crisi del gas tra Ucraina e Russia alle ambizioni di riequilibrare davvero il sistema energetico continentale. Sefcovic crede in una buona soluzione del conflitto con i russi.

«L’accordo appena siglato sulle forniture di metano ha tutti i presupposti per funzionare».

Qualche tensione per la verità rimarrà, tra Putin e la comunità europea. Proprio su uno dei progetti cardine che riguardano il metano: il gasdotto South Stream, voluto da Mosca ma partecipato direttamente dall’Eni, per rafforzare ma soprattutto scavalcare l’Ucraina nel transito del gas russo verso l’Europa.

«Il progetto raccoglie molte riserve dalla Ue. Deve garantire il rispetto delle regole fondamentali sulla concorrenza, sull’unbundling, sull’accesso dell’infrastruttura a terzi. E comunque rischia di pro-dune un isolamento dell’Ucraina che l’Europa non vuole e non è disposta ad accettare».

Convincono molto, invece, gli altri progetti che fortunatamente ben si sposano con le ambizioni italiane di diventare un nuovo ad energetico.

«I gasdotti Tap e Tanap destinati a captare nuovo metano da oriente, e che coinvolgono direttamente il vostro paese, rappresentano un’ottima soluzione».

Gasdotto, forniture Metano

Ma la commissione Ue vede con grande favore anche la costruzione di nuovi rigassificatori in tutto il continente, così come il rafforzamento dei rapporti non solo di importazione ma anche di collaborazione energetica in tutta la fascia del Nord Africa. Nel frattempo l’Europa deve perfezionare i suoi strumenti interni, creando «un vero mercato fatto di interconnessioni, scambi, reti e regole comuni» incalza Sefcovic. Che si dice molto fiducioso nel ruolo dell’Italia nel suo semestre di presidenza Ue.

«Ne ho appena parlato con il presidente Renzi e con i vostri ministri. Entro dicembre bisognerà implementare il terzo pacchetto comunitario sull’energia. Siamo in ritardo, ma ci rivedremo nelle prossime settimane e contiamo di farcela. Con un nuovo attento mix non di dirigismo ma di coordinamento delle strategie sulla base di linee guida condivise, salvaguardando in ogni caso l’autonomia degli Stati».



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1 commento

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  1. No South Stream e TAP flop vero flop con rigassificatori.
    Genitron sparge ottimismo come il Governo ma l’energia EU-28 è diversa e se ne frega del tap e south stream che poi è solo un gioco Gazprom per bypassare Ucraina e prima di raccontare la bellezza del TAP di Foca bisogna capire l’energia del futuro 80% rinnovabili, che è imposta da Europa.Solo i Ceo indebitati e falliti in energia discutono di gas,rotte gas senza preoccuparsi di farsi il gas in casa o teleriscaldamento a biometano.Sono come i presidenti calcio che a son di importare dall’estero fanno squadre pietose,vedi la mia Inter.
    1.80% RE al 2050 significa correre per 35 anni e 25 paesi europei lo stanno facendo.All’estero tutte le discussioni sono rinnovabili e stoccaggi che sono il vero sistema per ridurre il costo delle rinnovabili variabili dato che con l’acqua arrivo a 20 euro il MWh,con il gas a 100 euro il MWh e nucleare inglese EPR 119 euro al MWh
    2.la visione europea di Secovic è molto diversa dalla visione gascentrica di Italia e Ucraina e lascia indifferenti i paesi europei che mai e dico mai comprerebbero del caro gas atzero che arriva con il TAP a FOCA(LECCE),zona elettorale di Dalema e De vincenti dalemiano.Illudere il SUD che il gas di Foca serve è prendere in giro i giovani che li invito ad emigrare perchè i politici giocano contro di VOI
    3.Secovic su sollecitazione italiana Guidi-De Vincenti ha detto che farò il mercato EU dell’energia.Ma quella elettrica non lo farà mai se non allo 80% rinnovabile.I francesi che non ci arrivano computano il nucleare rinnovabile ma sinche’ non arriva la IV generazione,con lo EPR sono un flop perche’ troppo caro(119 euro a MWh).Farà quello gas ma forse non sa che lo deve fare solo al 50% fossile importato e 50% gas rinnovabile prodotto in ogni 28 paese.Il Governo Italiano e GUIDI credeva di risolvere cosi il problema del gas fossile Eni che nessuno vuole in energia ma si è data la zappa sui piedi perchè contemporaneamente al Consorzio Import gas ,La Presidenza Juncker deve predisporre il Consorzio Power to syngas per produrre biometano e biofuels.Se Juncker non lanciasse questo Consorzio di Gas Rinnovabile vuol dire che aiuta palesemente il gas importato e fa fuori i trattati.Ora non so se il Nord Eu ed i tedeschi che gia’ usano il power to gas o P2G sono disponibili a condividere con i recalcitranti italiani che hanno solo il gas importato in testa ormai inutile in energia e che alla chimica che lo usa da perdite mostruose(come insegna la chimica fossile ENI)
    Conclusione.
    All’Eni e italia non interessa South Stream.Ai politici italiani poco avveduti interessa il Tap che è inutile e sarà una perdita monstre messa nelle nostre bollette.Per i rigassificatori portati avanti dai soliti difattisti industria,un europarlamentare NCD che trascuro il nome per pitas data l’ignoranza,insiste che sono utili.Bene,se li paghi Lui da ignorante che non sa i costi al MWh e faccia un viaggio in Germania,invece di mangiare ciooco a Bruxelles e drogarsi di gas fossile da tubo o liquido.

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