MEC, il sistema modulare capace di cambiare il concetto di energia eolica

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MEC, il sistema modulare capace di cambiare il concetto di energia eolica

Pubblicato il giorno 30 novembre 2015 - Nessun commento



   


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Guai a sottovalutare la potenza del vento. Nell’Odissea di Omero, Ulisse ha potuto raggiungere Itaca grazie all’aiuto di Eolo, il Dio del vento, mentre Cristoforo Colombo ha addirittura scoperto l’America sfruttando le correnti amiche. Il vento è una fonte di energia inesauribile che nel passato è servita ad oltrepassare limiti umani che sembravano insuperabili. Perché, quindi, non continuare a sfruttarla nel rispetto più totale dell’ambiente?

Migliorare per migliorarci, è questo l’obiettivo di Riccardo Benazzi e Davide Pelizzari, le due menti alla base del progetto MEC, acronimo di Modular Eolic Centrifuge, che dopo vari test sul campo hanno finalmente concepito una sorta di multipala eolica versione 2.0.

Detta così sembra troppo facile, penserete voi, ma questo sistema modulare (o multiturbina) può avere le reali potenzialità per cambiare il concetto di energia eolica, non solo nel nostro territorio, ma in tutto il mondo. Com’è possibile? Sfruttando materiali dal costo nettamente inferiore rispetto a quelli usati per le normali pale, in più riciclabili al 100%, ma soprattutto senza sprecare nemmeno la minima corrente ventosa, neanche quella più debole, trasformando, così, l’intero pianeta in un grande serbatoio di energia eolica, dal paese più ricco al paese più povero.

MEC, il sistema modulare capace di cambiare il concetto di energia eolica

Il principio che sta alla base di questo ragionamento è – ovviamente – legato al ruolo delle vele poste all’interno di ogni modulo che va a comporre l’intera struttura. Insomma, pensiamo a tanti piccoli mulini, uno sopra l’altro, uno di fianco all’altro, messi in moto dai rispettivi decentratori capaci di orientare il vento in maniera utile da produrre una mole di energia 5 volte maggiore di quella generata dalle classiche pale statiche. E senza misure invasive nei confronti del territorio, ovunque le strutture si trovino, che siano in Norvegia o in Texas, piuttosto che a Ferrara o nella campagna londinese.

Perché ogni intuizione è preziosa, ma sono le buone intenzioni a fare in modo che qualcosa nel mondo cambi veramente e prenda la via dello sviluppo, e in questo caso il denaro è l’ultimo dei pensieri dei diretti interessati, come afferma Pellizzari: “Siamo lusingati dalle offerte, anche da milioni di euro, ricevute in quest’ultimo periodo da varie parti del mondo. Tuttavia, non crediamo che cedere la nostra società, o parte di essa, possa essere la via più giusta. Per noi è molto importante che il progetto si realizzi, e per farlo servono risorse ingenti, ma è altrettanto fondamentale non perdere il controllo manageriale dell’azienda, e non per una questione economica. Siamo convinti che il MEC possa aiutare tantissime persone nel mondo, sia per risolvere i problemi dei cambiamenti climatici e dell’esaurimento delle fonti fossili, sia perché il nostro scopo è anche quello di andare incontro ai paesi più poveri e portare l’energia elettrica dove ancora fatica ad arrivare, migliorando la vita di persone e popolazioni in difficoltà. Il MEC funziona ovunque, con qualsiasi vento, quindi le potenzialità sono enormi!”.

MEC, il sistema modulare capace di cambiare il concetto di energia eolica

Da qui, la nascita di Gaia s.r.l., la società che lo stesso Pellizzari e Benazzi hanno fondato per proteggere la loro invenzione (con brevetto internazionale, depositato a Marzo 2015) e portare alla luce questa grande innovazione dopo 5 anni di duro lavoro. Vero è che per avviare un progetto di questo tipo sono necessarie moltissime risorse, ma l’interesse che si genera anche solo dopo un primo colloquio è notevole e da ciò derivano le numerose offerte che Gaia s.r.l. ha ricevuto da terzi per entrare a far parte del progetto ed investire nel futuro dell’energia eolica.

Quindi, qual è la strada che le due menti ferraresi hanno deciso di intraprendere? Semplice, quella del crowdfunding! Sulla piattaforma Indiegogo, Gaia s.r.l. – con il supporto tecnico e di marketing di Andrea Lissandrin e i ragazzi di 14spm – ha deciso di lanciare la sua campagna di raccolta fondi. Il denaro raccolto, poi, verrà utilizzato in piccola percentuale a coprire i numerosi costi già sostenuti dall’azienda per potare alla luce il primo prototipo e tutti gli altri elementi e dati oggi esistenti, ma per la maggior parte servirà a sostenere i processi di ingegnerizzazione ed industrializzazione di Modular Eolic Centrifuge e poter così iniziare una reale produzione, con conseguenti installazioni delle strutture.

Queste risultano circa 20 volte più economiche delle comuni pale eoliche, sia per la natura dei materiali utilizzati e per la facilità di installazione, ma anche per la totale assenza di costosissimi impianti frenanti. MEC, infatti, viene sorretto dall’alto da cinque resistenti cavi in tensione, pur essendone in realtà necessari solo tre a tenere in piedi la struttura, permettendo quindi anche facili variazioni o spostamenti al contadino di turno che deve passare col suo trattore per arare il campo.

Un’altra caratteristica fondamentale della multipala è la capacità di ruotare automaticamente per massimizzare l’esposizione ai flussi d’aria, al contempo, però, senza esporsi troppo a venti eccessivi sul “lato corto” che potrebbero danneggiare l’impianto. Le strutture MEC risultano quindi estremamente innovative, considerato l’attuale panorama di produzione di energia rinnovabile, potendo addirittura immagazzinare aria compressa.

Insomma, la rivoluzione è dietro l’angolo, ma per raggiungerla serve un buon risultato nella raccolta fondi. MEC può essere una reale soluzione a lungo termine ai problemi legati ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, oltre che una fonte rinnovabile di energia tanto profittevole da poter sostituire le costose ed inquinanti fonti fossili, quindi perché non approfittarne per cercar finalmente di far qualcosa di utile veramente per tutti senza far girare tutto attorno al denaro?

Visita la campagna crowdfunding su Indiegogo.

Per maggiori informazioni visita il sito web.



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