Architettura sostenibile: Tetti e coperture verdi, 5 domande per 5 risposte di Jim Lindell di Green Roofs

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Bioarchitettura

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Pubblicato il giorno 28 gennaio 2008 - 3 commenti



   


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Con la crescita del settore delle coperture e tetti verdi e soprattutto dei progettisti e costruttori che ne fanno uso nei propri edifici, abbiamo voluto rispondere alle domande più frequenti che possono nascere sulla questione. Jim Lindell, National Manager per Green Grid Roofs, risponde a queste domande:

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  • Di quanta acqua ha bisogno un tetto verde?


Nella maggior parte dei casi un tetto verde è progettato per richiedere bassissima o scarsa manutenzione. Durante i primi 2-3 mesi può essere necessario irrigarlo, dopo di che la copertura verde ha solo bisogno di qualche controllo perché la vegetazione cresca rigogliosa.

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  • Possono esserci delle perdite?

Se correttamente installato da un’azienda seria certamente il tetto non dovrebbe perdere! Vengono inoltre adottati metodi costruttivi di una copertura verde diversi a seconda se l’edificio è in costruzione o già realizzato. Con moduli impermeabilizzanti installati direttamente sulla superficie del tetto già esistente, spiega Lindell, una copertura verde effettivamente aiuta a proteggere e isolare il tetto ulteriormente dalla bassa o alta temperatura esterna.

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  • E’ possibile installare un tetto verde su qualsiasi edificio?

Anche se alcuni sistemi di copertura verde sono più leggeri di altri, i proprietari degli immobili devono sempre far esaminare da un tecnico l’effettiva fattibilità della realizzazione salvaguardando l’integrità dell’edificio e determinando se è in grado di sopportare il peso aggiunto di un tetto verde.

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  • Un tetto verde può aumentare il valore del mio edificio?

E’ troppo presto per dirlo, ma già i primi segnali indicano che un tetto verde per quanto riguarda l’isolamento termico per l’edificio, per non parlare della sostenibilità del concetto e della riduzione dei costi nell’installazione sta dimostrando un primo aumento di valore dell’edificio.

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  • Può costare molto un giardino verticale?

Bisogna prima di tutto considerare che un tetto verde può davvero contribuire a ridurre i costi energetici, riducendo sia il fabbisogno di energia per riscaldare l’edificio, sia per raffreddarlo. Senza considerare che si allunga la vita del tetto esistente salvaguardando la struttura portante e il proprio portafoglio. Jim Lindell inoltre aggiunge che un tetto verde contribuendo al risparmio energetico può rientrare nella casistica sensibile alle agevolazioni nazionali e regionali vigenti in materia di risparmio ed efficienza energetica.

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3 commenti

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  1. Avrei aggiunto una sesta domanda: quali sono le piante o erbe o licheni consigliati per un tetto verde e per non doverlo manutenere sovente?

  2. Giusto per rispondere ad Ettore, nella famosa Norma UNI 11235 è stato finalmente disciplinata anche in Italia, la corretta esecuzione di un giardini pensile. La scelta delle future essenze vegetali dovrà essere frutto di un’attenta pianificazione progettuale che, a seconde dell’uso della nuova copertura (verde estensivo o intensivo? semplice copertura inerbita? zona relax con possibilità di essenze a medio fusto? area carrabile con lievi inserti a verde? ..) e soprattutto della zona climatica in cui s’intende realizzarlo (Trentino Alto Adige? Sicilia? ..) potrà spaziare da dei semplici Sedum (semigrasse coprisuolo, ideali per i climi continentali) fino ad un tappeto di Aromatiche in varietà (eccellenti in ambito Mediterraneo).

  3. Vorrei ottenere un bel prato all’inglese su una terrazza di ca 25mq a Milano in centro città. Dove potrei trovare il materiale per realizzare il tutto (non parlo ovviamente di terreno e smenti ma delle basi/contenitori ecc. ecc.). C’è qualcuno che se ne occupa in modo sostenibile?
    Grazie per una risposta

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