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La Kennedy utilizza software 3D per la progettazione dei tessutili solari creando così una superficie come una membrana in grado di essere un rivestimento energeticamente efficiente per tetti o pareti e naturalmente i tessuti solari possono diventare drappi per tende da interni. Spiega la Kennedy “Le superfici che definiscono lo spazio possono anche produrre energia. E detto questo i confini tradizionali fra pareti, elementi architettonici e utility si stanno spostando.” Questa primavera la Kennedy ha insegnato in un nuovo corso di architettura al MIT dal titolo Soft Space: strategie per l’edilizia e il tessile sostenibili. Sfidando gli studenti nella progettazione architettonica con proposte per la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria veloce ed un mercato pubblico in Portogallo. Per Maria Hale, studente in architettura e frequentate del corso Soft Space racconta che il programma della Kennedy è un particolare fonte di ispirazione per chi intende perseguire a realizzare tecnologie fotovoltaiche nella propria tesi di master. La Kennedy da parte sua proseguirà la ricerca nei tessuti solari al fine di poter rendere realtà l’adottare di tecnologie energeticamente efficienti in architettura.
Il recente progetto della Kennedy, la Soft House esposto al Vitra Design Museum di Essen in Germania, illustra ciò che significa per la Kennedy quando afferma che i confini fra struttura architettonica e utility stanno cambiando. Nella Soft House della Kennedy le tende della casa raccolgono l’energia per poi trasmetterla alla telefonia mobile oltre ad essere integrate al sistema di illuminazione. Le tende on tessuto solare della Soft House sono in grado di generare 16000 W/h di energia elettrica provvedendo a metà del fabbisogno giornaliero energetico di una famiglia media. Già i prototipi in scala della Soft House sono stati sviluppati con successo ora il progetto punta ad una sfida fra innovatori del campo dell’energia e altri inventori in modo da poter utilizzare nella Soft House tecnologie solari realmente energeticamente efficienti. Ridurre gli ostacoli perché la Soft House possa diventare realtà è un enorme passo avanti, spiega la Kennedy “Le tecnologie solari emergenti tendono infatti a seguire progetti come questi.” L’obiettivo attuale per la Soft House è naturalmente quello di fornire una reale applicazione dei vantaggi unici offerti dalle nanotecnologie solari in modo da sviluppare un prototipo per i tessuti solari “dimostrando alle persone che realmente esistono nuovi modi di pensare l’energia.”
I tessuti solari progettati dalla Kennedy con il suo studio Kennedy & Violich Architecture possono essere integrati in tende, schermi traslucidi o casse acustiche, “Possiamo immaginare infatti una rete di energia distribuita invece che centralizzata, una rete flessibile e adattabile alle esigenze dei proprietari di casa.” E’ possibile sviluppare e delineare un nuovo metodo di progettazione che consente di personalizzare la progettazione della casa secondo il bilancio e il fabbisogno energetico senza perdere i vantaggi economici della produzione su larga scala. Kennedy & Violich Architecture nel quale lavora la Kennedy, è uno studio di progettazione interdisciplinare che esplora nuovi rapporti tra architettura, tecnologia sostenibile e nuove esigenze degli utenti. Mentre la MATx che ha realizzato il tessuto solare, è un’azienda che progetta materiali pionieristici applicati ad una produzione creativa attraverso la scienza dei materiali, l’elettronica, il design e l’architettura. La MATx collabora con aziende e tecnologie leader per realizzare concetti, prodotti e sistemi in grado di accelerare lo sviluppo di tecnologie energeticamente efficienti in architettura.
[ Links utili e approfondimenti ]
2 luglio 2013 alle 06:31
Mi piace, sarei interessato ad approfondire la conoscenza sui tessuti Solari, per utilizzo a largo raggio.
Come posso fare per avere maggiori informazioni?